Per l'unità dei cristiani non servono un "atteggiamento polemico", né "raffinate discussioni teologiche"

Durante la celebrazione dei Vespri a conclusione della Settimana ecumenica, papa Francesco invita a “cogliere in profondità ciò che ci unisce” con l’aiuto dello Spirito Santo

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Celebrando i Vespri della solennità della Conversione di San Paolo, papa Francesco ha indicato nel dialogo tra Gesù e la samaritana, il modello su cui ricostruire l’unità dei cristiani. È proprio a tale celebre passo evangelico che si ispira il tema della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si conclude oggi: Dammi un po’d’acqua da bere (cfr . Gv 4,7).

Quando Gesù incontra la samaritana è stanco ed assetato, tuttavia “la sua sete, però, va ben oltre quella fisica: essa è anche sete di incontro, desiderio di aprire un dialogo con quella donna, offrendole così la possibilità di un cammino di conversione interiore”, ha spiegato il Papa.

È principalmente nell’ascolto reciproco che ci si può capire, “crescere nella carità e nella verità” e “sperimentare l’unità”: proprio come fa Gesù che “è paziente, rispetta la persona che gli sta davanti, si rivela a lei progressivamente”.

Secondo il Pontefice, “tante controversie tra cristiani, ereditate dal passato, si possono superare mettendo da parte ogni atteggiamento polemico o apologetico e cercando insieme di cogliere in profondità ciò che ci unisce, e cioè la chiamata a partecipare al mistero di amore del Padre rivelato a noi dal Figlio per mezzo dello Spirito Santo”.

È proprio lo Spirito Santo, che “armonizza le diversità e supera i conflitti”, né per raggiungere l’unità tra i cristiani, sono necessarie “raffinate discussioni teoriche nelle quali ciascuno tenterà di convincere l’altro della fondatezza delle proprie opinioni”.

La “ricerca di verità”, la “sete di amore, di giustizia e di libertà” sono “aspirazioni sconfinate” del cuore umano, la cui unica risposta “viene data da Dio in Gesù Cristo, nel suo mistero pasquale”.

L’acqua e il sangue sgorgati dal costato di Gesù sono un “mistero d’amore” che è “la ragione più profonda dell’unità che lega tutti i cristiani e che è molto più grande delle divisioni avvenute nel corso della storia”.

Incontrando Gesù, quindi, la samaritana ritrova “il senso e la gioia di vivere” e “sente il desiderio di comunicarlo”. Allo stesso modo, al giorno d’oggi “esiste una moltitudine di uomini e donne stanchi e assetati, che chiedono a noi cristiani di dare loro da bere”.

Nella “chiamata” all’evangelizzazione, ha raccomandato il Papa, le Chiese e le Comunità Ecclesiali devono “evitare di chiudersi nei propri particolarismi ed esclusivismi, come pure di imporre uniformità secondo piani meramente umani” e, al tempo stesso, “superare ogni forma di proselitismo e la tentazione di competizione”, poiché “siamo tutti al servizio dell’unico e medesimo Vangelo”, condividendo spesso anche il martirio che realizza così quella particolare forma di unità definibile “l’ecumenismo del sangue”.

Con riferimento all’Anno della vita consacrata, il Pontefice ha poi accennato al ruolo della vita religiosa come “profezia del mondo futuro”, chiamata ad “offrire nel nostro tempo testimonianza di quella comunione in Cristo che va oltre ogni differenza, e che è fatta di scelte concrete di accoglienza e dialogo”.

Per questo motivo, il perseguimento dell’unità tra i cristiani riguarda ogni carisma e “non può essere appannaggio solo di qualche singolo o comunità religiosa particolarmente sensibile a tale problematica”.

In conclusione, papa Francesco ha sottolineato che “la reciproca conoscenza delle diverse tradizioni di vita consacrata ed un fecondo scambio di esperienze può essere utile per la vitalità di ogni forma di vita religiosa nelle diverse Chiese e Comunità ecclesiali”.

Alla celebrazione, svoltasi come di consueto nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, hanno preso parte numerosi rappresentanti ecumenici, tra cui il Metropolita Gennadios, rappresentante del Patriarcato ecumenico, e Sua Grazia David Moxon, rappresentante personale a Roma dell’Arcivescovo di Canterbury, entrambi salutati e ringraziati dal Santo Padre durante l’omelia.

Il testo integrale dell’omelia è disponibile qui.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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