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Perù: vescovi contro la consegna gratuita della "pillola del giorno dopo"

In occasione della 22esima Giornata per la Vita che si è celebrata nel Paese latino-americano, i presuli prendono posizione contro gli “attentati alla vita umana”

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Si è celebrata ieri in Perù la 22esima Giornata per la Vita, a conclusione della Settimana nazionale della famiglia, iniziata il 4 settembre. Slogan dell’edizione è stato “Famiglia, vivi la gioia dell’amore”.
“La vita umana è un dono sacro, soprattutto nelle prime fasi del concepimento – scrive la Commissione episcopale per la Vita e la Famiglia, in un messaggio pubblicato sul proprio sito web – Il Signore ci ha amati prima ancora di crearci, nel suo pensiero, e ci ha creati per amarci e per amare”.
I presuli esortano a rifiutare l’interruzione di gravidanza in ogni circostanza, ricordano quanto affermato da Papa Francesco nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal viaggio apostolico in Messico, lo scorso febbraio, secondo cui “l’aborto non è un male minore, bensì un crimine, è un male assoluto”.
Particolare preoccupazione desta la decisione del Tribunale di Lima di avviare la consegna gratuita della così detta “pillola del giorno dopo” nei Centri sanitari del Paese. La Commissione episcopale sottolinea però che questo farmaco rappresenta “un attentato alla vita umana, soprattutto a quella dei più piccoli ed indifesi, che non hanno voce”. E ciò comporta che “il valore della vita umana venga relativizzato, creando gravi ingiustizie verso i più deboli”.
I vescovi ricordano allora ai governanti l’articolo 2 della Costituzione peruviana, in cui si fa riferimento alla tutela della vita fin dal concepimento. Si prende spunto quindi dall’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris Laetitia”, per evitare l’aborto, nel punto in cui Papa Francesco chiede di “facilitare le procedure per l’adozione, soprattutto nei casi di figli non desiderati, al fine di prevenire l’aborto o l’abbandono” (n.179)
Denunciando “manipolazioni portate avanti da un’ideologia che cerca di ridefinire concetti come l’inizio della vita, il concepimento e la gravidanza solo per raggiungere gli obiettivi di alcuni presunti ‘diritti alla salute riproduttiva’ che includono l’aborto e la morte del nascituro”, i vescovi peruviani invitano i cattolici ad “annunciare ogni giorno il valore della vita umana, con la gioia di sapere che siamo tutti figli prediletti di Dio”.

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ZENIT Staff

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