Per una pastorale della vita umana

di Angela Maria Cosentino*

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ROMA, domenica, 17 aprile 2011 (ZENIT.org).- Per rispondere all’urgente necessità di una rinnovata e completa evangelizzazione, il Cardinale Elio Sgreccia, già Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e già Direttore del Centro e dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha pubblicato il volume “Per una pastorale della vita umana. Riferimenti fondativi e contenuti dottrinali”( Cantagalli, Siena 2011).

Il testo è frutto del fecondo impegno didattico realizzato come docente della nuova disciplina offerta per la prima volta agli allievi della Licenza dell’Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, e successivamente a studenti di altre Università Pontificie.

Il volume, come il corso, è articolato in due parti.

La prima parte contiene i riferimenti fondativi con i quali l’autore evidenzia il rapporto tra pastorale della vita e pastorale tout-court, come pure le coordinate antropologiche e cristologiche individuabili nell’enciclica di Giovanni Paolo II, Evangelium vitae.

La seconda parte del volume individua alcuni contenuti della pastorale della vita: la Creazione; Gesù Cristo, Vangelo della vita; la dignità della persona e la pienezza di vita; il valore della sessualità nell’attuale società, la dignità del corpo e della sessualità; verità e pienezza della vita, la prospettiva escatologica.

Sono temi di urgente attualità, soprattutto in ambito educativo, quelli relativi all’origine creaturale della persona e degli altri esseri viventi, dai quali l’uomo si differenzia sostanzialmente: “la creazione non è uscita dalle mani del Creatore interamente compiuta” (CCC 302); continua anche oggi, non solo con il concepimento di nuovi esseri umani, ma anche con il loro sostegno alla vita. In quest’opera mirabile l’uomo e la donna sono stati chiamati, dal Creatore, ad essere collaboratori e custodi responsabili del creato.

L’auspicio dell’autore è che si sviluppi una “pastorale organica della vita” (p.53), con temi vecchi come il divorzio, la contraccezione e l’aborto e temi nuovi, come la procreazione artificiale e l’eutanasia. La pastorale oltre a evidenziare, tra l’altro, alcune conseguenze negative scaturite dalle separazioni dei significati dell’atto sessuale, introdotte da tecniche (contraccezione e fecondazione artificiale) non rispettose dei valori in gioco, deve richiamare lo sguardo sulla persona umana, immagine e somiglianza di Dio, la quale, nella visione finalistica della vita, redenta da Cristo, può affermare che “la vita è sempre un bene” (E.v 30) .

Tutti dovremmo acquisire maggior consapevolezza del personalismo cristiano, come visione plenaria della persona (p.36), come pure del dovere di custodire la vita umana, dal concepimento alla morte naturale, nella sua unità tra realtà psico-fisico-spirituale e realtà soprannaturale portata da Cristo a tutto l’uomo e a tutti gli uomini.

Il Vangelo della vita è una realtà concreta e personale, che consiste nell’annuncio della persona stessa di Gesù (E.v. 29). Perciò, sostiene l’autore, “la Cristologia dovrà meglio penetrare nell’antropologia”, per richiamare ciò che Gesù ci ha offerto “dall’Incarnazione al Mistero Pasquale fino alla pienezza del dono escatologico: ” Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza (Gv. 10, 10).

Il volume, che si caratterizza come una novità assoluta nell’ambito della pastorale della vita, rappresenta un utile manuale accademico ma anche un sicuro riferimento per tutti coloro che, con un sano ottimismo antropologico, non rinunciano alla formazione della persona, soprattutto in un’epoca oscurata da un diffuso secolarismo che ha contagiato anche l’ambiente cattolico.

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La prof.ssa Angela Maria Cosentino è docente di Tutela della vita e della salute procreativa

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ZENIT Staff

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