Parole di un ufficiale nazista utilizzate per calunniare Pio XII

Precisazione di padre Peter Gumpel circa una affermazione di Sergio Minerbi

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di Antonio Gaspari


ROMA, lunedì, 23 marzo 2009 (ZENIT.org). Durante un recente incontro avvenuto allo Yad Vashem di Gerusalemme, (ZENIT, 15 marzo 2009) il prof. Sergio Minerbi, docente di Relazioni internazionali ad Haifa ed ex ambasciatore israeliano all’Unione europea, ha sostenuto, citando una fonte anonima, che Pio XII avrebbe dato via libera alla razzia degli ebrei a Roma.

Intervistato da ZENIT, padre Peter Gumpel, autorevole storico, nonché relatore per la causa di beatificazione e canonizzazione di Pio XII, ha precisato che di questa calunnia si fa riferimento in una nota della Segreteria di Stato Vaticana, datata 23 ottobre 1943, pubblicata con il numero 383 a pag. 519 nel volume 9 della collezione “Actes et Documents du Saint Siège relatifs à la Seconde Guerre Mondiale: Le Saint Siège et les victimes de la guerre, janvier – décembre 1943”.

Ma, come è spiegato nella nota, si tratta di una affermazione falsa, riportata da terza persona circa il commento di un ufficiale nazista che voleva oltraggiare il Pontefice.

La nota della Segreteria di Stato riporta che il giorno del 16 ottobre 1943, alle 8:00 del mattino, alcuni militari germanici si sono recati in via Flaminia al n.171 per arrestare una famiglia di ebrei, tra cui l’avvocato Foligno.

Mentre avveniva l’arresto una signora ha espresso la sua disapprovazione ad un ufficiale tedesco, il quale ha risposto che il Papa Pio XII ricevendo l’ambasciatore tedesco avrebbe detto che “se si deve fare la deportazione degli ebrei, è bene farla presto”.

La nota riferisce che si tratta di “evidente falsità” che “non ha bisogno di essere confutata”.

Su tutta la vicenda però padre Gumpel ha voluto fare delle precisazioni.

“Non conosciamo il nome dell’ufficiale tedesco – ha detto a ZENIT – ma siamo sicuri che non era un ufficiale dell’esercito regolare, bensì un ufficiale delle SS. Infatti sia il Comandante militare tedesco, il generale Rainer Stahel, che il Comandante in capo dell’esercito regolare in Italia, il maresciallo Kesselring, si erano categoricamente rifiutati di mettere anche un solo soldato a disposizione per l’opera di cattura degli ebrei”.

“Per questo motivo – ha aggiunto – una protesta della Santa Sede presso Stahel non era fattibile. D’altronde nella nota 4 del documento in questione si dice esplicitamente che la razzia fu effettuata esclusivamente dalle SS”.

“Nello stesso documento – ha aggiunto il padre gesuita – l’affermazione attribuita all’ufficiale tedesco viene qualificata come una ‘enorme affermazione di evidente falsità’. Effettivamente essa non trova conferma da nessuna fonte, né dall’ambasciatore di Germania presso la Santa Sede, Ernst von Weizsäcker, né da qualsiasi documento tedesco”.

“Al contrario – ha sostenuto padre Gumpel – sia da parte di questo ambasciatore che da numerosi documenti sicuri sappiamo che Pio XII era contrario alla razzia e che ci fu una protesta fatta proprio al predetto Ambasciatore. D’altronde nemmeno la propaganda nazista ha mai detto ciò che fu detto dall’ufficiale tedesco”.

Ciò premesso, il relatore per la causa di beatificazione e canonizzazione di Pio XII si chiede se il prof. Minerbi conosca il documento in questione.

“Se non lo conosce – ha osservato padre Gumpel – dimostra poca familiarità con le fonti e con la vera documentazione”.

“Se invece lo conosce – ha concluso il gesuita –, è inaccettabile che in una discussione che pretende di essere scientifica dal punto di vista storico, qualcuno si rifaccia acriticamente ad una testimonianza anonima attribuita ad un non meglio precisato ufficiale tedesco”.

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ZENIT Staff

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