Quale orizzonte per la sessualità? Strumenti e metodi nella via dell'amore

Un evento formativo organizzato a Verona dalla Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità

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di Angela Maria Cosentino*

VERONA, martedì, 22 novembre 2011 (ZENIT.org).- Per aiutare gli educatori ad attrezzarsi di fronte alla difficile emergenza affettiva, specifico ambito della più vasta emergenza educativa, la Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione Naturale della Fertilità (CICRNF) ha organizzato a Verona, dal 18 al 20 novembre 2011, l’Evento formativo “Quale orizzonte per la sessualità? Mappe, bussola, strumenti e metodi nella via dell’amore”.

L’iniziativa della Confederazione si colloca in un momento storico che, come ha dichiarato la Presidente Giancarla Stevanella, “esige urgente riflessione culturale e fattivo impegno educativo perché questi aspetti caratterizzanti l’identità dell’uomo, sono spesso banalizzati e falsificati”.

L’Evento coincide con la celebrazione dei 20 anni di attività della Confederazione che, dal 1991, riunisce le Scuole di Formazione dei tre principali metodi naturali diagnostici per la conoscenza della fertilità e infertilità umana ( il metodo dell’Ovulazione Billings, il metodo Sintotermico secondo Roëtzer e il metodo Sintotermico secondo Camen), coinvolgendo, tra sensibilizzatori, educatori e insegnanti dei metodi naturali, circa 1000 operatori sul territorio nazionale.

Il Seminario ha visto la partecipazione di 250 persone, già impegnate nell’educazione all’affettività, alla sessualità e alla fecondità, che sono state coinvolte negli stimolanti lavori di gruppo e nei laboratori che hanno caratterizzato l’Evento.

Tra i dieci laboratori attivati, sono risultati particolarmente innovativi quello dedicato al percorso formativo Mamma & figlia, rivolto alla ragazza, accompagnata dalla mamma, nell’imminenza del menarca, come pure quello Padre & figlio, rivolto al papà e al figlio su argomenti come affettività – sessualità, per promuovere quel “ritorno del padre” che è imprescindibile per la “generazione”del figlio alla vita. Un laboratorio ha evidenziato, con una ricerca sul territorio, l’importanza di rilevare, durante il processo di progettazione, i bisogni formativi in tema di affettività e sessualità, un altro, ha declinato alcune modalità per Educare al valore della vita ed infine, uno ha segnalato le Nuove tecnologie e i linguaggi dei media per una maggior efficacia didattica.

I laboratori si sono alternati a tre lezioni magistrali sugli aspetti psico-pedagogici e antropologici relativi all’affettività e alla sessualità.

Mario Polito (psicoterapeuta e pedagogista) ha richiamato l’attenzione sulle virtù del cuore (tra le quali, autodisciplina e pudore), necessarie eppure trascurate o svalutate nei percorsi educativi delle nuove generazioni.

L’esperto, con un’efficace metodologia didattica, ha stimolato gli educatori ad agganciare gli adolescenti con le emozioni (partendo, per esempio, da un’opera d’arte) per riflettere sul divario esistente tra attività sessuale e capacità emotiva relazionale. Infine, ha esortato gli educatori a stimolare i giovani a “diventare il meglio di sé per regalarlo al mondo”.

Roberta Vinerba (docente di Teologia morale) ha richiamato la pericolosa influenza dell’attuale cultura del gender, esito di un riduttivismo antropologico e di un volontarismo filosofico che, proclamando la libertà sganciata dalla verità, non solo “rende fluidi i confini tra i generi sessuali”, ma contribuisce anche ad annebbiarli e a frantumarli. Il compito educativo consiste, quindi, secondo l’esperta, nell’aiutare il ragazzo a percorrere il cammino che va “dai sentimenti (emozioni) ai valori , dai valori ai beni, dai beni alle inclinazioni naturali, per risalire ad un’antropologia coerente alla verità dell’uomo”. È il “metodo Pollicino” che, partendo da ciò che “si sente”, cerca di rendere ragione di un’antropologia vera. La sfida, ha continuato la docente, deve stimolare l’educatore ad intercettare i linguaggi dei giovani evidenziando ciò che di bello, di vero e di buono c’è nella cultura di oggi.

Josè Noriega (docente di teologia morale all’Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia, Pontificia Università Lateranense) ha richiamato la verità della sessualità, segno della chiamata dell’uomo alla comunione e non alla solitudine e ha invitato gli educatori ad aiutare i giovani, con creatività, a non concentrarsi sul piacere ma ad allargare lo sguardo verso una pienezza di vita, nella consapevolezza della capacità umana a trascendere.

Un richiamo, quindi, a orientare “ mappe, strumenti e metodi nella via dell’amore” verso la bussola ( regalata ad ogni partecipante) dell’ordine naturale che il Creatore ha scritto nel cuore di ognuno, per guardare al futuro con speranza, anche in presenza di nuovi e insospettati “lupi”.

Il programma del Seminario è visionabile nel sito: www.confederazionemetodinaturali.it.

*Bioeticista, referente Comunicazione CICRNF, autrice di volumi per educatori, l’ultimo dei quali è Questione ecologica e controllo delle nascite. Quale futuro per l’uomo?, IF Press, 2011. (Per leggere l’intervista rilasciata a Zenit, cliccare qui).

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ZENIT Staff

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