Perché Lourdes continua ad attirare le folle

Una giornalista e scrittrice condivide il suo pensiero

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di Karna Swanson

COLUMBUS (Ohio, Stati Uniti), lunedì, 15 settembre 2008 (ZENIT.org).- Il mondo odierno potrebbe imparare molto dalla veggente Bernadette Soubirous di Lourdes, afferma l’autrice di un nuovo libro sulle apparizioni mariane alla ragazza francese.

Elizabeth Ficocelli, giornalista e autrice di “Lourdes: Font of Faith, Hope and Charity” (Lourdes: Fonte di Fede, Speranza e Carità) (Paulist Press), ha confessato la sua speranza che Benedetto XVI presenti al mondo l’esempio della Santa durante la sua visita a Lourdes, da questo sabato al 15 settembre.

In questa intervista concessa a ZENIT, la Ficocelli commenta le ragioni per le quali è in continuo aumento la popolarità di questa meta di pellegrinaggi, racconta la sua esperienza personale a Lourdes e confessa ciò che spera che il Papa sottolinei nel corso della sua visita.

Cosa attira di Lourdes, soprattutto per quanto riguarda gli stranieri che la visitano?

Ficocelli: Ci sono molti fattori che attirano la gente a Lourdes, anche a costo di attraversare oceani e continenti. Sicuramente si spera nei miracoli fisici, com’è avvenuto fin dai primi giorni delle apparizioni. Ciò si evidenzia nel numero di pellegrini malati e handicappati a livello fisico che visitano ogni anno la cappella provenendo da ogni parte del mondo – più di 70.000 – e nei 100.000 volontari che viaggiano con loro per assisterli durante il loro pellegrinaggio.

Meno visibili, ma non per questo meno importanti, sono i pellegrini che vanno a Lourdes sperando in una guarigione mentale ed emotiva. Questo può includere il fatto di guarire dalla depressione, dalla malattia bipolare e dalle dipendenze di ogni tipo.

Ovviamente, la gente si sente attratta da Lourdes anche per ragioni spirituali. Alcuni vengono per ringraziare per le grazie che hanno ricevuto, altri per rispetto per la Madonna e per i messaggi di preghiera e penitenza che ha lanciato nella grotta.

Molti pellegrini di Lourdes – me compresa – sono rimasti sorpresi dalla conversione spirituale che si sperimenta nel santuario in momenti commoventi come la partecipazione alle processioni, l’immersione o una confessione profonda e sentita.

Lei ha avuto la possibilità di parlare con alcuni dei personaggi chiave di Lourdes. Come è avvenuto e in cosa ha aiutato il suo libro?

Ficocelli: Devo ringraziare Dio per ogni aspetto di questo libro, dall’invito a scriverlo alla mia esperienza di pellegrinaggio e all’accesso davvero senza precedenti. Sono stata a Lourdes con personaggi fondamentali. Marlene Watkins è stata la prima porta importante che Dio mi ha aperto. Questa “veterana” di Lourdes mi ha presentato padre Regis-Marie de La Teyssonniere, una fonte inestimabile.

Padre Regis-Marie è stato padre generale a Lourdes per 10 anni. E’ uno dei massimi esperti, scrittore e conferenziere delle apparizioni, secondo solo al grande teologo mariano padre René Laurentin. Per mia fortuna, padre Regis-Marie parlava inglese. Si è offerto molto gentilmente di rivedere il mio manoscritto per evitare qualunque inesattezza nel racconto della storia delle apparizioni. Ha anche ottenuto per me interviste con alcune importanti figure del santuario, come il Vescovo di Tarbes e Lourdes, monsignor Jacques Perrier; padre Patrick-Louis Desprez, cappellano generale; il dottor Patrick Theillier, direttore medico, Gabriel Barbry, ex responsabile dell’accoglienza; Philippe Tardy-Joubert, coordinatore della Conferenza dell’Ospitalità Internazionale; padre Raymond Zambelli, rettore; Pierre Adias, direttore di comunicazione, e numerosi cappellani, volontari e altri ancora.

Queste affascinanti interviste mi hanno permesso di presentare un punto di vista unico del santuario oggi e della sua importanza per il futuro. In particolare, ho potuto analizzare per i miei lettori il complesso processo di autenticazione dei miracoli di Lourdes, la potente conversione spirituale che ha luogo ogni giorno nei confessionali, come testimoniano i cappellani, la rete ineguagliabile di volontari del santuario e l’effetto notevole su tutti i pellegrini, i ricordi personali dei testimoni delle storiche visite di Papa Giovanni Paolo II a Lourdes, come il santuario sia qualificato e preparato per contribuire agli sforzi della Chiesa universale per evangelizzare il mondo.

In quali false idee sul santuario si è imbattuta nel corso delle sue ricerche per scrivere questo libro?

Ficocelli: Ci sono dei cattolici che vorrebbero catalogare Lourdes come una “spiritualità pre-Vaticano II” – in altre parole, qualcosa di pittoresco e che forse sa di superstizione, ma che in realtà non ha rilevanza per il mondo moderno.

Ho constatato che niente potrebbe essere più lontano dalla realtà. La mia esperienza al momento di effettuare le ricerche e di scrivere questo libro mi ha convinto del fatto che Lourdes è un importante centro del cattolicesimo, un luogo in cui la nostra fede è viva, vibrante e attraente per le persone di ogni età, stile di vita e anche credo religioso.

