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Porte Sante nell'Anno della Misericordia

Alcune delucidazioni sull’apertura delle Porte Sante durante il Giubileo e sull’opportunità di ricevere l’indulgenza

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Nella sua rubrica di liturgia, padre Edward McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso  l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde oggi alla domanda di un lettore nelle Filippine.
È previsto un tempo in cui vanno aperte o inaugurate le Porte Sante nelle chiese locali o nelle diocesi? Nella nostra diocesi il vescovo ha menzionato l’Anno straordinario della Misericordia ma senza informare i fedeli della data precisa dell’inizio o dell’apertura della Porta Santa. — M., provincia di Lanao del Norte, Filippine
La domanda del nostro lettore ci è pervenuta il 9 gennaio e, come è poi emerso, il vescovo diocesano ha aperto la Porta Santa mercoledì 13 gennaio a mezzogiorno con una cerimonia, alla quale hanno partecipato molti sacerdoti e fedeli. Sono sicuro che questo fatto fosse stato annunciato in anticipo, ma apparentemente il nostro lettore non ne ha avuto notizia.
Tuttavia, dal momento che la domanda offre l’opportunità di spiegare la situazione delle Porte Sante in questo Giubileo, ne parlo adesso.
Nella bolla papale Misericordiae Vultus dell’aprile 2015, con la quale è stato indetto ufficialmente il Giubileo della Misericordia, papa Francesco ha annunciato la possibilità di aprire oltre a quelle tradizionali a Roma anche altre Porte Sante.
“La domenica successiva, la Terza di Avvento [Dicembre 2015], si aprirà la Porta Santa nella Cattedrale di Roma, la Basilica di San Giovanni in Laterano. Successivamente, si aprirà la Porta Santa nelle altre Basiliche Papali. Nella stessa domenica stabilisco che in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione. Ogni Chiesa particolare, quindi, sarà direttamente coinvolta a vivere questo Anno Santo come un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. Il Giubileo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa.”
Successivamente, il 1° settembre 2015, in una lettera all’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, la quale ha l’incarico di organizzare questo Giubileo, il Papa ha approfondito l’idea dell’apertura delle Porte Sante in ogni diocesi in modo da offrire l’opportunità di ricevere l’indulgenza a quante più anime possibile. Il Santo Padre ha scritto:
“La vicinanza del Giubileo Straordinario della Misericordia mi permette di focalizzare alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire per consentire che la celebrazione dell’Anno Santo sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio. È mio desiderio, infatti, che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace. Il mio pensiero va, in primo luogo, a tutti i fedeli che nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo.
“Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale o nelle chiese stabilite dal Vescovo diocesano, e nelle quattro Basiliche Papali a Roma, come segno del desiderio profondo di vera conversione. Ugualmente dispongo che nei Santuari dove si è aperta la Porta della Misericordia e nelle chiese che tradizionalmente sono identificate come Giubilari si possa ottenere l’indulgenza.
“È importante che questo momento sia unito, anzitutto, al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia. Sarà necessario accompagnare queste celebrazioni con la professione di fede e con la preghiera per me e per le intenzioni che porto nel cuore per il bene della Chiesa e del mondo intero.
“Penso, inoltre, a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, in primo luogo gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. Per loro sarà di grande aiuto vivere la malattia e la sofferenza come esperienza di vicinanza al Signore che nel mistero della sua passione, morte e risurrezione indica la via maestra per dare senso al dolore e alla solitudine. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare.
“Il mio pensiero va anche ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro libertà. Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunità di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto. A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà.
“Ho chiesto che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale. L’esperienza della misericordia, infatti, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude. Si tratterà pertanto di un’indulgenza giubilare piena, frutto dell’evento stesso che viene celebrato e vissuto con fede, speranza e carità.
“L’indulgenza giubilare, infine, può essere ottenuta anche per quanti sono defunti. A loro siamo legati per la testimonianza di fede e carità che ci hanno lasciato. Come li ricordiamo nella celebrazione eucaristica, così possiamo, nel grande mistero della comunione dei Santi, pregare per loro, perché il volto misericordioso del Padre li liberi da ogni residuo di colpa e possa stringerli a sé nella beatitudine che non ha fine.”
Il Papa ha anche concesso ampie facoltà ai sacerdoti per togliere la scomunica annesso all’aborto procurato e poi ai sacerdoti associati alla Fraternità San Pio X, in modo che le loro assoluzioni siano valide e che i fedeli che si confesseranno con loro possano ottenere l’indulgenza giubilare.
