Per affrontare satanismo e magia servono sacerdoti più preparati

Inizia a Roma il VI Corso di Esorcismo e Preghiera di Liberazione

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ROMA, lunedì, 28 marzo 2011 (ZENIT.org).- “Risolvere le difficoltà nelle quali da tempo si dibattono quei sacerdoti che cercano di affrontare i problemi presentati dalle persone che per un motivo o per l’altro entrano in contatto con il mondo dell’occulto, della magia, del satanismo, o da quelle che ritengono di aver a che fare con l’azione del demonio”.

Ha delineato in questo modo l’obiettivo del sesto corso “Esorcismo e Preghiera di Liberazione”, iniziato a Roma questo lunedì, Giuseppe Ferrari, segretario del Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-Religiosa (GRIS), che ha organizzato insieme all’Istituto Sacerdos dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum l’iniziativa, sostenuta dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e dalla Congregazione per il Clero.

Nella lezione introduttiva, Ferrari ha avvertito che la risoluzione di problemi afferenti al satanismo o alla magia “può essere rimandata o ostacolata dall’impreparazione di quei presbiteri che non si sentono in grado o non si sentono dotati degli strumenti necessari per venire incontro in modo adeguato alle esigenze delle suddette persone”.

Per questo, è “evidente che solo la formazione approfondita di un numero adeguato di sacerdoti permette di affrontare con più efficacia e di meglio suddividere tra i diversi presbiteri le varie richieste d’intervento, indirizzando poi verso gli esorcisti, ufficialmente incaricati, solo i casi veramente bisognosi del loro intervento”.

Quattro elementi

L’esperto si è voluto concentrare soprattutto su quattro aspetti che possono avere attinenza con le tematiche dell’esorcismo e del satanismo: liceità dell’esorcismo; negatività e contraddittorietà dell’ambiente satanico; efficacia dell’azione a distanza di malefici o altre azioni magiche, equiparazione tra la figura dell’esorcista e quella del mago o operatore dell’occulto.

Quanto al primo punto, ha sottolineato che i cultori del satanismo potrebbero “affermare di sentire non rispettata la propria dignità di persona dall’esercizio di pratiche che tendono a scacciare quell’entità o quell’energia, comunque la vogliano identificare, alla quale intendono rivolgere il loro culto”.
 
Proprio per questo, ha spiegato, “è bene evidenziare che il rito dell’esorcismo rispetta pienamente la libertà e la dignità umana”: “non impone nulla a nessuno e non ha alcun effetto se non vi è adesione della volontà della persona a liberarsi da ciò che ritiene male e cioè dall’influenza o azione del demonio, vera o presunta che sia”.

Il satanismo, ha proseguito Ferrari, “crea un problema sociale, etico e culturale di notevole spessore, in quanto arriva ad approvare un completo ribaltamento dei valori”.

Tra le dimostrazioni di contraddittorietà, “non si vede come possa avere una giustificazione logica e razionale il comportamento di una persona che pur non credendo né nel demonio, né in Dio, né nella Chiesa, né nel Sacrificio Eucaristico, si impegni in modo tanto fanatico nelle cosiddette ‘messe nere’”.

Circa malefici o azioni magiche, l’esperto ha osservato che gli atteggiamenti irrazionali e superstiziosi “non sono quelli di chi crede in modo ragionevole all’esistenza dell’aldilà e alla sua azione nel mondo materiale, ma di chi è convinto di poter piegare l’aldilà alla propria volontà e di chi arriva a pensare di avere il potere di andare oltre le leggi naturali o di sottometterle alla propria volontà, evidenziando implicitamente in tal modo una specie di delirio di onnipotenza”.

Ferrari ha infine sottolineato “la profonda e sostanziale differenza esistente tra l’operatore dell’occulto o mago e l’esorcista”, indicando che la chiave sta in “una semplice ma significativa domanda: ‘Da chi siete stati mandati?’”.

“L’esorcista non è solo colui che riceve un mandato esplicito dal Vescovo, ma è anche e soprattutto un sacerdote, cioè colui che ha l’immenso potere di consacrare il pane e il vino facendoli divenire il Corpo e il Sangue di Cristo”. “Il mandato del presbitero è un mandato che viene direttamente da Cristo attraverso la Chiesa”.

Giovani e satanismo

Il giornalista e scrittore Carlo Climati si è concentrato su “Il satanismo giovanile”, ricordando che “l’interesse dei ragazzi per il mondo del satanismo ha riempito, in questi ultimi anni, le pagine dei giornali”.

In questo contesto, ha esortato ad affrontare un tema tanto delicato “con spirito costruttivo, senza diffondere allarmismi, cercando di esaminare la realtà di un fenomeno che ovviamente non riguarda la maggioranza dei giovani, ma al tempo stesso non può essere ignorato”.

Il satanismo, ha sottolineato, “punta a rovesciare e distruggere quei valori universali che sono scritti nel cuore di ogni essere umano” e “a creare confusione tra i giovani, per costruire una specie di società al contrario in cui il bene diventa male e il male diventa bene”.

“Quest’idea è rappresentata perfettamente attraverso un simbolo tipico dei satanisti: la croce rovesciata, che sta a significare il capovolgimento dei valori del Cristianesimo”, ha osservato.

Il satanismo tende inoltre “a diffondere tra i ragazzi un senso di pessimismo, di resa, di oscurità, di sconforto”, rappresentando “la morte della speranza” e spingendo a credere “che la vita sia una specie di giungla in cui vincono soltanto i più forti”.
 
Per questa ragione, bisogna “aiutare sacerdoti, insegnanti, genitori, educatori a fare un’opera di prevenzione tra i giovani, affinché le nuove generazioni non siano vittime di certe pericolose derive”.

Per ulteriori informazioni, tel. 06 665431, www.upra.org.

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ZENIT Staff

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