E’ inverno inoltrato; faccio due passi lungo i viali del nostro orto. Mi soffermo incantato e incredulo sotto i rami del ciliegio. Vedo il contadino intento a ripulire la motofalciatrice.
“Franco, lascia per un minuto e vieni a vedere una cosa strabiliante”.
E mentre facevamo insieme quei cinquanta metri, gli chiedo. “Quando fioriscono i ciliegi?” – “Che domande mi fai? – fu la sua risposta – E’ ovvio: è in primavera che fioriscono i ciliegi”.
Già in vista dell’albero della meraviglia, gli rivolgo quest’altra domanda: “E’ il mese di marzo che fa primavera? O non è forse il calore di marzo che anche in autunno fa sorridere la natura?”.
Franco, appena vede i rami del ciliegio fiorito, si ferma e, come me, si incanta. “Non ho mai visto, nella mia vita di contadino, un ciliegio fiorire d’inverno”.
Senza distogliere lo sguardo da quella meraviglia che accarezza con le mani, Franco porta alla bocca l’ennesima sigaretta. Poi, con un sorriso incorniciato di fumo e di stupore, mi fissa e mi sussurra:
“E’ un mistero, sai? Hai fatto bene a distogliermi un attimo dal mio lavoro. E’ vero; hai proprio ragione: Non è il mese di marzo a far brillare la natura, ma il suo calore. E’ comunque l’amore del mio e del tuo cuore che ridesta la primavera anche nell’inverno di ogni uomo e fa rifiorire ogni speranza”.
Ciao da p. Andrea
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