Come si legge sul sito Internet del Giubileo della Misericordia, papa Francesco ha aggiunto anche un’altra concessione:
“Il Rituale Romano afferma che il Vescovo nella sua Diocesi, o gli altri prelati equiparati dal diritto ai vescovi diocesani, ha la facoltà di impartire la Benedizione Papale con annessa indulgenza plenaria tre volte l’anno nelle festività solenni di sua scelta, usando il rito appositamente preparato per tale occorrenza. Papa Francesco, in occasione del Giubileo della Misericordia, ha concesso a tutti i vescovi del mondo la possibilità di impartire la Benedizione Papale con l’annessa indulgenza altre due volte, rispetto alle tre sopramenzionate: la prima al termine della Celebrazione di Apertura dell’Anno Santo nelle Chiese locali il prossimo 13 dicembre, la seconda al termine della Celebrazione conclusiva del Giubileo nelle Chiese locali il 13 novembre 2016.”
Per quanto riguarda la concessione delle indulgenze, le norme attuali emanate dalla Penitenzieria Apostolica nel documento Il dono dell’indulgenza (29 gennaio 2000) stabiliscono:
“4. L’Indulgenza plenaria si può ottenere solo una volta al giorno. Ma per conseguirla, oltre lo stato di grazia, è necessario che il fedele
– abbia la disposizione interiore del completo distacco dal peccato, anche solo veniale;
– si confessi sacramentalmente dei suoi peccati;
– riceva la SS.ma Eucaristia (è meglio certamente riceverla partecipando alla S. Messa; ma per l’Indulgenza è necessaria solo la S. Comunione);
– preghi secondo le intenzioni del Sommo Pontefice.
“5. È conveniente, ma non è necessario che la Confessione sacramentale, e specialmente la Santa Comunione e la preghiera per le intenzioni del Papa si facciano nello stesso giorno in cui si compie l’opera indulgenziata; ma è sufficiente che questi Sacri riti e preghiere si compiano entro alcuni giorni (circa 20) prima o dopo l’atto indulgenziato. La preghiera secondo la mente del Papa è lasciata alla scelta del fedele, ma si suggerisce un “Padre Nostro” e un'”Ave Maria”. Per diverse Indulgenze plenarie, è sufficiente una Confessione sacramentale, ma si richiede una distinta Santa Comunione e una distinta prece secondo la mente del Santo Padre per ciascuna Indulgenza plenaria.”
Oltre a tutto questo, la pagina web del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione contiene alcune indicazioni specifiche per questo Giubileo:
“Una volta varcata la Porta Santa o Porta della Misericordia, o che sia verificata una delle altre circostanze nelle quali Papa Francesco ha concesso che si possa ricevere l’indulgenza (ad esempio per i malati, i carcerati e per chiunque compia in prima persona un’opera di misericordia), oltre alle usuali condizioni che richiedono un cuore ben disposto perché la grazia possa portare i frutti sperati, i fedeli dovranno fermarsi in preghiera per compiere gli ultimi atti richiesti: la professione di fede e la preghiera per il Papa e secondo le sue intenzioni. Quest’ultima potrà essere almeno un Padre Nostro – la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato per rivolgerci come figli al Padre – ma possibilmente anche di più. In particolare, in considerazione dello spirito proprio di questo Anno Santo, si suggerisce di recitare la bella preghiera di Papa Francesco per il Giubileo, e di concludere il momento di preghiera con un’invocazione al Signore Gesù Misericordioso (ad esempio “Gesù Misericordioso, confido in Te”).”
La preghiera di Papa Francesco qui menzionata è:
“Signore Gesù Cristo
tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,
e ci hai detto che chi vede te vede Lui.
Mostraci il tuo volto e saremo salvi.
Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;
l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;
fece piangere Pietro dopo il tradimento,
e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.
Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:
Se tu conoscessi il dono di Dio!
Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,
del Dio che manifesta la sua onnipotenza soprattutto con il perdono e la misericordia:
fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te, suo Signore, risorto e nella gloria.
Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza
per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:
fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.
Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzione
perché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore
e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio
proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertà
e ai ciechi restituire la vista.
Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordia
a te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen”
[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer]
***
I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.org. Si chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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Fr. Edward McNamara

Padre Edward McNamara, L.C., è professore di Teologia e direttore spirituale

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