Per una nuova cultura vocazionale

Duecento salesiani a convegno a Roma dal 9 al 12 gennaio

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di Eugenio Fizzotti

ROMA, venerdì, 6 gennaio 2012 (ZENIT.org) – Sono due gli obiettivi specifici che l’Ufficio Nazionale Salesiano delle Parrocchie e degli Oratori salesiani ha messo in evidenza per favorire la partecipazione di circa 200 confratelli, prevalentemente parroci e incaricati di oratori e centri giovanili, provenienti da tutta Italia, a un convegno che avrà luogo dal 9 al 12 gennaio prossimo a Roma presso il Salesianum di Via della Pisana 1111.

Si tratta in prima linea di approfondire il richiamo, che fu oggetto di riflessione di tutti i superiori salesiani del mondo durante il Capitolo Generale 26° del 2008, sulla “necessità di convocare” nel contesto del cammino compiuto sulla base dell’invito evangelico “venite e vedrete” manifestando una particolare attenzione alla cultura vocazionale.

Il secondo obiettivo dà la possibilità di partecipanti di rileggere l’esperienza pastorale delle proprie opere in chiave di cultura vocazionale attraverso il confronto e la condivisione con altre esperienze avviate sul territorio e nelle quali sono coinvolti, secondo lo specifico stile salesiano, fanciulli e ragazzi, adolescenti e giovani, gruppi di vario interesse (sport, teatro, musica), ministranti, famiglie.

Come ha ricordato don Claudio Belfiore, responsabile del’Ufficio Nazionale Salesiano delle Parrocchie e degli Oratori, don Bosco un giorno ebbe un’espressione di particolare valore e di forte coinvolgimento pastorale: «Quando io parlo con giovani, non trovo che altra perla possano essi cercare più preziosa che il conoscere la propria vocazione». Il che vuol dire, commenta don Claudio, che «nella cultura attuale il tema vocazionale è fondamentale, perché tocca in profondità la vita di ogni persona e dei giovani in particolare: dischiude gli orizzonti del senso e del futuro, abilita alla progettualità e alla responsabilità, coltiva il senso della fiducia e della speranza. Parlare di vocazione a un giovane è offrirgli l’opportunità di guardare in profondità alla propria vita, alla ricerca del senso e dei valori in essa celati, in ascolto di Colui che è la vita e datore di ogni dono. I giovani di oggi hanno sicuramente bisogno di lavoro, di professionalità e di sicurezze, ma tutto questo nella cornice di un orizzonte ampio che dia significato e progettualità alle singole scelte. Parlare di vocazione a un giovane è aiutarlo ad accogliere la vita come dono e come compito, in risposta a Colui che la vita l’ha donata».

Ed ecco che il convegno, avvalendosi di numerosi relatori che con modi e competenze diverse offriranno il loro contributo di scienza e di esperienza, sarà ricco di numerosi spunti di riflessione che ci si augura possano consentire l’attivazione di modalità pastorali con la conseguenza di valide scelte vocazionali.

Aprirà i lavori don Carmelo Sciuto, dell’Ufficio Catechistico Nazionale CEI, che analizzerà “gli snodi essenziali del rinnovamento dell’iniziazione cristiana in Italia, con riferimento al magistero ecclesiale e alle molteplici prassi”. Una lettura del rapporto tra prassi vocazionale e magistero nella Chiesa Italiana sarà fatta da don Nico Dal Molin, del Centro Nazionale Vocazioni CEI, mentre un approfondimento della situazione nel Medio Oriente sarà fatta da don Erico Leoni, coordinatore nazionale dell’Ufficio Salesiano dell’animazione vocazionale. Un riferimento specifico a Valdocco, il luogo in cui don Bosco iniziò la sua attività pastorale, e che continua a essere terreno e laboratorio di cultura vocazionale, lo farà don Pier Luigi Cameroni, Postulatore generale della Congregazione salesiana, mentre nel corso di una tavola rotonda sulla promozione della cultura vocazionale don Mario Delpiano presenterà l’attività pastorale nel contesto oratoriano, don Luigi Spada nel contesto parrocchiale e don Alberto Martelli nel contesto specifico della comunità religiosa.

Avvalendosi del lavoro dei gruppi e dello scambio di esperienze, che saranno di aiuto nell’elaborazione di una prima sintesi e nella raccolta delle buone prassi, chiuderà i lavori del convegno don Pier Fausto Frisoli, responsabile all’interno del Consiglio Generale della Congregazione Salesiana, dell’Italia e del Medio Oriente.

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ZENIT Staff

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