Pieni di gioia

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 10,17-24

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Lettura

Nel discorso sulla missione sono confluite le esperienze contemporanee della prima missione cristiana. Il ricordo della missione pre-pasquale dei discepoli vi è conservato vivo nonostante tante sovrapposizioni derivate dall’impegno susseguente. Per Luca, gli avvenimenti del tempo di Gesù non rappresentano in alcun modo una finzione letteraria, bensì la possibilità di ascoltare le indicazioni di Gesù nell’“oggi” attuale. La prima missione dei messaggeri è un modello sempre valido, non è solo una storia edificante. Si possono rifare le stesse cose, sempre nel Suo nome.

Meditazione

La missione compiuta nel nome di Gesù ha degli immancabili effetti. I discepoli partecipano della stessa sua autorità: scacciano i demoni. Nel ministero di Gesù e in quello della Chiesa le potenze del male vengono attaccate e sconfitte. Il serpente e lo scorpione erano non soltanto ben noti come causa di mali fisici nella vita palestinese, ma anche simboli dell’AT di ogni genere di mali. Nel Libro degli Atti degli Apostoli, san Luca narra di frequente come il Signore Gesù liberava i suoi missionari dalle forze di distruzione (At 28,1-6). L’Evangelista tempera l’entusiasmo per il successo missionario con l’insistenza su un dono più duraturo: avere il proprio nome scritto nell’elenco dei cittadini del cielo. La confessione di Gesù rivela come il potere carismatico abbia potuto essere sperimentato ed esercitato dagli inviati. Gesù racconta la sua visione della caduta di satana (cfr. Is 14,12) che egli ha sempre viva davanti agli occhi. Il verbo greco fa riferimento a uno sguardo intenso e permanente. Dobbiamo immaginare la caduta di satana come accadimento unico, “fulmineo” e improvviso, precedente alla cacciata dei demoni. La caduta “dal cielo” conduce a quell’esautorazione del principe di questo mondo (cfr. Gv 12,31) che a sua volta ha reso possibile le cacciate dei demoni. Nell’accadimento epocale, va scorta l’azione di Dio. Ciò non significa però che a satana sia stata sottratta la pericolosa capacità di insidiare e tentare in terra. L’accoglienza ha permesso ai discepoli di vedere cose che non avevano potuto vedere né i re e né i profeti. Il mistero sta proprio in questa decisione di Dio di rivelarsi a coloro che avevano fatto “vuoto” dentro di sé. Solo chi è piccolo può crescere, ma chi si sente già cresciuto, e magari cresciuto al di sopra di tutti, non ha più questa possibilità.

Preghiera

Donami, Signore, il potere meraviglioso che nasce dalla pura e perfetta donazione a te, dal dono della mia volontà, dei miei pensieri, della totalità del mio essere, di tutte le sue facoltà, di tutte le sue azioni, di tutte le sue speranze e attese. Domani il potere che nasce dal dono!

Agire

Audacia e intraprendenza segneranno tutte le attività che oggi sono chiamato a svolgere nei doveri del mio stato di vita.

Meditazione del giorno a cura di mons. Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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