Premio Camposampiero: poesia religiosa nel ricordo di David Maria Turoldo

La manifestazione si svolgerà dal 4 al 14 dicembre presso l’Auditorium Santuari Antoniani

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Camposampiero è un comune veneto in provincia di Padova che ebbe origine in epoca romana e si sviluppò in epoca medievale, grazie al processo di valorizzazione del territorio agricolo compiuto dai benedettini.

Oggi il comune di Camposampiero (al quale il Presidente della Repubblica ha concesso, nel 2009, il titolo di città) è sede di un importante Premio di Poesia Religiosa dedicato al ricordo di David Maria Turoldo, che presiedette la Giuria dal 1982 al 1992 e partecipò più volte agli appuntamenti culturali organizzati nel quadro dell’iniziativa.

Il Premio ha cadenza biennale ed è giunto quest’anno alla XXII edizione, che sarà celebrata con un ricco programma della durata di dieci giorni.

S’inizia il 4 dicembre con la presentazione reading del libro Amori feriti – La Chiesa in cammino con separati e divorziati, a cura di Fra’ Oliviero Svanera, e si prosegue con attività che spaziano dalla letteratura alla musica classica fino al 14 dicembre, giorno della cerimonia di assegnazione del Premio che si svolgerà presso l’Auditorium SantuariAntoniani.

Il programma completo è visibile sul sito: www.premiopoesiacamposampiero.it. Apprendiamo dal sito che il “Premio Camposampiero di Poesia Religiosa premia le composizioni nelle quali sia vivo e dominante il senso del divino. L’iniziativa esplora, nella contemporaneità, le realizzazioni delle aspirazioni verso la spiritualità che sono insite in ogni essere umano”.

Il Premio – che nacque grazie all’impegno creativo di Bino Rebellato, scrittore e fondatore dell’omonima casa editrice – ha ottenuto nella sua storia quarantennale la collaborazione di giurati di alto livello, premiando poeti già noti insieme a voci emergenti della poesia italiana. E dando continuità al momento celebrativo con la pubblicazione di numerose antologie delle opere premiate.

Scorrere l’albo d’oro dei premiati e l’elenco dei giurati (essi stessi, spesso, poeti di fama) è un po’ come ripercorrere la storia della poesia italiana del secondo Novecento: Mario Luzi, Fernando Bandini, Italo Alighiero Chiusano, Rodolfo Doni, David Maria Turoldo, Silvio Ramat, Giovanni Raboni, Davide Rondoni, per citare soltanto i più noti.

Ecco cosa scrive in proposito il giornale locale Il Camposampierese: “Questa iniziativa, nata periferica rispetto alle rotte della cultura dominante, ha avuto il merito di tenere vivo l’interesse nei confronti della poesia religiosa. C’è riuscita non solo annoverando personaggi di spicco, ma anche credendo fermamente in questa forma d’arte, nonostante la difficoltà di una proposta non sempre facile per il grande pubblico. Un Premio di poesia religiosa dunque, ma fuori da ogni connotazione sacra o confessionale, aperto alla spiritualità insita nel mondo, devoto alla bellezza dei versi. È forse per questo, oltre che per il fatto che alcune edizioni si aprirono alla narrativa e alla saggistica, che un lungo elenco di scrittori, critici, giornalisti, uomini di cultura riconosciuti a livello nazionale frequentarono il Premio e le iniziative ad esso collegate”.

Una attitudine del Premio Camposampiero è quella di mettersi “in ascolto” per captare le voci nuove ed alte che si affacciano all’esperienza della scrittura poetica. Quest’anno il regolamento del Premio prevede una sezione dedicata al giovani autori intitolata Parole e Immagini. Tale sezione – precisa l’art. 1 del regolamento medesimo – è riservata “ai giovani nati tra il 1 gennaio 1993 e il 31 dicembre 1998. Ai partecipanti viene richiesto di produrre un’opera composta da un testo scritto e un’immagine fotografica che evidenzino la componente spirituale o il rapporto interiore con il divino. Sia immagine che testo dovranno essere inediti”.

Una interessante soluzione che propone, tra l’altro, un confronto multimediale tra parole e immagini assolutamente in linea con il modo di sentire delle nuove generazioni.

A completamento di questa sintetica esposizione, è d’obbligo ricordare che la Giuria è presieduta dalla scrittrice Antonia Arslan e vede come componenti effettivi: Elda Martellozzo Forin, Sergio Frigo, Alessandro Rivali e Siobhan Nash Marshall, ai quali si aggiungono i componenti della Giuria della sezione giovani.

E per concludere, visto che il Premio Camposampiero è a lui dedicato, non possiamo fare a meno di pubblicare almeno una poesia di quello che può considerarsi uno dei massimi poeti contemporanei. Che il Cardinale Martini definì “profeta fragile e tonante dalla individualità prepotente e imprevedibile”. E che definì se stesso: “testimone e servo della Parola”. David Maria Turoldo.

In attesa di dedicare a Padre Turoldo un inserto monografico in questa rubrica di poesia su ZENIT, ecco il componimento intitolato Ti sento, Verbo.

*

TI SENTO, VERBO

di David Maria Turoldo

Ti sento, Verbo, risonare dalle punte dei rami

dagli aghi dei pini, dall’assordante

silenzio della grande pineta

– cattedrale che più ami – appena

velata di nebbia come

da diffusa nube d’incenso il tempio.

Subito muore il rumore dei passi

come sordi rintocchi:

segni di vita o di morte?

Non è tutto un vivere e insieme

un morire? Ciò che più conta

non è questo, non è questo:

conta solo che siamo eterni,

che dureremo, che sopravvivremo…

Non so come, non so dove, ma tutto

perdurerà: di vita in vita,

e ancora da morte a vita

come onde sulle balze

di un fiume senza fine.

Morte necessaria come la vita,

morte come interstizio

tra le vocali e le consonanti del Verbo,

morte, impulso a sempre nuove forme.

***

I poeti interessati a pubblicare le loro opere nella rubrica di poesia di ZENIT, possono inviare i testi all’indirizzo email: poesia@zenit.org

I testi dovranno essere accompagnati dai dati personali dell’autore (nome, cognome, data di nascita, città di residenza) e da una breve nota biografica.

Le opere da pubblicare saranno scelte a cura della Redazione, privilegiando la qualità espressiva e la coerenza con la linea editoriale della testata.

Inviando le loro opere alla Redazione di Zenit, gli autori acconsentono implicitamente alla pubblicazione sulla testata senza nulla a pretendere a titolo di diritto d’autore.

Qualora i componimenti poetici fossero troppo lunghi per l’integrale pubblicazione, ZENIT si riserva di pubblicarne un estratto.

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Massimo Nardi

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