Pensieri di chi cammina alla sequela di Gesù

Nonostante il tempo sfavorevole, la folla ha celebrato ieri il Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, seguendo il Papa fino a Santa Maria Maggiore

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Sembrava che le pagine del calendario fossero tornate indietro di qualche mese, ieri sera, quando il vento freddo ha reso il ricordo dell’autunno una realtà insolita, per essere fine maggio. Eppure ciò non è bastato a far desistere i molti pellegrini dal partecipare alla celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco per la Solennità del Corpus Domini, in Piazza San Giovanni, prolungatasi con la processione e la benedizione eucaristica sul sagrato della Basilica di Santa Maria Maggiore.

Il tempo sfavorevole non ha impedito ai fedeli di mettere in pratica l’invito che tante volte abbiamo sentito ripetere al Vescovo di Roma: camminare alla sequela di Gesù. Mai espressione trovò più felice corrispondenza. La processione, che dal Laterano è giunta all’Esquilino, pareva un fiume di lava, rossa come la luce delle fiaccole e come il fuoco dello Spirito Santo, che in un anelito d’amore ha pervaso le vie di Roma per condurre la gente a seguire il Maestro. Dietro di Lui, il Suo vicario. “Questa sera noi siamo la folla del Vangelo”, ha esordito il Papa nell’omelia, “anche noi cerchiamo di seguire Gesù per ascoltarlo, per entrare in comunione con Lui nell’eucarestia, per accompagnarlo e perché ci accompagni”.

Ebbene, siamo entrati in quella folla evangelica per ascoltarne gli umori e constatare che Gesù è realmente il protagonista. “Sarei venuta a prescindere da Papa Francesco”, racconta a Zenit Veronica, una ragazza romana, “perché oggi è il Corpus Domini. Se il nostro calendario prevede che oggi si faccia festa, è giusto riunirci con il nostro pastore”. Che il pontefice sia già molto amato è un altro discorso che, però, fa esclamare alla ragazza: “davvero lo Spirito Santo è nel Conclave!”, pur senza nulla togliere a Benedetto XVI, di cui molti parlano ancora con grande affetto, come Padre Damien, un sacerdote di Belfast.

“Questo è un momento di preghiera fortissimo, unico in tutto l’anno”, afferma una catechista, che dice di leggere tutte le omelie del Papa perché “è un padre, un annunciatore meraviglioso di Gesù, un uomo che sta in mezzo a noi”. Nella folla si confondono stendardi e bandiere. Sotto quella della Spagna, un gruppo di pellegrini di Castiglia, per i quali il Corpus Domini è “l’unione del mondo intero”. Una donna polacca residente a Roma ricorda le processioni che, in tale ricorrenza, si svolgono nelle città del suo Paese. E chissà, forse partecipare alla cerimonia romana la fa sentire un po’ più vicina a casa.

In questo mare di devoti siamo riusciti a incontrare anche chi si professa credente e non praticante. È un uomo siciliano di mezza età, in vacanza a Roma con la moglie. Ha approfittato dell’occasione per assistere alla Santa Messa. Come mai? Perché “il Papa è un trascinatore di folle. Si fa ammirare, si fa seguire”, confessa a ZENIT. D’altronde, non potrebbe essere diversamente per il vicario di Chi attira a sé gente da oltre 2000 anni, fino ai confini della Terra. 

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Laura Guadalupi

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