Presentato al Papa l'elenco finale delle Proposizioni

Dal Sinodo emergono unità della Chiesa, condivisione e coraggio

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di Antonio Gaspari 

CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 27 ottobre 2012 (ZENIT.org).“Uno degli aspetti più importanti di questo Sinodo, e che nonostante la complessità dei problemi, attraverso le Proposizioni emerge forte il senso di unità”.

Così il cardinale Donald Wuerl, Arcivescovo di Washington, DC, Relatore Generale del Sinodo, ha aperto oggi sabato 27 ottobre la conferenza stampa a conclusione della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi nella Sala Stampa della Santa Sede a Roma.

A conferma della condivisione dei lavori e dell’unità, monsignor Mons. Pierre Marie Carré, Arcivescovo di Montpellier, Segretario Speciale del Sinodo dei Vescovi, ha rivelato che tutte le Proposizioni sono state votate con il  99% dei consensi.

Mons. Jozef Michalik, Presidente della Conferenza Episcopale della Polonia, ha fatto notare che seppure i temi siano stati diversi e sollevati da padri provenienti dai cinque continenti, “la linea di base è sempre stata quella di essere fedeli al nostro Signore Gesù Cristo”.

“C’è tanta secolarizzazione nel mondo, ed i problemi sono complessi e vasti, ma gli intervenuti hanno mostrato coraggio”, ha confessato il presule, rilevando l’importanza della presenza degli ospiti come il Patriarca ecumenico di Costantinopoli e il Primate della Chiesa anglicana

Mons. Carré ha voluto sottolineare la cordialità dell’incontro con vescovi, cardinali, esponenti della Curia, religiosi generali di Congregazioni, leader dei movimenti, laici impegnati, catechisti ed ha ricordato l’intervento di un giovane insegnante scolastico.

“Sono rimasto impressionato dalla sua testimonianza, – ha affermato il prelato – è stato per me come aver seguito un corso di formazione”.

Il cardinale Wuerl ha illustrato la logica delle Proposizioni, con una prima parte su come si può fare per proclamare il Vangelo al mondo di oggi, una seconda parte su come entrare nel merito della proclamazione, una terza parte per l’identificazione di tutti i luoghi in cui può aver luogo la NE e la quarta parte su chi sono i nuovi evangelizzatori.

L’Arcivescovo di Washington ha sottolineato che “la nuova evangelizzazione non è un programma temporaneo ma un modo di vedere il mondo per annunciare il Vangelo”.

Alla domanda su come si possono evangelizzare i giovani che si stanno formando in famiglie di non credenti, il cardinale Wuerl ha spiegato che “non dobbiamo guardare ai giovani come quelli che hanno bisogno di essere evangelizzati ma come evangelizzatori”, perchè è alto il numero di giovani che sono venuti per il Sinodo. Ci sono stati gruppi di giovani che sono venuti a mostrare il loro sostegno al Sinodo. Ci sono molti giovani che sono alla ricerca di qualcosa di molto sostanzioso. Sono alla ricerca della vita spirituale, del Vangelo e di ciò che la Chiesa ha da dire. 

Alla domanda di ZENIT su come si concilia la via della bellezza con la nuova evangelizzazione, il cardinale Wuerl ha detto che “è importante non solo dire che il nostro Signore è buono, ma che è anche bello, il Vangelo è bello, e la bellezza è profondamente radicata nella storia della Chiesa”.

A questo proposito il porporato ha fatto notare che siamo a Roma e “siamo circondati dalla bellezza” per questo motivo “dobbiamo risvegliare nelle persone la ricerca della bellezza che è Dio”.

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ZENIT Staff

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