Papa Francesco invita una donna sposata con un divorziato a tornare alla Chiesa

Equivoci e illazioni sul presunto invito di Bergoglio alla donna argentina a fare la comunione “senza problemi”, confermando che il caso dei sacramenti ai divorziati risposati “si sta trattando in Vaticano”

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Le telefonate di Francesco ai fedeli che gli scrivono per cercare conforto sono state spesso protagoniste delle pagine dei giornali di tutto il mondo in questi 14 mesi di pontificato. Ma molto spesso le parole del Pontefice durante questi colloqui sono state equivocate.

Come è accaduto nella giornata di ieri, a causa di una presunta telefonata di Papa Bergoglio a Jaqueline Lisbona, donna di San Lorenzo, (Argentina) che qualche mese fa gli aveva inviato una email. La conversazione telefonica è balzata alle cronache nazionali in quanto la donna argentina è sposata civilmente con un uomo divorziato e sembra che proprio questo tema “caldo” sia stato il centro della telefonata. Anzi, in base alle notizie diffuse dai media mondiali il Papa avrebbe dato alla donna il “permesso” di accedere alla comunione, in quanto “non avrebbe fatto nulla di male”.

Da parte sua, il Vaticano non ha negato né confermato la chiamata privata del Santo Padre. Come sempre padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, ha minimizzato la vicenda: “Parecchie telefonate hanno avuto luogo, nell’ambito dei rapporti personali pastorali del Papa Francesco”, ha dichiarato il portavoce, “non trattandosi assolutamente di attività pubblica del Papa non sono da attendersi informazioni o commenti da parte della Sala Stampa”.

“Ciò che è stato diffuso a questo proposito – ha proseguito Lombardi – uscendo dall’ambito proprio dei rapporti personali, e la sua amplificazione mediatica conseguente, non ha quindi conferma di attendibilità ed è fonte di fraintendimenti e confusione”. Dunque, ha chiosato il gesuita, “è da evitare di trarre da questa vicenda conseguenze per quanto riguarda l’insegnamento della Chiesa”.

A sollevare il polverone, ieri, la stessa Jaqueline Lisbona che ha rilasciato alcune dichiarazioni a radio La Red e radio Del Plata. Affermazioni ambigue e confuse che non lasciavano intendere cosa effettivamente avesse detto il Pontefice. “Non mi lasciano confessare né prendere la comunione perché si suppone che io viva nel peccato – ha raccontato Jaqueline – Mio marito è divorziato e a me dicono che non posso comunicarmi dal momento che quanto torno a casa torno a stare in una condizione di peccato”. Il Papa l’avrebbe chiamata a casa per incoraggiarla a “tornare (alla Chiesa)”, assicurandole che in Vaticano “si stanno trattando” casi come quello suo e di suo marito.

Le parole di Jaqueline, insieme a quelle del marito e quelle del Papa, hanno trovato largo spazio sui giornali di tutto il mondo, i quali si sono citati vicendevolmente senza consultare fonti certe. Fonti che comunque non è possibile reperire, visto che tutta la discussione si basa tutta sulle parole della donna. 

Per avere un’idea più chiara, ZENIT ha rintracciato la registrazione dell’intervista che la Lisbona ha rilasciato a Radio Del Plata, nel programma Mañana Sylvestre diretto dal giornalista Gustavo Sylvestre. Nell’intervista, la donna racconta di essere sposata civilmente da 19 anni con un uomo che ha celebrato un primo matrimonio in chiesa e che attualmente è divorziato. La coppia ha due figlie. Spiega poi che dieci anni fa un sacerdote le disse che non poteva ricevere la comunione. Da “credente non praticante”, Jaqueline ha finito quindi per allontanarsi sempre più dalla Chiesa ed essere arrabbiata per le dure parole del sacerdote.

