Prima chiesa dedicata alla Beata Marie Alphonsine in Terra Santa

Le Suore del Rosario di Nazareth hanno celebrato la festa della Madonna del Rosario con la consacrazione del luogo di culto

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Le Suore del Rosario di Nazareth hanno celebrato la festa della Madonna del Rosario di lunedì con la consacrazione della prima chiesa dedicata alla Beata Marie Alphonsine. Trattandosi di una nuova chiesa, l’avvenimento ha un aspetto storico. 

Tuttavia, a causa di alcuni impegni imporogabili del Patriarca – riferisce un comunicato del Patriarcato latino di Gerusalemme – la celebrazione è stata presieduta dal Vicario patriarcale per Israele, mons. Giacinto-Boulos Marcuzzo. Hanno concelebrato p. Amjad Sabbarah, ofm, parroco latino di Haifa, Emil Shoufani, parroco melchita di Nazareth, Emil Salaytah, Vicario giudiziale a Gerusalemme e Nazareth, Elias Odeh, parroco di Reneh, Bassam Deir, parroco di Shefameer, Samer Haddad, parroco di Rameh, Labib Deibes, parroco di Jenin, Simon Hijazine, vicario parrocchiale di Zababdeh, Firas Aridah, parroco di Jifna, Henri Lamasse, scj, Gianmaria Giannazza, sdb, Paolo Onore, scj, Jack Karam, ofm.

La nuova chiesa può normalmente accogliere un centinaio di persone, ma i partecipanti erano quasi 200, tra cui la Superiora Generale delle SRG (Suore del Rosario di Gerusalemme) Madre Ines Al-Yacoub, il suo Consiglio, la superiora locale, Sr. Octavie Gharabet e la sua comunità, una quarantina di Suore del Rosario della Galilea e del nord della Palestina, altre religiose e fedeli, in particolare i vicini del quartiere ed il personale della “scuola materna del Rosario”.

La cerimonia, come si sa, è molto semplice, ma molto eloquente e con numerosi simboli. La benedizione della chiesa con l’acqua benedetta si è svolta all’inizio della messa. Dopo l’omelia il Vescovo ha proceduto ai riti della consacrazione dell’altare: le litanie dei santi, la deposizione delle reliquie – tra cui quelle della Beata Marie Alphonsine – la preghiera di dedicazione, l’unzione dell’altare con il sacro Crisma, l’incensamento solenne, gli arredi, l’ornamento e l’illuminazione. Il servizio liturgico era assicurato dai chierichetti della Basilica dell’Annunciazione, guidati dal cerimoniere, don Simon Hijazine ed i canti erano eseguiti dal coro delle Suore del Rosario.

Una nuova chiesa è una presenza più forte della Chiesa nel paese

Nell’omelia il Vescovo ha parlato della festa : “il Santo Rosario è Parola di Dio, mistero di salvezza, vita di Gesù, di Maria, degli Apostoli e della Chiesa trasformati in preghiera. Il Rosario è una vera scuola di fede. E’ una preghiera ed una spiritualità molto consoni ed adeguati alla Chiesa dei Luoghi Santi, nostra Chiesa Madre di Gerusalemme”. Ha poi aggiunto: “E’ buono e naturale che la Congregazione nata a Gerusalemme, grazie ad una religiosa di Gerusalemme, porti il nome delle Suore del Rosario. Religiose alle quali auguriamo molto calorosamente per la festa e la nuova chiesa”.

Ha poi spiegato brevemente la teologia dei riti della benedizione traendone la conclusione spirituale e pastorale seguente: “una nuova chiesa è una presenza ‘localizzata, personalizzata e storicizzata, in breve incarnata’ del Signore nel mondo. E’ dunque un’occasione supplementare di santificazione della persona, del luogo e del tempo. Una nuova chiesa significa una presenza più  forte e più diffusa della Chiesa nel paese, il che comporta un impegno ed una testimonianza  più leale e più sincera dei fedeli. In occasione della consacrazione di questa nuova chiesa ci rallegriamo, ringraziamo il Signore, fortifichiamo e purifichiamo la nostra appartenenza alla Chiesa, popolo di Dio e serva dell’umanità”.

Alla fine della messa Madre Ines ha ringraziato tutti i partecipanti, soprattutto l’architetto, Jiries Awwad, il capo cantiere, Elias Awwad, gli artigiani Ramzi Dibbini (falegname che ha fatto una parete molto bella con il tabernacolo), Amin Andraws ed il russo Mikhaiyl (vetrate artistiche con scene bibliche di Nazareth e dintorni). Ha loro consegnato anche un piccolo e bel reliquiario contenente una reliquia della beata Marie-Alphonsine. Madre Ines ha poi invitato a partecipare al ricevimento di augurio e di gioia nel giardino del convento, anche esso ristrutturato molto bene e abbellito.

La casa delle Suore del Rosario di Nazareth diviene così un centro più completo, spazioso, bello ed accogliente per il servizio ed il bene della comunità locale e soprattutto di numerosi pellegrini.

(Fonte: Patriarcato latino di Gerusalemme, 9/10/2013)

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ZENIT Staff

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