Prigionieri dell'Isis: diffuso il documento della vergogna

Marazziti, presidente del Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha mostrato il listino prezzi dei prigionieri del Califfato

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Mario Marazziti, presidente del Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati, coinvolto in molte iniziative per la pace della Comunità di Sant’Egidio, è tornato da Erbil, Kurdistan iracheno, con una delegazione della Commissione Esteri presieduta da Fabrizio Cicchitto, con la presenza dei due maggiori partiti di maggioranza e opposizione, con i deputati Maria Chiara Carrozza, già ministro della Pubblica Istruzione (PD) e Maria Edera Spadoni (Movimento 5Stelle).

Nel corso di una conferenza stampa presso la Camera dei deputati ha diffuso per la prima volta un documento, ritenuto attendibile e ricevuto da fonte ritenuta attendibile, che proviene dalle file dell’Isis. Contiene le norme e i tariffari ufficiali per la compravendita dei prigionieri schiavi con finalità di finanziamento del Califfato. La pena, in caso le tariffe non vengano rispettate, è capitale.

“Considerato che il tasso di cambio per un euro è di 1443 Dinari iracheni un bambino o una bambina da 1 a 9 anni costa circa 140 euro, un po’ meno di 200 dollari. E’ la merce di maggiore valore. Sia yazidi che cristiani. Sotto i 50 euro la ‘merce’ di minore valore, le donne oltre i 40 anni. Prezzi intermedi, sotto ai cento euro, per le donne cristiane o yazide tra i 20 e i 30 anni e tra i 30 e 40 anni”.

Marazziti definisce ciò “una mostruosità che fa parte del genocidio e che accade mentre parliamo. C’è poi una emergenza umanitaria che va affrontata dalla Comunità mondiale e dalla coalizione anti-Isis in contemporanea con la risposta militare e con una nuova strategia politica, perché il ritardo nella risposta umanitaria, questo inverno, favorirebbe il progetto Isis di pulizia etnica e la scomparsa definitiva dalla regione dei cristiani, degli yazidi, dei turcomanni, delle minoranze sciite e di tutte le altre comunità religiose millenarie”.

La guerra in corso, che coinvolge Siria e Iraq, e che con il Califfato vuole ridisegnare i confini dell’intero Medio Oriente spazzando via tutte le minoranze, yazidi, cristiani, torcomanni, sciiti, shabak e sunniti che non si sottomettono, con un vero e proprio genocidio, fisico, culturale e religioso, ha creato nel Kurdistan iracheno una emergenza umanitaria di dimensioni gigantesche. “Più di un milione di profughi, siriani in fuga dalla guerra e in gran parte con nuovi arrivi di massa dalla Piana di Ninive, dopo l’inizio di agosto, sono una cifra gigantesca, un quinto della popolazione, una catastrofe umanitaria”, ha detto Marazziti.

Il quale ha aggiunto: “Come se in Italia, in Francia o in Gran Bretagna negli ultimi due mesi fossero arrivati 12, 15 milioni di profughi e sfollati. E’ bene capirne le proporzioni, in un tempo in cui in Italia cresce il fronte di chi dice nemmeno un immigrato in più dal Mediterraneo e si vuole interrompere l’operazione Mare Nostrum, senza alternative efficaci, quando ha salvato direttamente più di 100 mila vite umane di persone fuggite dalle guerre”.

Il parlamentare ha rilevato che “è la prima volta che il terrorismo mondiale cerca di farsi stato e di attrarre combattenti anti-sistema da tutto il mondo, con un certo successo se non si interviene subito. Per questo occorre anche un piano umanitario straordinario, come parte dell’impegno militare e politico internazionale. Perdere la battaglia di questo inverno è come se si perdesse la battaglia di Kobane: perché contribuirà allo spopolamento definitivo dell’area di tutto quello che non è Isis”.

Affermando che non si può stare a guardare mentre proseguono le compravendite di schiavi, Marazziti lancia dunque un appello all’intera comunità internazionale: “Accanto allo sforzo militare, uno sforzo umanitario globale”.

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ZENIT Staff

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