Portogallo: direttrici per i problemi sociali

Nota della Commissione di Pastorale Sociale con indicazioni pratiche

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FATIMA, lunedì, 19 settembre 2011 (ZENIT.org).- La Commissione di Pastorale Sociale della Chiesa in Portogallo (CEPS) ha pubblicato mercoledì un insieme di indicazioni pratiche per “promuovere l’unione degli sforzi e motivare tutte le comunità” in questo momento di “grave crisi sociale”.

“L’attuale situazione economica e sociale ravviva la sensibilità cristiana e muove le coscienze ad essere espressione coerente dell’amore salvifico di Dio per l’umanità. La gravissima crisi porta le comunità cristiane a purificare la propria missione di testimoniare il Vangelo come salvezza per la società, aprendosi al servizio fraterno nei suoi diversi livelli di realizzazione”, afferma il testo, presentato a Fatima al 27° Incontro di Pastorale Sociale.

“Lo squilibrio dell’assistenza pastorale delle comunità ecclesiali, molto concentrate sul culto, deve tener conto sia dell’annuncio evangelizzatore che di quello della carità organizzata. La fede cristiana, non limitata al settore religioso né vissuta in modo individualista, colloca la diaconia/carità al cuore dell’identità ecclesiale”, prosegue il testo.

La Nota ricorda che l’azione sociale della Chiesa ha alcuni obiettivi essenziali, in primo luogo “il servizio diretto alle persone: poveri, malati, prigionieri, handicappati, discriminati, bambini e anziani, immigrati o gitani”.

Si ricordano poi l’“intervento nell’umanizzazione delle strutture socio-economiche, politiche e culturali seguendo i principi della dignità trascendente della persona umana: il bene comune, il destino universale dei beni, la sussidiarietà, la partecipazione e la solidarietà”, così come la “partecipazione a processi di sviluppo secondo un modello basato sulla logica del dono, con la dinamizzazione dei cittadini e in collaborazione con altre entità”.

La Commissione di Pastorale Sociale raccomanda quindi alcune direttrici strategiche per raggiungere questi scopi, esortando ad esempio a “basare l’azione sociale sulla chiara coscienza dei problemi, analizzati alla luce della Dottrina Sociale della Chiesa”.

In questo senso, indica che “per un’analisi obiettiva e vera è indispensabile trattare statisticamente i dati di assistenza sociale, riflettere e studiare la Dottrina Sociale della Chiesa, per suscitare le azioni adeguate”.

L’organismo consiglia anche di intervenire “sia presso i centri di decisione politica per chiedere soluzioni e formulare proposte innovative che presso l’opinione pubblica”, chiedendo di “fornire sempre gli aiuti possibili alle persone bisognose, in modo personalizzato e offrendo una risposta globale e strutturata”.

Allo stesso modo, invita a “partecipare attivamente ai processi di sviluppo locale realizzati congiuntamente da autorità, istituzioni di solidarietà sociale, organizzazioni benefiche, istituzioni educative di vari livelli e altre forze vive presenti sul campo”.

Per la Commissione, in ogni parrocchia “si deve disegnare un profilo adatto alle circostanze per il servizio, che coordini e promuova l’azione sociale nell’ambito territoriale corrispondente”.

Il testo completo della Nota Pastorale è disponibile su http://www.agencia.ecclesia.pt/cgi-bin/noticia.pl?id=87289

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ZENIT Staff

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