"Per promuovere la bellezza della vita e per difendere la libertà"

Domenica prossima, 4 maggio, quarta Marcia Nazionale per la Vita. Molte le iniziative nazionali e internazionali, all’evento aderisce anche il Movimento per la Vita

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Tutto pronto per la quarta Marcia Nazionale per la Vita che si terrà a Roma, domenica prossima 4 maggio, con appuntamento alle ore 9.00 presso piazza della Repubblica e arrivo a Castel Sant’Angelo previsto per il Regina Coeli di papa Francesco.

Attorno a questo evento, si inseriscono una serie di iniziative. Il giorno precedente alla marcia vi sarà presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum un convegno tutto italiano sui temi della bioetica.

Presso la sala San Pio X di via della Conciliazione 5, si avrà invece un convegno di carattere internazionale. L’evento è promosso da LifeSiteNews (portale canadese), Human Life International (USA) e Family Life International New Zealand. Nel corso della mattinata i lavori si svolgeranno a porte chiuse, seguirà alle ore 13.00 una conferenza stampa nel corso della quale saranno comunicate le decisioni uscite dalle riflessioni comuni della mattinata.

Nel pomeriggio, nell’ambito del convegno aperto al pubblico, le due relazioni principali saranno quelle del card. Raymond Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, e del professor George Weigel, intellettuale e biografo di San Giovanni Paolo II.

Nelle scorse ore, si sono avute le prime dichiarazioni in attesa della Marcia. John Westen, Direttore responsabile di LifeSiteNews, ha spiegato al giornalista Giuseppe Rusconi che la crescita “dell’imperialismo culturale a favore delle politiche abortiste, imposte a Stati ricattati nell’ambito degli aiuti finanziari e delle clausole di favore” è la ragione dell’impegno della piattaforma che dirige a prender parte a quest’iniziativa che si tiene in Italia.

“I movimenti internazionali pro-vita devono lavorare insieme con un maggiore coordinamento per promuovere la verità e la bellezza della vita e per difendere la libertà – spiega Westen -. Condividendo strategie di successo e costruendo una sana collaborazione tra i leaders in tutto il mondo, si potranno perseguire con soddisfazione tali scopi”.

Il successo di questo appuntamento annuale è, secondo Westen, motivo di “fiducia al futuro”, in quanto “la presenza numerica e qualitativa a questo incontro è andata oltre le nostre aspettative”.

Fiducia che, malgrado tutto, mantiene anche Walter Hintz, oggi vicepresidente di Hatze Oir, organizzazione pro-vita.

“Così come per molti secoli la schiavitù è stata ben accetta dalla grande maggioranza dei potenti – Walter Hintz spiega a Giuseppe Rusconi -, lo è oggi anche l’aborto. Però verrà il giorno, forse tra non molto tempo, in cui constateremo che in Europa si saprà rispettare la vita di ogni essere umano, che sia anziano o giovane, adulto, bambino o bambino non ancora nato”.

Per quattro anni Walter Hintz è stato inoltre coordinatore dei volontari spagnoli di Derecho a vivir, gruppo che ha partecipato attivamente fin dall’inizio alla raccolta di firme per l’iniziativa popolare legislativa Uno di noi. “Col freddo o col caldo – commenta Hintz -, migliaia di volontari sono scesi per le strade, consci dell’importanza di ogni firma in più. Tutti volontari, lo sottolineo, non salariati come quelli che si schierano per la cultura della morte! Siamo stati tutti orgogliosi quando abbiamo potuto presentare le firme a Bruxelles all’inizio di aprile”.

Che la Marcia sia “un’occasione per dare ulteriore forza alla iniziativa dei cittadini europei Uno Di Noi, contribuendo ad infrangere il muro di censura che gli avversari vorrebbero costruire intorno ad essa” è l’opinione di Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita; Movimento che “ha deciso di partecipare alla Marcia”.

“Il Movimento per la Vita – aggiunge Casini – confida che gli organizzatori della Marcia rivolgano un appello all’Europa affinché l’iniziativa Uno Di Noi sia presa in considerazione dalla Commissione di Bruxelles e si sviluppi nella prossima legislatura suscitando un serio dibattito culturale e politico sul soggetto titolare dei diritti dell’uomo”.

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Federico Cenci

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