Illuminated lettering in a Latin Bible of 1407AD on display in Malmesbury Abbey

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Quali criteri per le letture per i giorni feriali?

L’idea fondamentale è quella di offrire nel corso di un ciclo biennale una ampia selezione di letture di quasi tutta la Bibbia

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Nella sua consueta rubrica di liturgia, padre Edward McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde oggi ad una domanda di un lettore in Cina.

Potrebbe gentilmente parlare dell’ordine delle letture per i giorni feriali del Tempo Ordinario? Quali sono i criteri teologici e le motivazioni che stanno dietro le letture previste? Ad esempio dal lunedì della prima settimana fino alla quarta settimana si leggono negli anni dispari la Lettera agli Ebrei, poi a seguire il Libro della Genesi e così via. Tuttavia, durante gli anni pari è Samuele I e II, poi il primo e il secondo Libro dei Re, eccetera. Apprezzerei molto se Lei potesse affrontare questo tema. — D.Z., Pechino, Cina

L’Introduzione al Lezionario fornisce ampie spiegazioni circa i criteri utilizzati per fare la selezione. L’idea principale è quella di offrire al fedele, nel corso di un ciclo biennale, una ampia selezione di letture di quasi tutta la Bibbia. Il ciclo biennale è indipendente dal ciclo triennale delle Domeniche, che spiega per cui occasionalmente capitano le stesse letture di domenica e durante la settimana. Ecco cosa dice l’Introduzione:

“59. In questo lavoro di ristrutturazione si è ritenuto opportuno stendere e predisporre un unico Ordo lectionum Missae ampio e ben fornito, che pienamente in linea con le disposizioni e gli orientamenti del Concilio Vaticano II, tenesse anche presenti, nella sua struttura, gli usi e le richieste delle Chiese particolari e delle comunità celebranti. Con questi criteri i responsabili del lavoro di ristrutturazione hanno curato la salvaguardia della tradizione liturgica del rito romano, e hanno tenuto in grande considerazione i criteri per tutte le forme di scelta, di distribuzione e di uso pratico delle letture bibliche nelle altre famiglie liturgiche e in alcune Chiese particolari, adottando le forme già sperimentate e collaudate, ma cercando anche di evitare certi difetti riscontrati nella forma adottata dalla tradizione precedente.

“60. Il presente Ordo lectionum Missae è dunque una disposizione delle letture bibliche che offre ai fedeli una panoramica di tutta la parola di Dio in base a un criterio di armonico sviluppo. Nel corso di tutto l’anno liturgico, ma specialmente nei Tempi di Pasqua, Quaresima e Avvento, la scelta delle letture e il loro ordinamento hanno lo scopo di portare i fedeli a rendersi conto gradualmente della fede che professano e ad approfondire la conoscenza della storia della salvezza. In questo modo l’Ordo lectionum Missae risponde alle necessità e ai voti del popolo cristiano.”

Per quanto riguarda l’ordine per i giorni feriali continua:

“69. Questi i criteri per l’ordinamento del Lezionario feriale:

“1. Ogni Messa presenta due letture: la prima, tratta dall’Antico Testamento o dall’Apostolo (Epistole o Apocalisse e nel Tempo di Pasqua dagli Atti degli Apostoli), la seconda dal Vangelo.

“2. Per la Quaresima il ciclo attuale di letture è stato redatto in base a principi particolari, che tengono presenti le caratteristiche proprie di questo tempo, e cioè la sua indole battesimale e penitenziale.

“3. Per le ferie di Avvento, del Tempo di Natale e di quello di Pasqua, il ciclo è ugualmente annuale; le letture pertanto sono ogni anno le stesse.

“4. Per le ferie delle 34 settimane del Tempo Ordinario, le letture del Vangelo son disposte in ciclo unico, che vien ripreso ogni anno. La prima lettura invece, in due cicli, si riprende ad anni alterni: il primo ciclo per gli anni dispari, il secondo per gli anni pari.

“Così anche nel Lezionario feriale, come in quello domenicale e festivo, sono tenuti presenti i criteri della concordanza tematica e della lettura semicontinua, specialmente in quei tempi che hanno caratteristiche particolari.”

Fra i criteri usati, uno era quello di mantenere certe tradizioni riguardo le letture durante i tempi particolari:

“74. Secondo un criterio suggerito dalla loro importanza e suffragato dalla tradizione liturgica alcuni libri della sacra Scrittura sono riservati a determinati tempi liturgici. Viene conservata per esempio, la tradizione sia occidentale (ambrosiana e iberica) sia orientale di leggere nel Tempo di Pasqua gli Atti degli Apostoli. Si pone così in risalto che proprio dal mistero pasquale ha inizio la vita della Chiesa. Ugualmente viene conservata la tradizione occidentale e orientale di leggere il Vangelo di Giovanni nelle ultime settimane di Quaresima e nel tempo pasquale.

“La lettura dal libro di Isaia, specialmente nella sua prima parte, è assegnata dalla tradizione all’Avvento. Tuttavia alcuni brani del medesimo profeta sono letti nel tempo natalizio. A questo stesso tempo liturgico è assegnata la prima lettera di Giovanni.”

Tenendo a mente questi criteri ecco un riassunto dei criteri forniti per le letture quotidiane:

“Tempo di Avvento

“94. Si ha una duplice serie di letture: una dall’inizio dell’Avvento fino al 16 dicembre, l’altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell’Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l’ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo.

“Nell’ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.

