Quando la sofferenza diventa fonte di speranza

La vicenda di Santina Zucchinelli Ginami, raccontata da suo figlio

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 22 luglio 2011 (ZENIT.org).-Secondo alcuni non cè alternativa al dolore, meglio morire. Molti altri invece sostengono che è proprio nei momenti di massima sofferenza che Dio è più vicino.

Monsignor Luigi Ginami è così convinto di questa seconda ipotesi al punto da scrivere tre libri sulla vicenda che ha colpito sua madre Santina Zucchinelli: Roccia del mio cuore è Dio (Piemme 2005), La Speranza non delude (Paoline 2008) e Quando sono debole è allora che sono forte (edizioni Velar 2011).

La signora Santina Zucchinelli nel 2005 è stata ricoverata agli Ospedali Riuniti di Bergamo per un difficile intervento chirurgico al cuore e per la successiva lunga degenza in Terapia Intensiva. Un lungo itinerario di paure e di dolore che mostra però come dalla sofferenza possano nascere i doni più grandi e come la debolezza delluomo sia la forza di Dio.

Intervistato da ZENIT, monsignor Ginami ha raccontato: Un noto scrittore israeliano mi ha aiutato molto con alcune sue intuizioni profonde. Ha scritto David Grossman nel romanzo ‘A un cerbiatto somiglia il mio amore’ dedicato al figlio morto nella guerra in Libano del 2006: ‘Ricordati soltanto che a volte una cattiva notizia non è che una buona notizia che è stata fraintesa, e ricordati anche che quella che era una cattiva notizia può tramutarsi in buona col tempo, forse migliore con te’. E ora posso dire che questo è avvenuto per mia Madre.

Nel mio ultimo libro ha precisato monsignor Ginami ho preso spunto da unespressione di San Paolo nella Seconda Lettera ai Corinzi: ‘Quando sono debole è allora che sono forte’ (2Cor 12,10), nella quale mi sembra che lApostolo faccia riferimento a una sua esperienza concreta, esistenziale. Evoca una situazione di debolezza fisica o psicologica, quale uninfermità o uno stato danimo provato, depresso. Egli non si vergogna di ricordare ai Corinzi la situazione di debolezza, umanamente parlando sfavorevole, che ha caratterizzato la sua opera di evangelizzazione in mezzo a loro. Ma riflettendo su tale situazione egli vi coglie qualcosa di sorprendente: lenergia del Risorto.

LApostolo ha aggiunto ritiene di essere forte nella sua debolezza in quanto coinvolto nella dinamica vittoriosa del Crocifisso risorto. Proprio questa dinamica è misteriosamente presente anche nella vicenda di mia madre e questo libro intende mostrarlo.

Nella prima parte del libro emerge il volto spirituale di Santina attraverso una collezione di frasi ed espressioni e uno studio di quanto ella ha saputo esprimere con le sue parole, dopo lanno 2005, lanno dellintervento al cuore e della sua lunga permanenza di nove mesi in ospedale.

La seconda parte è costituita da quindici diari di pellegrinaggi e viaggi svolti dal 1° novembre 2008 al 6 marzo 2011, e mostra come la vita di Santina abbia un senso e un significato seppur nella sua disabilità e nella sua sofferenza.

Lultima parte del libro sintitola La Carità epropone i frutti di tanta preghiera, sofferenza e predicazione missionaria.

Sono le opere di carità ha sottolineato lautore che il suo esempio ha saputo provocare. Molta gente vedendo e incontrando Santina è stata provocata ad opere di beneficenza. Il dolore e la disabilità di mia Madre non sono stati vani, ma hanno prodotto frutto e questo frutto deve essere raccontato e fatto conoscere.

Monsignor Ginami ha quindi concluso riprendendo le parole di Benedetto XVI: I singoli eventi della giornata sono cenni che Dio ci rivolge, segni dellattenzione che ha per ognuno di noi. Tenere, per così dire, un ‘diario interiore’ di questo amore sarebbe un compito bello e salutare per la nostra vita.

[Per saperne di più: www.rocciadelmiocuore.it; mentre per avere copia del libro, basta scrivere a gigi21686@gmail.com]

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ZENIT Staff

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