Parroco di Ghiaie: “Dopo 70 anni si può rivedere caso veggente Adelaide Roncalli”

Docu-inchiesta di Tv2000 su presunte apparizioni della Madonna avvenute nel 1944 in provincia di Bergamo

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A distanza di 70 anni si potrebbe riaprire il caso delle 13 presunte apparizioni della Madonna a Ghiaie di Bonate nel 1944, in provincia di Bergamo, con protagonista la piccola veggente di 7 anni, Adelaide Roncalli. Al momento per la Chiesa non c’è stata né rivelazione, né apparizione.

Una vicenda che all’epoca ha coinvolto anche nazisti e servizi segreti e che ancora oggi interroga teologi, storici e fedeli su cui Tv2000 ha dedicato un docu-inchiesta a cura del programma ‘Indagine ai Confini del Sacro’ di David Murgia, in onda su Tv2000 il 17 maggio alle ore 23, e dal titolo ‘1944: apparizioni a Ghiaie di Bonate, un caso ancora aperto?’.
“Questa vicenda – ha spiegato don Marco Milesi, parroco ‘Sacra Famiglia’ a Ghiaie di Bonate Sopra – è iniziata con una guerra terribile che in quel momento in quelle zone era al culmine. La guerra ha sicuramente inficiato sulle vicende di Ghiaie. Oggi per fortuna quella guerra non c’è più e l’opportunità di rileggere la vicenda di Ghiaie in una maniera più pacifica ci deve e può essere, con la pazienza tipica del tempo e del rimettersi in gioco”.
Oggi, oltre 70 anni dopo quegli eventi, molte cose sono cambiate: non c’è più la guerra, Adelaide Roncalli è morta nel 2014 e molti altri attori di questa storia sono venuti a mancare. E’ stata presentata anche un’istanza alle Diocesi di Bergamo e Milano, da parte di alcuni fedeli per “l’apertura di un processo per la verifica della veridicità delle apparizioni mariane avvenute nel maggio del 1944 a Ghiaie di Bonate”.
“La verità – ha proseguito don Marco Milesi – è stata poco alla volta attesa, non voglio dire nascosta. Attesa con quella prudenza che per qualcuno è stata troppa mentre per altri non sufficiente. C’è un’umanità varia, ci sono vicende che toccano singole persone. La verità ci rimanda sempre a Colui che è la verità. Lo sforzo di una continua ricerca ci fa anche dire che essendo Dio verità, la verità stessa troverà luce e cammino. Credo che questo sia possibile”.
“Scontri condivisi – ha aggiunto don Marco Milesi – non hanno portato ad un beneficio per Ghiaie. Oggi è necessario riguardare qual è il desiderio comune: essere Chiesa. Adelaide Roncalli ha voluto essere donna di Chiesa in una vicenda storica delicata. C’è un grande desiderio di vedere migliori argini su questa vicenda”.
“Se si volesse rivedere il caso – ha commentato p. Salvatore Perrella, preside Istituto teologico ‘Marianum’ di Roma –  tutto deve partire dal vescovo il quale potrebbe chiedere nella sua autorità alla Congregazione della Dottrina della Fede se si possa rivedere il decreto del vescovo dell’epoca mons. Bernareggi. Questo comporta l’istituzione di una commissione di esperti che esaminano con scrupoloso rigore i fatti e le testimonianze”.
“Per ora – ha sottolineato Perrella – io sto ai fatti. Il vescovo dell’epoca nella sua autorità, responsabilità e prudenza ha detto che ‘non constat’: non c’è né rivelazione, né apparizione e quindi non ci può essere nemmeno possibilità di un culto mariano a nome della vergine di Bonate”. Tra gli intervistati anche lo storico Alberto Lombardoni e la scrittrice Lucia Amour.

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ZENIT Staff

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