“Tempo di Natale

“96. Dal 29 dicembre si fa la lettura continua della prima lettera di Giovanni, già iniziata il 27 dicembre, festa dello stesso san Giovanni, e proseguita il giorno seguente, festa dei santi Innocenti. I Vangeli si riferiscono alle varie manifestazioni del Signore. Si leggono così, dal Vangelo di Luca, i fatti dell’infanzia di Gesù (29 e 30 dicembre), poi il primo capitolo del Vangelo di Giovanni (31 dicembre – 5 gennaio), quindi le principali manifestazioni del Signore dai quattro Vangeli (7-12 gennaio).

“Tempo di Quaresima

“98. Le letture del Vangelo e dell’Antico Testamento, così come sono scelte, si corrispondono e si richiamano a vicenda, e trattano i vari temi propri della catechesi quaresimale in armonia con la spiritualità di questo tempo. Dal lunedì della quarta settimana è proposta la lettura semicontinua di Giovanni, con testi di questo Vangelo che corrispondono più pienamente alle caratteristiche della Quaresima. Quanto alle letture della Samaritana, del cieco nato e della risurrezione di Lazzaro,che ora si fanno in domenica, ma solo nell’anno A (per gli anni B e C sono infatti soltanto facoltative), si è trovato il modo di riprenderle anche nelle celebrazioni feriali, inserendo, all’inizio delle settimane terza, quarta e quinta, un formulario di Messa ad libitum con questi testi:
formulario che si può usare, in luogo di quello fissato, in qualsiasi giorno della settimana corrispondente. Nei primi giorni della Settimana santa le letture sono tutte riferite al mistero della Passione. Per la Messa crismale le letture illustrano il compito messianico di Cristo e la sua continuazione nella Chiesa per mezzo dei sacramenti.

“Tempo di Pasqua

“101. La prima lettura è desunta, come nelle domeniche, dagli Atti degli Apostoli, in forma semicontinua. Quanto al Vangelo, durante l’ottava di Pasqua si leggono i racconti delle apparizioni del Signore. Si fa quindi una lettura semicontinua del Vangelo di Giovanni; se ne desumono cioè i testi più specificamente pasquali, in modo da complet
are la lettura già fatta in Quaresima. In questa lettura pasquale hanno una parte di rilievo il discorso e la preghiera del Signore dopo l’ultima Cena.

“Tempo Ordinario

“103. Il Tempo “Ordinario” comincia il lunedì dopo la domenica che segue il 6 gennaio, e si protrae fino al martedì prima delle Ceneri compreso; riprende poi il lunedì dopo la domenica di Pentecoste e termina con i primi Vespri della prima domenica di Avvento.

“L’Ordo lectionum Missae reca le letture per le 34 domeniche e relative settimane. Talvolta però le settimane del Tempo Ordinario sono soltanto 33. Inoltre alcune domeniche o risultano incluse in un altro tempo liturgico (domenica del Battesimo del Signore e domenica di Pentecoste), o sono impedite per l’occorrenza di una solennità (p. es.: la SS. Trinità, Cristo Re).

“109. Per i Vangeli, l’ordinamento adottato prevede che si legga prima Marco (settimane I-IX), poi Matteo (settimane X-XI), quindi Luca (settimane XXII-XXXIV). I capitoli 1-12 di Marco vengono letti per intero; si tralasciano soltanto due pericopi del capitolo 6, che vengono lette nelle ferie di altri tempi. Di Matteo e di Luca si leggono tutti i passi che non si riscontrano in Marco. Alcune parti si leggono due o tre volte: si tratta di quelle parti che nei diversi Vangeli hanno caratteristiche del tutto proprie, o sono necessarie per ben intendere il seguito del Vangelo. Il discorso escatologico, nella stesura completa riportata da Luca, si legge alla fine dell’anno liturgico.

“110. L’ordinamento della prima lettura, così come è stato predisposto, consente di leggere ora l’Antico ora il Nuovo Testamento, a periodi alterni di alcune settimane, secondo la lunghezza dei vari libri.

“Dei libri del Nuovo Testamento si leggono parti piuttosto ampie, che consentono di cogliere in qualche modo il contenuto essenziale delle varie “Lettere”.
“Dell’Antico Testamento invece non si possono leggere se non passi scelti, quelli precisamente ritenuti più adatti a porre in risalto la caratteristica propria di ogni libro.

“La scelta dei testi storici è stata fatta in modo da ricavarne una specie di compendio della storia della salvezza prima dell’incarnazione del Signore. Non era il caso di riportare narrazioni troppo lunghe: si è fatta talora una scelta di versetti, in modo che la lettura ne risultasse sveltita. Il significato religioso di certi avvenimenti storici viene inoltre illustrato attraverso alcuni testi dei libri sapienziali inseriti nel Lezionario come proemio o conclusione di una determinata serie storica. Figurano nell’Ordo lectionum Missae per le letture feriali del proprio del Tempo quasi tutti i libri dell’Antico Testamento. Sono stati tralasciati solo i libri profetici più brevi (Abdia, Sofonia) e un libro poetico (il Cantico dei Cantici). Tra i libri narrativi a carattere edificante, libri che esigono una lettura piuttosto prolungata per essere debitamente intesi, si leggono Tobia e Rut; gli altri (Ester, Giuditta) vengono tralasciati. Di questi testi si legge però qualche passo nelle domeniche o nelle ferie di altri tempi liturgici. La tabella III riportata più oltre indica la distribuzione dei libri dei due Testamenti nel ciclo biennale delle ferie del Tempo Ordinario. Alla fine dell’anno liturgico si leggono i libri che rispondono al carattere escatologico di questo tempo, e cioè Daniele e l’Apocalisse.”

[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer]

***

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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