Card. Parolin e presidente Madagascar - Cortese concessione della Presidenza del Madagascar

Parolin: "Solidarietà tra i popoli alternativa ad armi e terrore"

Nel suo ultimo giorno di viaggio in Madagascar, il Segretario di Stato insiste sulla promozione del dialogo interreligioso e interculturale

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La “solidarietà tra le persone e i popoli” come “alternativa alle armi, alla violenza, al terrore”. È quanto auspicato dal cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, in occasione delle celebrazioni per i 50 anni dei rapporti diplomatici tra Santa Sede e Madagascar.
Nell’ultimo giorno della sua visita nel paese africano, il porporato ha insistito sulla promozione del dialogo interreligioso e interculturale, più che mai necessario in un paese eterogeneo come il Madagascar. Si tratta, ha sottolineato, di “unire idee diverse, opposte opinioni politiche, visioni religiose e persino ideologie differenti” per servire la causa dell’uomo, la pace, la giustizia.
In questo “percorso difficile e incerto nei suoi risultati”, la pace si ottiene “con la solidarietà” e non con le “chiusure individualistiche” o con il “nazionalismo più o meno mascherato”, ha detto il Segretario di Stato, citando l’ultimo discorso di papa Francesco al Corpo Diplomatico.
Si sta passando, ha osservato il cardinale Parolin, da un’era della globalizzazione in cui “era importante non essere esclusi” a una “realtà post-globale” in cui “la prima idea è quella di proteggersi, di chiudersi in rapporto a ciò che ci circonda in quanto percepito come fonte di pericolo o di contaminazione di idee, culture, visioni religiose, di processi economici”.
Per riportare in auge la speranza in un “avvenire migliore”, ha proseguito Parolin, è necessario “ristabilire la dignità di quelli che soffrono”.
Citando ancora Bergoglio – stavolta in merito a quanto detto nel suo discorso al Congresso degli Stati Uniti (24 settembre 2015) – il Segretario di Stato ha messo in luce il “vergognoso e colpevole silenzio” del mondo di fronte al traffico d’armi, la cui unica vera causa è il “denaro”, denunciando poi lo “sfruttamento” scriteriato delle “risorse naturali”, che causa inevitabilmente “povertà, sottosviluppo, sfruttamento”.
Sempre sulla scia di quanto detto di recente dal Santo Padre, il cardinale Parolin ha concluso con l’auspicio della riscoperta di un “senso di appartenenza a una famiglia, a un popolo, a una terra, al nostro Dio”, per ritrovare la pace, la quale è impossibile da realizzarsi se “non c’è unità”.

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ZENIT Staff

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