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Pescatori di uomini

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Lc 5,1-11

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Lettura
La pericope del Vangelo di Luca che la Chiesa ci propone questa domenica fa parte di una serie di testi che raccontano episodi legati ai discepoli. La chiamata di Simone, di Levi e degli altri discepoli sposta l’attenzione a ciò che accadrà dopo la Risurrezione, al proseguimento della missione di Gesù nella Chiesa. Infatti, la pesca miracolosa e la chiamata dei discepoli possono essere viste come l’inizio della Chiesa.
Meditazione
È un giorno di grazia, quello descritto nella scena evangelica. Gesù vuole far conoscere la Buona Novella, che è offerta a tutti gli uomini, senza distinzioni. Gesù sale sulla barca di Pietro e gli chiede subito di portarla un po’ distante dalla riva. Da lì, stando seduto, insegna. E l’uomo a riva sentirà il messaggio. Poi, Gesù chiede a Pietro di prendere il largo per pescare e, quando quei pescatori ritirano le reti, le due barche vengono riempite così tanto che quasi affondano. Chi vorrà, sarà “catturato” nelle reti, portato sulla barca, nella Chiesa. L’annuncio è offerto a tutti, e molti sono quelli che lo accolgono. Moltitudini di persone nel corso della storia e la barca non di rado quasi affonda, le difficoltà sono notevoli, si rischia la distruzione totale. Ma la presenza di Gesù, rende possibile ciò che le sole forze umane non possono garantire. Dopo duemila anni di storia, la Chiesa è sempre lì; Gesù continua a garantire la navigazione, sulla rotta verso la meta eterna. Così si esprimeva anche Benedetto XVI, 265° successore di Pietro, nella sua ultima udienza pubblica: «Signore, perché mi chiedi questo e che cosa mi chiedi? È un peso grande quello che mi poni sulle spalle, ma se tu me lo chiedi, sulla tua parola getterò le reti, sicuro che tu mi guiderai, anche con tutte le mie debolezze. […] Mi sono sentito come san Pietro […] sul lago di Galilea: il Signore ci ha donato tanti giorni di sole e di brezza leggera, giorni in cui la pesca è stata abbondante; vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate ed il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa, e il Signore sembrava dormire. Ma ho sempre saputo che in quella barca c’è il Signore e ho sempre saputo che la barca della Chiesa non è mia, non è nostra, ma è sua. E il Signore non la lascia affondare; è Lui che la conduce, certamente anche attraverso gli uomini che ha scelto, perché così ha voluto. […] Ed è per questo che oggi il mio cuore è colmo di ringraziamento a Dio perché non ha fatto mai mancare a tutta la Chiesa e anche a me la sua consolazione, la sua luce, il suo amore».
Preghiera
Signore, ai vescovi, successori degli Apostoli, hai dato l’incarico di insegnare. Ma a noi chiedi di dare una mano per tirare su le reti, testimoniando la nostra fede in te. Aiutaci a offrire una testimonianza coerente di vita!
Agire
Ringrazio il Signore per il dono di essere cattolico.
Meditazione del giorno a cura di Alexandra von Teuffenbach, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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