"Più bimbi, più futuro!"

L’intervista con Mario Sberna dell’Associazione delle famiglie numerose

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di Britta Doerre

ROMA, giovedì 1 marzo 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo di seguito l’intervista di ZENIT a Mario Sberna, presidente dell’Associazione delle Famiglie numerose di Brescia.

Quando e per quale motivo è stato fondata la Vostra associazione?

Mario Sberna: Tutto inizia a Brescia in un supermercato nel 2004. Due papà (per un totale di 10 figli) si incontrano e scambiano qualche parola sui prezzi e sulla difficoltà di portare avanti una famiglia numerosa. Dopo poco organizzano un incontro al quale partecipano oltre 100 famiglie numerose con almeno quattro figli. Vengono elaborati la Carta dei valori e lo Statuto, alcuni giornali di tiratura nazionale ne danno notizia e in breve, con le adesioni che giungono da tutta Italia, nasce l’Associazione nazionale famiglie numerose. L’incontro con il Santo Padre Benedetto XVI il 2 novembre 2005 diventa una sorta di battesimo ufficiale. Il nostro motto prende spunto dalle sue parole: “Senza figli non c’è futuro!”, che riassume perfettamente il motivo della nascita dell’Associazione: difesa della vita, apertura alla vita, alla speranza, al futuro.

La fondazione significa che la situazione attuale è tutt’altro che facile e soddisfacente?

Mario Sberna: No, la situazione attuale non è soddisfacente, è drammatica. Siamo uno dei Paesi al mondo col più basso indice di natalità: solo 1,3 figli a donna, dunque incapaci di rigenerare la popolazione. Abbiamo il minore investimento in Europa sulle politiche familiari, solo l’1,8% del PIL. Per ogni figlio che nasce, lo Stato applica una vera e propria punizione fiscale e tributaria nei confronti dei genitori mentre nel contempo facilita i single e le coppie di fatto. Ci sono migliaia di casi di lettere di dimissioni già pre-firmate dalle donne lavoratrici in caso di gravidanza, il che significa che mettere al mondo un figlio equivale ad un licenziamento. Anche per questo l’omicidio volontario legalizzato, che chiamiamo aborto, in Italia spesso è regola e non eccezione.

Quale potrebbe essere un valido contributo da parte della politica?

Mario Sberna: Preoccuparsi del bene comune. Ma in Italia, da decenni, i politici hanno una particolare capacità a curare i propri esclusivi interessi. Non è difficile vedere come le dichiarazioni dei redditi sembrano fatte apposta per punire chi è onesto, sposato, con figli. O che le tariffe di energia elettrica, gas, acqua sono studiate per punire ancora una volta il matrimonio e le nascite, cioè la stabilità e il futuro. Abbiamo la peggior classe politica che ci potesse capitare, in particolare negli ultimi vent’anni, e il miglior contributo che essa poteva dare, era quello di farsi da parte.

In che modo provate a migliorare la situazione delle famiglie numerose a lungo termine?

Mario Sberna: La fiducia nella vita e nella gioia che essa porta, la coscienza civile di chi sa che i propri figli saranno i cittadini di domani e che i genitori hanno un ruolo fondamentale nell’educazione della società del futuro, la voglia di essere una famiglia di famiglie che sa accogliere e vuole diventare un forte stimolo per la costruzione di una società basata sull’amore, sulla pace e sulla solidarietà.

Sono questi i tratti salienti che caratterizzano la nostra Associazione, composta unicamente da volontari, famiglie che si impegnano gratuitamente per fornire assistenza, informazione, conforto e sostegno alle famiglie numerose d’Italia, attraverso una presenza capillare sul territorio.

E dal punto di vista “pratico” come aiutate queste famiglie?

Mario Sberna: Mettiamo in campo molteplici iniziative molto concrete, come i Gruppi di Acquisto familiare (tra l’altro acquistiamo proprio in Germania alcuni prodotti, ben più convenienti che in Italia, dove le lobbies fanno veri e propri “cartelli”, con la compiacenza e la complicità della politica), convenzioni commerciali a livello nazionale e locale, sportelli famiglia per informazioni, consigli e sostegni, progetti di solidarietà, sostegno alle nascite, incontri e convegni sul territorio, progetti “scambio casa”, “vacanze insieme”, “scambio armadio” e così via.

Ovviamente, continuiamo imperterriti a bussare incessantemente presso la porta del giudice iniquo, sia a livello nazionale che locale, perché l’Amministrazione pubblica si accorga delle gravissime ingiustizie che dispensa contro le famiglie numerose e le corregga

Dove si trovano le famiglie numerose con le più grandi difficoltà?

