Più di 90 milioni di euro raccolti per la Chiesa che Soffre

La nota Fondazione di diritto pontificio ha presentato il suo rapporto annuale 2012

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In oltre 65 anni di storia, mai la fondazione pontificia aveva raggiunto un simile traguardo: nel 2012 i benefattori di Aiuto alla Chiesa che Soffre hanno donato 90.789.588 euro.

Nonostante la crisi economica – che nel 2011 aveva causato una riduzione delle offerte a “soli” 82,1 milioni di euro – l’incredibile raccolta, effettuata attraverso le 17 sedi nazionali di ACS ed il quartier generale di Königstein in Germania, ha permesso il finanziamento di 5.604 progetti in 140 Paesi.

Un successo a cui ACS-Italia ha contribuito con gli oltre 2milioni e 300mila euro donati dai suoi 22mila benefattori. Il 2012 dell’ufficio italiano si è aperto con un appello urgente per la costruzione di una Chiesa a Kachi, nello stato nigeriano di Kaduna, e si è concluso con una campagna di Natale ancora in favore della Chiesa in Nigeria (in totale sono stati raccolti più di 130mila euro). «Non abbiamo mai distolto lo sguardo dai nostri fratelli nigeriani – afferma Massimo Ilardo, direttore di ACS-Italia – Abbiamo sostenuto la loro Chiesa, ma soprattutto siamo stati portavoce del loro martirio». Ottimi risultati sono stati poi raggiunti con l’azione di emergenza a sostegno dei rifugiati siriani (82.900 euro offerti) e la campagna «250mila rosari a Cuba» (39.300 euro) promossa per donare alle diocesi cubane 250mila coroncine della Virgen de la Caridad in occasione della visita apostolica di Benedetto XVI nell’isola. Un altro appello speciale è stato lanciato per la ricostruzione dell’asilo di Finale Emilia (82.815 euro) gravemente danneggiato dal sisma che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. «Una richiesta particolare per i benefattori italiani – aggiunge Ilardo – le cui offerte varcano ogni giorno i confini di Paesi lontani. Ma stavolta c’è stato bisogno di noi qui in Italia, per permettere ai 160 piccoli alunni dell’asilo di tornare a scuola».

A livello internazionale i contributi sono stati così suddivisi: aiuti all’edilizia 27,9% – sono 1.044 le chiese e le cappelle costruite o restaurate grazie ad ACS -, intenzioni di Sante Messe 15,6%, aiuti pastorali 12,1%, sostegno alla formazione teologica 10,6% e alla catechesi 9,7%, apostolato mediatico 8,3%, motorizzazione 6,7%, apostolato biblico 4,1%, sostentamento 3,3% e aiuti d’emergenza 1,3%. Da notare anche la significativa crescita del sostegno ai rifugiati: oltre 500mila euro, più del doppio rispetto all’anno precedente.

Come nel 2011 l’impegno della fondazione pontificia è stato maggiore in Africa e in Medio Oriente. «Abbiamo destinato oltre il 27% delle donazioni alla Chiesa in Africa – spiega Regina Lynch, responsabile internazionale della sezione progetti di ACS – che solo cinque anni fa’ riceveva appena il 18% del totale delle offerte». Rwanda, Uganda, Mali, Repubblica Centrafricana, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, «agli antichi teatri di guerra africani si uniscono purtroppo i nuovi – afferma Christine du Coudray Wiehe, responsabile internazionale di ACS per l’Africa – e abbiamo dovuto integrare i nostri aiuti con contributi straordinari per permettere alla Chiesa di continuare a stare accanto alle persone in difficoltà, di qualsiasi religione esse siano».

In Medio Oriente l’aumento delle donazioni è legato al crescente sostegno ai rifugiati. Negli ultimi dieci anni ACS ha finanziato oltre 140 progetti in favore di profughi e sfollati interni nell’area mediorientale: oltre due milioni e 900mila euro di cui un milione e 250mila euro per i rifugiati iracheni. E dall’inizio della crisi in Siria la fondazione ha stanziato contributi straordinari per garantire viveri e medicine a sfollati interni e rifugiati siriani per un totale di 1.096.574 euro.

