Patriarcato caldeo smentisce notizia uccisione sacerdote a Mosul

Il Patriarcato chiede inoltre di agire con prudenza, perché queste false notizie spaventano cristiani e Occidente e si finisce “per fare il gioco dei jihadisti”

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Circolava nei giorni scorsi la notizia che i jihadisti dello Stato islamico avessero giustiziato a Mosul un sacerdote, tale padre Paul Jacoub secondo le voci detenuto da oltre otto mesi dai terroristi. 

Una notizia che il Patriarcato caldeo” ha smentito con foza tramite una nota firmata dal patriarca caldeo Mar Louis Raphael I Sako e inviata all’agenzia AsiaNews. L’informazione è del tutto infondata, spiegano i vertici della Chiesa caldea nel testo: “Nella Chiesa d’Iraq non è mai esistito alcun sacerdote con questo nome”, sia essa di denominazione cattolica, ortodossa o protestante. Inoltre “non vi sono più cristiani” a Mosul, seconda città per importanza dell’Iraq e dal giugno scorso roccaforte delle milizie dello Stato islamico.

Il Patriarcato caldeo invita pertanto alla prudenza chiedendo di non rilanciare queste false voci, che hanno il solo scopo di spaventare i cristiani locali e il mondo occidentale. “Nel momento stesso in cui le rilanciamo finiamo per fare il gioco dei jihadisti”, avverte. E ricordache i due religiosi sequestrati a Mosul nel luglio scorso sono stati liberati dopo due settimane e che, a tutt’oggi, non vi sono sacerdoti di Mosul rapiti o nelle mani delle milizie islamiste. 

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ZENIT Staff

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