Alla domanda sul perché avesse scritto al Papa, Jacqueline ha risposto: “E’ argentino come me”, e che sperava che il Pontefice potesse dare una risposta ai suoi problemi. La signora ha confermato di aver inviato a settembre l’email a Bergoglio, su un indirizzo fornito da una trasmissione televisiva, e di aver ricevuto la chiamata il 21 aprile intorno alle 14 (le 19 a Roma). Alla telefonata, ha risposto il marito, il quale le ha detto: “C’è padre Bergoglio che vuole parlarti”.

Secondo i racconti della argentina, il Papa ha insistito nell’invitarla a tornare alla Chiesa, “in qualsiasi momento”, spiegando che ora si sta discutendo su come trattare il problema dei divorziati risposati, e che anzi la sua lettera gli è stata “utile” per affrontare l’argomento nel futuro. In un chiaro riferimento, quindi, alle prossime due assemblee del Sinodo dei vescovi (2014 e 2015), dedicate alla pastorale familiare.

Più avanti nell’intervista, il giornalista radiofonico ha incalzato la discussione parlando di una vera “discriminazione nella Chiesa” per cui “è molto brutto che persone di fede, che sentono e vivono la fede, al momento della comunione siano emarginate e non possano riceverla”. Jaqueline ha risposto che per questo genere di cose “che risalgono al secolo scorso” la gente si allontana sempre di più. La donna ha tuttavia espresso il desiderio di voler tornare alla Chiesa, “ma non subito”. Prima, ha detto, “voglio tranquilizzarmi e farlo con molta fede”.

La Lisbona ha inoltre riferito che il Papa le avrebbe suggerito di non andare nella Chiesa del suo quartiere, anche perché se il prete conosceva la sua situazione personale era dovuto al fatto che lei gliela aveva spiegata in confessione. Francesco ha infine benedetto la donna e la sua famiglia. La telefonata – ha concluso Jacqueline –  è stata motivo di “grande entusiasmo e gioia”, tanto che “tutti, alla fine, abbiamo pianto”.  

In un’altra intervista rilasciata alla radio Red AM910 di Buenos Aires, ripresa da Vatican Insider, la signora ha riferito inoltre che Bergoglio le avrebbe detto: “Ci sono preti più papisti del Papa”. “Mi parlava normalmente – ha aggiunto – e io cercavo di parlare con lui con il maggiore rispetto possibile. Ancora adesso sono sbalordita dalle dimensioni che ha presso questa storia, sono emozionata per aver parlato con Francesco. E gli ho detto che gli avrei scritto nuovamente quando prenderò di nuovo la comunione”.

Anche perché – ha confermato la donna – durante la telefonata, Francesco le avrebbe detto di avvicinarsi alla comunione “senza problemi”. “Questo ha preso troppo spazio pubblico – ha aggiunto Jaqueline – Mi ha detto di andare a prendere la comunione in un’altra parrocchia, ma ora non potrò andare da nessun’altra parte”. Inoltre ha svelato anche che il sacerdote che si sarebbe rifiutato di offrirgli l’Eucarestia attualmente non esercita più il suo ministero, ma ha chiesto la licenza per sposarsi.

A confermare la telefonata, anche il messaggio pubblicato dal marito di Jaqueline, Julio Sabita, sul suo profilo Facebook. Ha scritto l’uomo: “Oggi ho provato una delle sensazioni più belle da quando sono nate le mie figlie. A  chiamare al telefono è stato nientemeno che Papa Francesco. E’ stata una emozione grandissima. Una chiamata favorita da mia moglie che ha inviato un messaggio al Pontefice. Papa Francesco ha preso il suo tempo per chiamarla e vi posso assicurare che quando parla comunica una pace totale. Ringrazio Dio per questa benedizione!”.

*

Per ogni approfondimento, proponiamo di leggere l’intervista al cardinale Mauro Piacenza: 

“La misericordia, ‘legge suprema’ della Chiesa. Senza illudere i fedeli…” 

http://www.zenit.org/it/articles/la-misericordia-legge-suprema-della-chiesa-senza-illudere-i-fedeli

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Rocío Lancho García

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