Mario Sberna: Da 150 anni, le differenze tra Nord e Sud del Paese sono evidenti. Il Sud è stato volutamente lasciato nell’arretratezza e nelle difficoltà, soprattutto a livello di infrastrutture e di lavoro. Perciò lì, praticamente ovunque, abbiamo le famiglie che più faticano. Negli ultimi anni comunque la situazione è peggiorata anche al Nord, proprio a causa dell’impoverimento continuo e sistematico causato dalle vessatorie politiche fiscali e tributarie di cui parlavo.

Quando si parla di figli, in Italia si pensa più alla gioia e alla felicità o più al discorso legato ai soldi?

Mario Sberna: In Italia si pensa, in generale, ai soldi. Ma l’amore matrimoniale è da sempre impreziosito dalla nascita di un bimbo. Il figlio desiderato, o almeno generosamente accolto, spezza il circolo chiuso del dualismo di coppia per aprire spazi immensi, imprevedibili, capaci di generare gratuità e gioia illimitate. Ma alcuni psicologi, sociologi e saccenti da telenovela, ubriachi di edonismo, pretendono di emancipare la famiglia dal compito generativo. Descrivono il figlio possibile come un di più che comporta sacrifici economici enormi, innumerevoli e penose attenzioni, grandi responsabilità e paure, fonte di inesorabili frustrazioni e sfiancamento dei genitori, oltre che di infelicità per i figli stessi.

Dai figli oggi ci si aspetta solo – se proprio devono nascere – che siano bambini prodigio, rivelando così ancora una volta l’ambizione egocentrica degli adulti. Gli urbanisti, adoratori del benessere più materiale, ignorano la presenza dei bambini e costruiscono città e piccole case a misura di adulti. Perché i figli sono un peso. Tutto questo ha davvero niente a che fare con la felicità vera.

Quali sono i punti forti delle famiglie numerose?

Mario Sberna: Le famiglie numerose sono la gente che nella propria vita ha fatto spazio ad altre vite.

Gente che non ha fatto conti per valutare se un nuovo arrivo era conveniente: ha aperto semplicemente le braccia e spalancato gli occhi colmi di commozione quando ha visto per la prima volta quel nuovo, incantevole arrivo.

Gente che non ha fatto test prima di accettare, ha accettato ed era disposta ad accettare, comunque fosse. Perché avrebbe e ha detto, con gioia e tenerezza grandi, “bimbo mio” anche se quel bimbo fosse stato o era deforme.

Gente che ha imparato a cucire, cucinare, fare maschere di Carnevale, giocare a rugby e studiare storia, riparare biciclette e cullare bambole, cantare sogni e poesie, tutto questo solo per riempire di gioia il cuore dei loro bimbi.

Gente che ha passato interi fine settimana sui campi da gioco unicamente per rispondere “sì!” alla domanda retorica: “Mi hai visto mamma, mi hai visto papà?”.

Gente che ha insegnato a ringraziare, e a pregare per ringraziare.

Gente con un cuore grande, che non ha avuto tempo di vistare tutte le capitali d’Europa, non ha mai messo quel profumo così costoso, che è arrivata a dimenticare che esiste la moda, che non conoscerà mai le auto sportive, le vacanze tropicali, lo spumante francese.

Gente che non conoscerà mai la noia dell’effimero. E’ la meravigliosa quotidianità dell’amore nelle famiglie numerose.

Benedetto XVI ha sottolineato nel suo discorso tenuto in occasione degli auguri del Corpo Diplomati
co accreditato presso la Santa Sede il 9 gennaio 2012: 
“È nella famiglia che ci si apre al mondo e alla vita e (…) l’apertura alla vita è segno di apertura al futuro”. Quali iniziative ha in programmazione la Vostra associazione per 2012 per rendere vivo e più vicino questo ideale alla nostra società?

Mario Sberna: Anzitutto nel 2012 parteciperemo al VII° Incontro mondiale delle famiglie, una settimana di riflessione, preghiera, gioia, canti, convivenza, comunione con tante famiglie, da tutto il mondo, aperte alla vita.

Poi avremo la nostra assemblea nazionale, a luglio, dove toccheremo proprio questi temi tanto cari al Santo Padre che ci ha appena incontrato, durante l’Udienza Generale del 15 febbraio 2012, rivolgendoci delle parole che abbiamo accolto con un vero e proprio programma per la nostra Associazione: “Saluto l’ associazione nazionale famiglie numerose’, che ha per motto ‘Piu’ bimbi, piu’ futuro’. La vostra gradita presenza mi offre l’opportunità di richiamare la centralità della famiglia cellula fondante della società e luogo primario di accoglienza e di servizio alla vita. Nell’odierno contesto sociale, i nuclei familiari con tanti figli costituiscono una testimonianza di fede, di coraggio e di ottimismo, perché senza figli non c’è futuro! Auspico che vengano ulteriormente promossi adeguati interventi sociali e legislativi a tutela e a sostegno delle famiglie più numerose, che costituiscono una ricchezza e una speranza per l’intero Paese”.

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ZENIT Staff

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