“L’esperienza dell’esodo degli ebrei dovrebbe oggi contribuire a rinforzare la sensibilità nei confronti di altri profughi”. Lo ha affermato ieri il rabbino capo di Polonia Michael Schudrich inaugurando a Varsavia la conferenza internazionale di cattolici ed ebrei dedicata al problema dei migranti.
Nel suo intervento – riportato dal Sir – il rabbino ha sottolineato che l’atteggiamento verso gli ebrei “dei sacerdoti e dei cattolici polacchi può essere d’esempio per tutto il mondo”. “La piccola comunità di ebrei in Polonia ha ricevuto molte cose buone dai ‘fratelli minori nella fede’” ha detto Schudrich, osservando che sono “proprio gli ebrei adesso a dover parlare ad alta voce e attivarsi contro quello che succede in Africa o in Pakistan dove le persone vengono uccise a causa della loro religione”. E  oggi – ha sottolineato infatti il rabbino – “nel mondo muoiono più cristiani che ebrei”.
La conferenza, che si concluderà giovedì 7 aprile con una dichiarazione ufficiale, vede la partecipazione del cardinale Kurt Koch, presidente della Commissione vaticana per le relazioni religiose con gli ebrei, Martin Budd, presidente del Comitato ebraico internazionale per le consultazioni interreligiose, l’ambasciatore dello Stato di Israele in Polonia Anna Azari e numerosi presuli polacchi guidati dal presidente dei vescovi polacchi, monsignor Stanislaw Gadecki, sulla proposta del quale nel 1997 l’episcopato ha introdotto in Polonia la Giornata dell’ebraismo celebrata il 17 gennaio di ogni anno.