Prosegue in tutto il mondo il dibattito sul matrimonio omosessuale

È in gioco il futuro della famiglia

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di padre John Flynn LC

ROMA, lunedì, 26 marzo 2012 (ZENIT.org) – In Europa e nel mondo, il dibattito sulla legalizzazione o meno del “matrimonio” tra persone dello stesso sesso continua ad accendere gli animi.

“La questione essenziale non è tanto se introdurremmo o no il matrimonio civile omosessuale, ma come lo introdurremo”, ha dichiarato il Ministro per l’Eguaglianza britannico, Lynne Featherstone, al quotidiano Independent lo scorso 15 marzo.

In Danimarca la scorsa settimana il governo ha presentato un disegno di legge per la legalizzazione del matrimonio omosessuale: se passerà, come è prevedibile, le coppie omosessuali avranno facoltà di sposarsi nella Chiesa di stato Luterano-Evangelica, ha riferito l’agenzia stampa AFP del 15 marzo.

Il rifiuto del matrimonio tra persone dello stesso sesso nei paesi europei non è, comunque, una violazione delle leggi anti-discriminazione, ha recentemente sancito la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

La Corte ha ascoltato il caso di una coppia di lesbiche francesi, Valerie Gas e Nathalie Dubois, legate da un Patto di Solidarietà Civile (PACS), che lamentavano l’impedimento ad adottare un bambino (leggi articolo).

Nel frattempo, negli USA, la battaglia si combatte a livello statale. A febbraio, il governatore dello stato di Washington, Christine Gregoir, ha firmato un disegno di legge che ne fa il settimo stato a legalizzare il matrimonio omosessuale.

Gli altri sei stati dove il matrimonio omosessuale è già legale sono: New York, Massachusetts, Connecticut, Vermont, New Hampshire, Iowa, oltre al Distretto di Columbia.

A febbraio entrambe le camere del parlamento del New Jersey hanno votato in favore del matrimonio omosessuale ma il provvedimento ha subito il veto del Governatore, Chris Christie.
Inoltre, lo scorso mese, una corte d’appello della California ha bandito il matrimonio omosessuale come incostituzionale. È ora atteso l’appello alla Corte Suprema USA.

Maryland

Il numero di stati è salito a otto, quando, lo scorso 1 marzo, il Governatore del Maryland, Martin O’Malley, ha firmato un disegno di legge che legalizza il matrimonio omosessuale. Il provvedimento, tuttavia, non avrà effetti giuridici prima del 2013 e l’opposizione sta raccogliendo firme per sottoporre la questione al voto popolare. Lo riferisce il Washington Post del 14 marzo.

Dal 1998, 31 stati hanno votato misure relative al matrimonio tra persone dello stesso sesso, i cui oppositori hanno sempre prevalso, come ha ricordato lo scorso mercoledì, la Associated Press.

Sullo stesso tema cinque stati, il Nord Carolina, il Minnesota, il Maryland, il Maine e lo stato di Washington, sono destinati al referendum verso la fine di quest’anno. “È un momento cruciale”, afferma Brian Brown del National Organization for Marriage, secondo quanto ha riferito lo scorso 9 marzo, la Associated Press.

Natura

“La legge non può divorziare dalla realtà e dalla natura”, scrive Melanie Barker sul forum online Public Discourse del 27 febbraio.

Commentando il voto favorevole al matrimonio omosessuale del parlamento del Maryland, la giornalista ha sottolineato che l’approvazione del disegno di legge è un passo in avanti verso la distruzione del matrimonio. Quest’ultimo, infatti, ha spiegato, “è l’unica relazione che, per natura, porta alla procreazione e he, grazie alla stabilità e all’impegno reciproco, permette le condizioni ottimali per crescere ed educare un figlio”.

Il dibattito, prosegue Barker, è spesso presentato come attinente al contesto dei diritti civili e della discriminazione.

“Negare alla relazione omosessuale, lo status legale di matrimonio, non significa negare al gay o alla lesbica la loro dignità di persone”, ha spiegato, dal momento in cui gli omosessuali, come persone, non hanno la capacità di realizzare un intrinseco aspetto del matrimonio, che è, per l’appunto, la procreazione.

Definizione

I sostenitori del matrimonio tra persone dello stesso sesso non sono stati capaci di fornire una risposta alla domanda “che cos’è il matrimonio?” che non risulta nel completo collasso dell’istituzione, scrive Matthew J. Franck, direttore del William E. and Carol G. Simon Center on Religion and the Constitution, presso il Witherspoon Institute, lo scorso 15 dicembre.

“Ciò non significa che, se gli uomini sposano gli uomini e le donne sposano le donne, noi dimentichiamo cosa sia e a cosa serva l’istituzione del matrimonio o da cosa sia limitato o, ancora, chi ne ha diritto e chi no”, ha commentato. Se il matrimonio tra persone dello stesso sesso è legittimo, si spalancano le porte per la poligamia, per l’incesto e per il ‘poliamore’, ha aggiunto.

Anche i vescovi cattolici degli Stati Uniti si sono opposti al matrimonio omosessuale. È un esperimento sociale dagli esiti imprevedibili, ammonisce monsignor Thomas J. Tobin, vescovo di Rhode Island, nel suo editoriale su Rhode Island Catholic. È inoltre una nuova minaccia alla libertà religiosa, ha aggiunto.

Monsignor Richard J. Malone, vescovo di Portland, ha scritto una lettera pastorale sul tema del matrimonio omosessuale in occasione della Giornata Mondiale del Matrimonio, il 12 febbraio.

“È il legame permanente tra un uomo e una donna, la cui comunione carnale tra persone è un indispensabile bene, fulcro di ogni famiglia e di ogni società”, ha spiegato. “Nessun’altra relazione è in grado di realizzare questa specifica comunione tra persone”.

Il matrimonio non è un diritto che possa essere concesso o negato, ha affermato monsignor Malone. Si prevede che l’argomento continuerà ad essere oggetto di accese discussioni nei prossimi mesi.

[Traduzione dall’inglese a cura di Luca Marcolivio]

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ZENIT Staff

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