Parliamo un poco di New Age (Seconda parte)

Le motivazioni che rendono questo moderno fenomeno “cristianamente fuori gioco”

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Oltre ai motivi additati dalla CEI, che abbiamo riportato di peso due domeniche fa nella prima parte, il New Age ne ha di specifici che negano decisamente i misteri centrali della nostra fede, così che pongono la scelta tra fede cristiana e dogmatica gnostica. E diciamo “dogmatica” a ragion veduta perché le convinzioni che il New Age nutre e proclama sono proposti “per fede”, come lo sono i dogmi, ma senza la fonte divina a cui… appenderli.

Ne elenchiamo alcuni schematicamente, rimandando, come detto, una conoscenza ulteriore del fenomeno alla piccola ma affidabile bibliografia in calce; tra cui spicca per importanza il documento ecclesiale “Cristo portatore dell’acqua viva: una riflessione cristiana sul New Age”. 

Dunque il New Age è cristianamente fuori gioco perché:

– Esclude un Dio personale: ne maniene bensì il termine ma lo identifica con la natura e le sue leggi evolutive (che, come papa Benedetto XVI dice ad Odifreddi, “non spiega niente” (perché, aggiungo io, non sa giustificare se stessa in quanto si manifesta in tutto e e per tutto contingente);

– Di conseguenza viene rifiutata la Trinità e l’incarnazione del Figlio (cioè i due principali dogmi della fede). Gesù di Nazaret diventa “il Cristo” ed è considerato come l’emblema di una evoluzione umana cosmica;

– Non esiste il peccato né pertanto la redenzione. Ovvero si identifica il peccato con la carenza di sviluppo, l’umanità è rachitica, malata, bambina, non illuminata. L’uomo deve redimersi da sé superandola sua situazione di… pinguino e sviluppare ali d’aquila;

– Azzerata la funzione della Chiesa e dei sacramenti per la salvezza. Pregare non ha senso, occorre solo automotivarsi a fare. La salvezza-evoluzione si realizza con una gnosi relativa a tecniche da attuare per raggiungere l’illuminazione e lo svluppo delle potenzialità umane;

– Gesù di Nazareth fu semplicemente un insegnante; ne viene lodata la figura di maestro, ovviamente sfrondata da ogni riferimento a realtà soprannaturali. La sua passione sarebbe semplicemente un evento storico deplorevole ma non ha valore di riscatto per il peccato ‘inesistente’ del mondo;

– La redenzione dell’umanità non deriva dall’opera di Cristo ma dall’influsso astrologico (era dell’Acquario, susseguente a quella litigiosa dei pesci; litigiosa per la pretesa di avere la verità);

– La verità invece non esiste. Confusa con l’opinione succede che ciascuno si fabbrica la propria; ed è per questo che il New Age non si dice in contrasto con le fedi. Il relativismo di fondo permette anzi che il soggetto possa prendere da ogni fede ciò che gli aggrada. Ecco perché l’era dei pesci è ritenuta morbida, accomodante, politeista, naturalista, pacifista. Lo è perché è relativista. Il new ager che lo desideri può farsi il suo cocktail di religioni unendo Budda a Cristo, Krishna a Maometto, credere nei folletti della terra e nei culti celtici…

– Si crede in sostanza nella magia, ovvero la produzione di effetti senza la causa sufficiente a produrli.

– Si pratica lo spiritismo rivisitato in channeling; una sorta di comunicazione, che si otterre con tecniche, con l’universo parallelo degli “spiriti guida”, fino a consultare l’angelo cutode con le carte!

– Si crede nei chackras che verrebbero attivati da questa energia cosmica e nella reincarnazione. Quest’ultima dogma irrinunciabile per chi deve ammettere che con tutti gli sforzi possibili il livello sognato di illuminazione e di sviluppo delle potenzialità umane, come la visualizzazione dell’aura somatica e la sintonia olistica con il tutto, non si raggiunge nell’arco di una sola esistenza. E però va notato che la reincarnazione, mutuata dall’induismo, ove è vista come punizione, viene riciclata nel nostro Occidente come una nuova opportunità di far meglio.

E con questi dogmi, di cui la reincarnazione è il top (diametralmente opposto alla rivelazione, come si evince da Eb 9,27) possiamo dire che il New Age crede in un mistero bello e buono o meglio in un rebus insolvibile: quello di potersi migliorare nelle vite successive senza ricordare nulla di ciò che si è fatto nelle vite precedenti. Il che fa capire che questa neo gnosi può essere scartata a priori aderendo con fede alla nostra rivelazione ma anche essere contestata a livello razionale.

[La prima parte è stata pubblicata domenica 22 settembre 2013]

NOTE

Opere di consultazione consigliate:

– Pontificio Consiglio per la Cultura – Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, Gesù Cristo portatore dell’acqua viva: una riflessione cristiana sul “New Age” (si trova anche sul WEB)

– A. Olivieri Pennesi, Il Cristo del New Age

– G. Barbiellini Amidei, New Age, Next Age

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Sandro Leoni

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione