Damasco, cattedrale cattolica greco-melkita / Wikimedia Commons - Bernard Gagnon, CC BY-SA 3.0

Papa concede la “ecclesiastica communio” al nuovo patriarca greco-melkita

Youssef Absi è stato eletto mercoledì 21 giugno

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Papa Francesco ha concesso oggi, giovedì 22 giugno 2017, la “ecclesiastica communio” al nuovo patriarca greco-melkita di Antiochia, Gerusalemme, Alessandria e di tutto l’Oriente, Youssef Absi.
Nel suo messaggio in lingua francese a Youssef Absi e diffuso dalla Santa Sede, il romano Pontefice ricorda che l’elezione del nuovo patriarca avviene “in una situazione delicata” per la Chiesa greco-melkita e “in un momento in cui molte comunità cristiane del Medio Oriente sono chiamate a testimoniare in maniera speciale la loro fede in Cristo morto e resuscitato”.
“In questo tempo particolarmente difficile — spiega il Papa — i pastori sono chiamati a manifestare comunione, unità, vicinanza, solidarietà e trasparenza davanti al popolo di Dio che soffre.”
La nuova guida della Chiesa greco-melkita succede al patriarca ottantaquattrenne Gregorio III Laham, che il mese scorso aveva presentato le sue dimissioni a papa Francesco.
Il nuovo patriarca greco-melkita è stato eletto nella tarda mattinata di ieri dai 29 vescovi cattolici greco-melkiti riuniti da lunedì in Assemblea sinodale ad Ain Traz, a sud-ovest di Beirut, in Libano.
Secondo quanto riferito dall’agenzia Fides, Youssef Absi, che martedì 20 giugno ha compiuto 71 anni, appartiene alla Società dei Missionari di San Paolo (detti anche “padri paolisti”), una società clericale di vita apostolica di diritto diocesano che dipende dal patriarcato greco-melkita. Nato a Damasco, in Siria, il nuovo patriarca ha anche la cittadinanza statunitense e ha studiato tra gli altri a Gap, in Francia.
Ordinato sacerdote nel maggio 1973, è stato due anni superiore generale dei paolisti, per essere eletto poi nel giugno 2001 ausiliare patriarcale ed arcivescovo titolare di Tarso. Gregorio III lo ha nominato nell’ottobre 2006 vicario patriarcale a Damasco.
Come scrive Fides, l’elezione di Youssef Absi “segna l’epilogo di una fase di tensioni e incomprensioni in seno alla gerarchia ecclesiale greco-melchita”. Nel giugno 2016, almeno dieci vescovi greco-melkiti avevano sostenuto la richiesta di dimissioni di Gregorio III Laham. (pdm)

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ZENIT Staff

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