Processione del SS.mo Sacramento per le vie di New Bedford

Un’occasione di catechesi e crescita di vocazioni per un’America che ha bisogno di redenzione

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di padre Alfonso M. A. Bruno

ROMA, lunedì, 11 giugno 2012 (ZENIT.org).- In occasione della solennità del Corpus Domini, tante nel mondo sono le iniziative per onorare attraverso una processione per le vie della città, l’Augusto Sacramento dell’Altare.

E’ stato il caso di New Bedford, cittadina della costa atlantica nel Massachussets negli USA.

La città ha la caratteristica di essere stata fondata da una colonia di portoghesi che si dedicavano alla pesca nei secoli scorsi.

Per sovvenire ai bisogni spirituali di una consistente popolazione di cattolici dell’immigrazione europea, i Frati Minori costruirono nei pressi del frequentatissimo mercato del pesce una cappella dedicata alla Madonna, nella quale ogni trenta minuti c’era la celebrazione della S. Messa e la possibilità delle confessioni.

Con la crisi delle vocazioni degli anni Settanta, l’intensità di quest’apostolato venne meno insieme all’involuzione demografica e commerciale della città.

Da circa venti anni i Frati Francescani dell’Immacolata hanno rilevato la sfida ricevendo in concessione dai Frati Minori sia la chiesa che il convento.

Pur non sussistendo più il bisogno e la domanda delle Messe a orario continuato, hanno istituito l’Adorazione Perpetua che perdura fino ad oggi.

A Madre Teresa di Calcutta fu chiesto una volta: “Cosa potrà convertire l’America?”

La risposta fu: “La preghiera davanti al Santissimo Sacramento”.

Domenica scorsa l’Ostia Santa preceduta dal lancio dei fiori dei bambini vestiti da angioletti e gli olezzanti profumi dell’incenso, è stata solennemente portata in processione per le vie della cittadina portuaria di New Bedford a partire proprio dalla “Cappella della Madonna” affidata oggi ai Frati Francescani dell’immacolata.

La processione trova quattro momenti di sosta e adorazione in tre chiese della città: Madonna del Purgatorio, S. Lorenzo e S. Giovanni Battista, prima di ritornare nella “Cappella della Madonna”.

La prima chiesa è officiata da un sacerdote di rito maronita, parroco della comunità libanese presente in città accanto alla grande colonia dei portoghesi.

Padre Marek Chumurski della chiesa di S. Giovanni Battista  ha dichiarato: “pur non conoscendo il portoghese che alterna le preghiere in inglese, è bello per me e i miei fedeli sperimentare accanto all’Eucarestia l’unità dei popoli di diverse lingue e culture”.

Olga Valadao, maestra lusitana, che da nove anni fa parte di coloro che dedicano del proprio tempo quotidiano per l’Adorazione ha dichiarato: “Il mio augurio e la mia preghiera è che possano nascere sempre nuove vocazioni sacerdotali per poter perpetuare sulla terra il Santo Sacrificio e impedire che realtà belle come la nostra monumentale chiesa di S. Giovanni batista, la prima del Nord America per gli immigrati portoghesi, venga chiusa per mancanza di preti e fondi”.

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ZENIT Staff

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