Pellegrini in cammino per credere oltre ogni speranza

La fraternità “Signum Fidei”, ramo della famiglia lasalliana, e “Oasi di gioia” giovani delle Apostole del Sacro Cuore percorrono strade di fede.

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Appuntamento a Roma dal 23 al 25 aprile per la fraternità “Signum Fidei”, ramo della famiglia lasalliana. Nata negli anni ’70 dalla richiesta di alcuni laici desiderosi di una vita cristiana più intensa, nella condivisione non solo dell’azione educativa tipica lasalliana ma anche del loro spirito, oggi è presente in 29 paesi del mondo.
“Il Signum Fidei è un cristiano laico adulto, uomo o donna, che è stato oggetto di una chiamata speciale di Dio” sottolinea il prof. Armando Piaggesi, da 20 anni circa parte della realtà. Una scelta, la sua, maturata in età adulta: “Lavoravo con i giovani come insegnante ma non solo per istruirli con nozioni, piuttosto per coltivare il loro animo. Così è maturata anche in me questa vocazione più impegnativa, fonte di grande gioia”.
“Chi aderisce vuole vivere in pienezza la consacrazione battesimale ed essere nel mondo e particolarmente nell’ambito dell’educazione cristiana, un segno vivente dell’amore di Dio per gli uomini – specifica Fratel Gian Piero Salvai, referente nazionale della Fraternità – specialmente per i poveri ed abbandonati, sull’esempio di San Giovanni Battista de La Salle; segni, appunto, di fede”.
Così si entra a far parte della grande Famiglia Lasalliana ed i membri formano piccole comunità locali, con incontri quindicinali di formazione, condivisione ed organizzazione.
“A fronte di una richiesta iniziale c’è un cammino di preparazione che dura due anni circa” spiega fr. Gian Piero. “Poi dopo un colloquio personale con il fratello lasalliano di riferimento ci si consacra, sottoscrivendo davanti all’altare, durante la celebrazione eucaristica, l’impegno a vivere lo stile evangelico e nello specifico il carisma lasalliano”.
In concreto? “Servire i poveri del quartiere, giovani in difficoltà di studio o di crescita, servizio a malati ed anziani, catechesi nelle parrocchie, l’impegno fattivo e concreto nelle scuole lasalliane, il supporto a progetti di sviluppo, come il progetto Scampia che aiuta tanti ragazzi a guardare al futuro con un po’ di speranza”.
Ne fanno parte ex alunni, genitori, docenti ed amici entrati in contatto con le realtà lasalliane. “La fraternità è aperta a tutti, giovani, adulti e anziani. E’ presente anche un gruppo di anziani ammalati, che offre preghiere per il mondo dell’educazione e per la stessa fraternità”.
Nel 2013 l’ultimo incontro internazionale a Roma. Sabato all’incontro nazionale saranno presenti in 50 con i familari, provenienti da Genova, Torino, Milano, Biella, Paderno del Grappa, Massa e Roma. ‘Mostraci Signore la tua misericordia e donaci la salvezza’ il tema del ritiro.
“Una preziosa occasione per interiorizzare il volto della misericordia e poterlo poi incarnare” sottolinea Fr. Gian Piero. In programma sabato la meditazione su “Gesù volto della Misericordia” a cura di Padre Rocco Camillò, la liturgia penitenziale e la mostra fotografica sulla Misericordia. Domenica mattina il pellegrinaggio alla Basilica di Santa Maria Maggiore e nel pomeriggio il passaggio della porta Santa a San Pietro, la visita alle tombe dei Papi, la preghiera del rosario e la celebrazione eucaristica.
Lunedì la condivisione con la comunità dei Fratelli della Casa Generalizia, la meditazione “Misericordiosi come il Padre” a cura di Padre Maurizio Botta, un tempo di condivisione finale sull’esperienza vissuta e le proposte per il cammino futuro. All’incontro prenderà parte a nome del Superiore Generale, Fratel Rafael Matas, referente internazionale della Fraternità.
Sempre dai Lassalliani, trenta giovani provenienti da Bari, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, Avezzano e Napoli, da ieri a lunedì  vivranno ad Avezzano e Tagliacozzo.
“Il gruppo si chiama Oasi di gioia” spiega Sr. Carla Venditti, delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù “esiste da diversi anni ma solo da due ha preso questo nome con l’obiettivo di incontrare i giovani per far scoprire loro la bellezza della fede e aiutarli a testimoniarla al di fuori dei nostri luoghi abituali, come ci spinge a fare papa Francesco, perché non resti una “fede di sagrestia” chiusa nell’ambito di un gruppo e basta.
Ci incontriamo 4 volte l’anno per vivere la missione tra la gente”. Con lei a condurre l’esperienza altre due religiose, suor Lucia Soccio e suor Giulia De Luca e un francescano fra Piero d’Errico.
“Abbiamo al mattino delle catechesi poi deserto, riflessione personale, adorazione e nel pomeriggio evangelizzazione di strada. Andiamo per le vie incontrando persone, giovani e meno giovani, invitando ciascuno a fare con noi un’esperienza di Gesù. Di solito siamo vicini ad una chiesa proprio per favorire un incontro immediato nell’adorazione”.
Tante le persone aiutate dai giovani missionari che per primi vivono un momento di grazia.
“È emozionante vedere quanti ragazzi si lasciano guidare in questa proposta, quelli in particolare sui quali nessuno scommette più: ragazzi seduti a terra tra alcool e fumo. Ricordo bene uno di loro dopo essere stato in chiesa è scoppiato a piangere. Uno dei giovani in missione gli ha chiesto da quanto tempo non si avvicinava e lui “Non ero mai entrato”. Un altro uscendo è corso dai suoi amici Ragà là dentro succede qualcosa di straordinario! invitando lui stesso loro ad entrare”.
Miracoli. Il cristiano non può tacere l’annuncio di Gesù, ha sottolineato Papa Francesco questa mattina nell’omelia a Casa Santa Marta, soffermandosi sul trinomio annuncio, intercessione, speranza. “Sono momenti di grazia che abbiamo riscoperto e con gioia viviamo per essere strumenti attraverso i quali passi la grazia di Dio”.
 
 

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Laura Galimberti

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