Ad esempio, se la propria idea di Lourdes è quella di un luogo per piccole signore anziane che sgranano rosari, si rimarrà sorpresi dalla presenza dei giovani che visitano il santuario e vi lavorano. Lourdes è una calamita per i giovani di tutto il mondo. Si possono davvero identificare con Bernadette Soubirous, che al momento delle apparizioni aveva 14 anni.

Bernadette è un’icona per i giovani cattolici, che possono essere anche strumenti potenti per cambiare il mondo quando dicono “sì” a Dio. I giovani non solo sono i benvenuti nel santuario, ma sono anche necessari, perché molti degli incarichi come volontari richiedono la forza fisica, il vigore e l’esuberanza tipici dei giovani.

In secondo luogo, Lourdes non è un fenomeno meramente cattolico. E’ certo che la gran parte dei pellegrini è di fede cattolica, ma il santuario attira anche protestanti, musulmani e buddisti – anche lo stesso Dalai Lama –, che considerano Lourdes un importante centro spirituale per il mondo odierno. Si sa che giungono al santuario anche persone atee, la maggior parte per curiosità, per cercare di comprendere la potente forza d’attrazione esercitata dai luoghi di questo tipo. Molte persone si sono convertite in seguito alla loro esperienza positiva a Lourdes.

Lourdes ha infine una grande importanza non solo per l’attualità, ma anche per il futuro della nostra Chiesa. Non è, insiste monsignor Jacques Perrier, un museo storico per commemorare un evento del passato, ma un santuario vivo che continua a condurre la gente verso una spiritualità più profonda. E’ per questo che ho lavorato intensamente con i leader delle organizzazioni di pellegrinaggi di tutta Europa per discernere le aree specifiche in cui Lourdes può offrire alla Chiesa universale idee ed esperienza. Queste aree includono la missione della Chiesa con i malati, gli handicappati, i giovani, la pace, Maria, la promozione dell’Eucaristia, il servizio al prossimo, agli emarginati, alle Nazioni, l’unità dei cristiani e il dialogo interreligioso.

Sembra ci siano state delle conversazioni per proporre una nuovo modo di giudicare i miracoli che si verificano nel santuario. Può spiegarci meglio?

Ficocelli: Da quando hanno avuto luogo le apparizioni, 150 anni fa, milioni di persone hanno visitato Lourdes. Generazioni di persone hanno dato credito ai risultati miracolosi del santuario e delle sue acque guaritrici. Però se si guarda al numero dei miracoli approvati dalla Chiesa, si vede una storia diversa. Sono solamente 67. Come mai così pochi?

Secondo il dottor Patrick Theillier, Direttore medico a Lourdes, questa disparità è il risultato di tre fattori. In primo luogo, i criteri utilizzati per valutare i miracoli – gli stessi criteri utilizzati oggi per dichiarare autentici i miracoli nel processo canonico – furono stabiliti nel 1734. Questi criteri escludono le guarigioni spirituali e psicologiche, poiché non possono esser
e misurate da un punto di vista scientifico. Ciò elimina automaticamente un significativo numero di guarigioni a Lourdes

In secondo luogo, non tutti i pellegrini che guariscono improvvisamente si sottopongono al lungo e intenso processo di esame richiesto per l’autenticazione della guarigione – o alla pubblicità che normalmente l’accompagna. Ci si attende, per esempio, che colui che è guarito inspiegabilmente torni all’ufficio medico di Lourdes alcune volte nel corso di cinque o più anni per provare che la guarigione è avvenuta in maniera permanente. Questo semplicemente non è possibile per tute le persone, specialmente per quelle che vengono da molto lontano.

In terzo luogo, il processo richiede il consenso e la cooperazione del personale medico di origine dell’individuo e, cosa più importante, del suo Vescovo. In alcune occasioni, medici e Vescovi non vogliono o non possono farsi coinvolgere in questi temi. Secondo il dottor Theillier, ci sono più di 7.000 dossier riguardanti guarigioni scientificamente inspiegabili nell’archivio dell’uficio medico ai quali mancano alcuni requisiti che gli consentano di arrivare alla fase finale prima di essere considerati miracolosi.

Affinché Lordes possa presentare al mondo una immagine più equilibrata di ciò che avviene attualmetne nel santuario, il Vescovo e il direttore medico hanno fatto appello a Roma. La loro intenzione non è quella di cambiare il modo in cui la Chiesa riconosce l’autenticità dei miracoli. Cercano, per meglio dire, di creare una nuova categoria di “guarigioni autentiche”.

La nuova categoria non ridurrà in alcun modo il rigore del processo di valutazione. Continuerà ad essere necessario l’accertamento medico della grave situazione della persona e del cambiamento occorso in maniera inspiegabile dal punto di vista scientifico. Verrà offerta, tuttavia, per la prima volta la possibilità di valutare i benefici spirituali delle guarigioni e permetterà alle persone di testimoniare la loro guarigione e conversione spirituale nelle loro parrocchie, una prassi attulmente non approvata dalla Chiesa.

Un altro importante passo è che Lourdes, attraverso il suo Comitato Medico Internazionale che si riunisce annualmente a Parigi, sta riflettendo seriamente di considerare anche le guarigioni legate a infermità psicologiche e mentali, e sul modo di valutarle e presentarle.

[Adattamento di Mirko Testa. Traduzione di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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