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Pesaro tra passato, presente e futuro del cinema

Partirà il 2 luglio la 52° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, con concorsi, nuove sezioni e tavole rotonde

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“È la mostra che volevamo”. Non potevano essere più semplici, e allo stesso tempo dirette, le parole di Pedro Armocida, Direttore Artistico della Mostra internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (Pesaro Film Festival).
Giunta alla sua 52° edizione, la Mostra continua a rappresentare una vetrina fondamentale per il cinema contemporaneo e per la sua autoriflessione critica.
Otto giorni – dal 2 al 9 luglio – tra passato, presente e futuro del cinema. La 52° Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro riparte nel segno del “nuovo cinema”, in un moto dinamico che porterà il pubblico a seguire una manifestazione chiara nella programmazione e con una precisa messa a fuoco nel mostrare lampi di luce di cinema, eterogenei ma sempre interrogativi e pieni di senso. Al mattino, infatti, ci saranno gli incontri con gli autori, le tavole rotonde e i dibattiti (Centro Arti Visive Pescheria); al pomeriggio e alla sera le proiezioni (sala Grande e sala Pasolini del Teatro Sperimentale e Cinema in Piazza); a mezzanotte la novità della sonorizzazione dei capolavori del cinema (Palazzo Gradari).
Fondamentale anche quest’anno lo sguardo rivolto agli studenti che, provenienti dalle università e dalle scuole di cinema di tutta Italia, comporranno la giuria del Concorso Pesaro Nuovo Cinema presieduta da Roberto Andò. Il comitato di selezione dei film in concorso ha visionato centinaia di film per arrivare a segnalare otto opere prime o seconde provenienti da tutto il mondo e in anteprima mondiale, internazionale o italiana. Opere che meglio incarnano l’idea di nuovo cinema, lontano anche dai classici stilemi tipicamente “da festival”. Ad accompagnare il Concorso sarà la nuova sezione Satellite Visioni per il cinema futuro, che punta a quella produzione audiovisiva italiana extraindustriale a bassissimo costo.
Il tutto sarà accompagnato dalla retrospettiva Romanzo popolare, a cui è dedicato il volume Romanzo popolare – Narrazione, pubblico e storie del cinema italiano negli anni Duemila, a cura di Pedro Armocida e Laura Buffoni ed edito Marsilio, con la collaborazione del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale. La retrospettiva sarà composta da coppie o tris di film, tra passato e presente, che affrontano tematiche che spaziano dal lavoro alla politica, con linguaggi e cifre stilistiche distinti. La retrospettiva si concluderà con una tavola rotonda in cui saranno presenti registi, sceneggiatori, scrittori, studiosi e critici che si confronteranno sull’oggetto dello studio.
Altre retrospettive significative saranno quelle dedicate al regista algerino Tariq Teguia, la cui arte ha come punto di riferimento quella di Jean-Luc Godard, e quella dedicata al Critofilm, termine con cui ci si riferisce ai film sul cinema, ormai divenuto un vero e proprio genere cinematografico. Quest’ultima sezione sarà curata da Adriano Aprà, che ha dedicato al Critofilm anche il primo ebook multimediale della Mostra. Un ruolo importante sarà ricoperto anche dall’animazione italiana, sia per la sezione Corti in Mostra – Animatori italiani oggi, a cura di Pierpaolo Loffreda, che comprende una selezione tra i migliori cortometraggi di animazione italiana, sia per il manifesto e la sigla realizzati da Virgilio Villoresi, tra gli autori più illustri del genere. Immancabile, poi, la consueta sezione Sguardi femminili a cura di Giulia Marcucci, dedicata alle nuove tendenze del cinema russo contemporaneo.
Due omaggi retrospettivi saranno invece dedicati a Rocky, di John G. Avildsen, uscito quarant’anni fa negli Stati Uniti (il film con Silvester Stallone verrà proiettato nell’arena in piazza venerdì 1 luglio come evento di pre-apertura durante la Notte Rosa della Riviera Adriatica) e C’eravamo tanto amati di Ettore Scola, regista scomparso lo scorso gennaio a cui la Mostra aveva dedicato l’Evento Speciale nel 2002.
Completano la Mostra: l’evento dedicato a Le ragazze del porno, all’interno del quale sarà proiettato l’ultimo cortometraggio di Monica Stambrini, Queen Kong, ed accompagnato dalla tavola rotonda Porno al femminile con la rivista 8 e ½ di Gianni Canova; Super 8, la sezione a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri dedicata a due autori come Giuseppe Baresi e John Porter che lavorano con questo formato; il concorso (Ri)montaggi – Il cinema attraverso le immagini a cura di Chiara Grizzaffi e Andrea Minuz, una selezione di sette video essay/recut/mash-up/remix con una giuria composta da Rinaldo Censi, Tommaso Isabella e Daniela Persico che sceglieranno il vincitore; le Lezioni di storia Videoteppismi: storie e forme del video di lotta, a cura di Federico Rossin, incontri e lezioni di storia attraverso la proiezione di alcuni film suddivisi in tre programmi.
Non solo: tutte le sere, a partire dalla mezzanotte, sarà possibile partecipare al Dopofestival – Il muro del suono, a cura di Anthony Ettorre (con la collaborazione di Pedro Armocida, Rinaldo Censi e Giulia Ghigi), in un alternarsi di musica e immagini fuori dagli sche(r)mi, in cui sarà presente anche Violante Placido, col suo alter ego musicale “Viola”.

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Gianluca Badii

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