Assieme alle offerte, aumentano le preoccupazioni circa il futuro dei Paesi interessati dalla cosiddetta Primavera araba, «che sicuramente – dichiara il responsabile internazionale di ACS per il Medio Oriente, padre Andrzej Halemba – avranno sempre più bisogno del nostro aiuto». Particolarmente critica è per padre Halemba la situazione in Egitto, dove negli ultimi due anni «le condizioni dei cristiani sono decisamente peggiorate». Tra i tanti progetti finanziati nel Paese – per un totale di quasi 700mila euro – anche 20mila intenzioni di Sante Messe.

Nelle aree più povere le intenzioni di Sante Messe rappresentano l’unica forma di sostentamento dei sacerdoti. Nel 2012 i benefattori di ACS hanno donato ben 1.203.080 intenzioni (pari a 9.970.481 euro), che si traducono in circa 3.206 messe celebrate ogni giorno in Africa (35,27%), Asia (27,26%), America Latina (19%), Europa orientale (18%) e occidentale (0,47%).

La Chiesa che nel 2012 ha ricevuto più donazioni è quella indiana (4.172.197 euro). Il totale comprende un decisivo supporto alla ricostruzione, non ancora terminata, delle chiese e delle migliaia di case distrutte in Orissa durante i pogrom anticristiani del 2008. «La paura è tuttora tangibile – racconta Véronique Vogel, responsabile internazionale di ACS per l’India – e dobbiamo aiutare i vescovi a fortificare la fede dei cristiani». Seguono Brasile (3.831.215 euro), Ucraina (3.829.105 euro) e Russia, dove l’aiuto di ACS si divide tra la Chiesa cattolica (1.329.973 euro), quella ortodossa (702.700 euro) ed i progetti interconfessionali (348.096 euro), ovvero il sostegno a realtà culturali e media cristiani. «Questi mezzi di comunicazione – spiega Petr Humeniuk, responsabile internazionale di ACS per la Federazione Russa – contribuiscono fattivamente al dialogo ecumenico e sono tra le priorità della nostra azione in Russia». Significative inoltre le donazioni elargite in favore della Chiesa nella Repubblica Democratica del Congo (2.199.161 euro), a Cuba (1.443.846 euro) e in Vietnam (1.222.291 euro).

I 700 progetti relativi alla formazione comprendono circa 300 borse di studio a beneficio di sacerdoti, religiosi e religiose provenienti da Asia (40%), Africa (24%), America Latina (22%) ed Europa dell’Est (14%). Tale supporto è particolarmente prezioso in Cina «dove i corsi – fa notare la responsabile internazionale di ACS per la Cina, Irene Eschmann – rappresentano occasioni d’incontro che incoraggiano i rapporti tra le diocesi e avvicinano la Chiesa ufficiale a quella sotterranea». Nel 2012 la fondazione pontificia ha inoltre permesso ad un seminarista ogni dodici di proseguire i suoi studi, sostenendo la formazione di ben 9.800 dei 118.990 seminaristi di tutto il mondo.

Meritevoli di attenzione sono anche i contributi alla diffusione dei testi religiosi. Nell’anno in cui ACS ha dato alle stampe la 50milionesima copia della sua Bibbia del Fanciullo, la bibbia illustrata per bambini che vanta 174 diverse traduzioni, ne sono stati pubblicati 878.500 nuovi esemplari. Altri obiettivi importanti conseguiti sono quelli legati a YouCat, il catechismo per i giovani. In America Latina – dove il volumetto giallo è molto letto e apprezzato dai ragazzi – ACS ha donato più di un milione di copie e nel settembre 2012, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Libano, ha sostenuto la pubblicazione dei primi 50mila YouCat in arabo. 

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ZENIT Staff

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