English actor and film producer Hugh Grant

WIKIMEDIA COMMONS

Professore per amore

Nel film del 2014 scritto e diretto da Marc Lawrence, Hugh Grant interpreta il ruolo di un sceneggiatore di Hollywood di origine inglese che ridotto ormai sul lastrico ritrova la gioia di vivere nell’insegnare a dei giovani l’arte dello scrivere sceneggiature

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Keith Michaels è uno sceneggiatore di Hollywood di origine inglese che ha avuto il suo momento di gloria ormai 15 anni fa, quando vinse il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale. Da tempo ormai i suoi lavori non vengono più accettati, la moglie lo ha abbandonato e, ridotto sul lastrico, finisce per accettare il ruolo di professore di sceneggiatura all’Università di Binghamton vicino New York.

Si tratta di un gesto quasi disperato, perchè Keith non ha mai insegnato e perché è convinto  che buoni sceneggiatori si nasce, non si diventa…

“Non credo che si possa insegnare a scrivere: non si può insegnare il talento”. “Insegnare è un mestiere buono solo per dei falliti”.

Sono queste le ferme convinzioni del protagonista, uno sceneggiatore di Hollywood che ha realizzato un solo film di successo 15 anni prima e che ora è costretto ad accettare l’incarico di insegnante per un corso universitario di scrittura. Poco a poco, grazie all’empatia che si stabilisce fra lui e i suoi dieci studenti, le buone regole dello scrivere finiscono per affiorare alla mente di Keith quasi spontaneamente,  man mano che riesce a recuperare le motivazioni più profonde che avevavo contribuito a realizzare quel suo unico successo.

Il riferimento più recente a questo film sembra essere Saving Mr Banks (ma anche Nella casa di François Ozon, del 2012) che aveva cercato di entrare negli Studio Disney per scoprire la genesi del film Mary Poppins, mostrandoci in dettaglio come un team di creativi aveva affiancato  P.L. Travers, autrice   dell’omonimo libro, per arrivare alla stesura finale della sceneggiatura.

Questo The Rewrite (il titolo originale) è meno pratico e più teorico: Keith, utilizzando molti riferimenti a film famosi, spiega, lezione  dopo lezione,  l’importanza del protagonista, che all’inizio della trama deve sempre avere un obiettivo da raggiungere o un ostacolo da superare; l’importanza dei coprotagonisti che debbono trascinare la storia e non venirne trascinati. Infine individuare il movente, l’impulso segreto che porta avanti la storia e che la può rendere appassionante agli occhi dello spettatore.

Il film riesce in modo particolarmente efficace ad armonizzare il percorso di crescita di Keith come insegnante con quello, più intimo, del recupero del senso della vita e del valore del rapporti con I suoi giovani allievi.

Keith ritrova la missione “alta” del suo lavoro: esprimere ciò che vero e ciò che è buono e fermarlo per sempre in pellicola. Al contempo si trova di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo per lui: la gioia di poter aiutare dei giovani a valorizzare i loro talenti.

Si tratta di un film positivo nelle conclusioni anche se la realizzazione presenta alcune lacune. Prima di tutti la scelta di Hugh Grant come protagonista (ma la collaborazione professionale dell’attore con Marc Lawrence (II), il regista di questo film, è di lunga data). Questo attore irrimediabilmente inglese, che si esprime con un’ironia arguta e sottile, dà al suo personaggio un’impostazione fredda e controllata, che lascia poco trasparire le ferite di un uomo che ha toccato il fondo. Appare a suo agio solo nei momenti in cui esprime tutto il suo pessimismo, giudicando vano ogni tentativo di raggiungere la notorietà o la felicità.  

Il secondo difetto è la presenza di coprotagonisti schematizzati sbrigativamente, di semplice appoggio al protagonista: il direttore del suo dipartimento che si commuove automaticamente appena parla delle sue figlie; il collega professore di lettere, che cita Shakspeare appena ne coglie l’occasione; l’austera professoressa appassionata di Jane Austen, che cita continuamente personaggi di “Orgoglio e pregiudizio”. Solo Chiara Tomei cerca di dare calore e simpatia a una madre single impegnata ad educare due figlie e a fare mille lavoretti per mantenerle.

Un film complessivamente interessante per gli appassionati alla  scrittura creativa e alla nobile arte dell’insegnamento.

*

Titolo Originale: The Rewrite
Paese: USA
Anno: 2014
Regia: Marc Lawrence (II)
Sceneggiatura: Marc Lawrence (II)
Produzione: CASTLE ROCK ENTERTAINMENT
Durata: 106
Interpreti: Hugh Grant, Marisa Tomei, Bella Heathcote

Per ogni approfondimento: http://www.familycinematv.it

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Franco Olearo

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