Pakistan: minoranze religiose sempre più a rischio

Il Rapporto di Human Rights Watch per il 2014 denuncia l’inerzia del governo

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È ancora il Pakistan a figurare tra i paesi dove la libertà religiosa è più rischio. A confermarlo è il Rapporto 2014 di Human Rights Watch (HRW), che sollecita il governo di Islamabad a proteggere le minoranze dagli abusi del potere giudiziario e dei gruppi di fanatici.

Il Rapporto, pubblicato dall’Agenzia Fides, denuncia l’aumento delle aggressioni contro le minoranze religiose nel corso dell’anno passato e il sostanziale fallimento delle politiche di prevenzione del governo di Nawaz Sharif.

“Il governo del Pakistan ha fatto ben poco nel 2014 per fermare il numero crescente di omicidi e la campagna di repressione dei gruppi estremisti che colpiscono le minoranze religiose”, ha dichiarato Phelim Kine, vicedirettore per l’Asia di Human Rights Watch.

Secondo Kine, l’esecutivo pakistano “sta fallendo nel dovere fondamentale di proteggere la sicurezza dei propri cittadini e di far rispettare stato di diritto”.

Il Rapporto di HRW riporta di almeno 750 omicidi mirati a sfondo religioso durante tutto il 2014.

Una regione particolarmente travagliata è il Balochistan, dove si registrano sparizioni forzate, esecuzioni extragiudiziali, torture che restano impunite.

In tutto il paese sono inoltre drammaticamente assai diffusi gli abusi sulle donne, dallo stupro ai delitti d’onore, fino alle aggressioni con l’acido. “Ogni anno  almeno 1.000 ragazze appartenenti alle comunità cristiane e indù sono costrette a sposare uomini musulmani”, si legge nel Rapporto.

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Fonte: Fides

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ZENIT Staff

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