Pakistan: la "Laudato Si'" presto in lingua urdu, con l’aiuto dei musulmani

La traduzione sarà opera della Società di San Colombano per le missioni estere, in collaborazione con l’Istituto teologico per i laici

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L’enciclica di Papa Francesco Laudato Si’, dedicata alla cura della “casa comune” avrà presto una versione in lingua urdu; i lavori di traduzione inizieranno questa settimana. A rivelarlo all’agenzia AsiaNews è padre Liam O’ Callaghan, missionario irlandese della Società di San Colombano per le missioni estere, in Pakistan da circa 15 anni.

“Abbiamo in programma di tradurre l’enciclica in collaborazione con l’Istituto teologico per i laici, su mandato della Conferenza Episcopale del Pakistan”, spiega il sacerdote, coordinatore di Justice Peace and Integrity of Creation (Jpic). “Attraverso seminari e corsi, vorremmo cercare di diffondere il più possibile la lettera, e le questioni che solleva, nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle diverse istituzioni del Paese”.

Sarà tuttavia un processo lungo che potrebbe richiedere anche tre mesi. “È importante – aggiunge il missionario di San Colombano – rendere la Laudato Si’ disponibile nella lingua locale, poiché crediamo che possa avere un impatto significativo sull’opera di protezione dell’ambiente. Un tema interessante è la interconnessione di tutte le cose della vita, quella ‘ecologia integrale’ secondo cui questo pianeta è la nostra casa comune”.

“Simili idee devono essere promosse nelle chiese locali, per tutti”, aggiunge padre Liam. “A differenza di precedenti encicliche che erano spesso in tono accademico rivolto solo alla Chiesa, la Laudato Si’ ha uno stile accessibile, che la rende leggibile e fruibile per tutti”.

I missionari di San Colombano in Pakistan – spiega AsiaNews – lavorano nel campo della giustizia e della pace da molti anni, e di recente hanno deciso di concentrarsi sulla sensibilizzazione e sul coinvolgimento pratico in questioni ecologiche. Nel 2004 è stata formata una squadra, che come prima cosa ha lavorato con gli insegnanti di religione nelle scuole e nelle scuole di catechismo. Tenendo seminari e distribuendo materiale scritto, [il team] ha cercato di far capire che le questioni ecologiche sono anche questioni profondamente religiose e spirituali.

Con lo sviluppo di questo ministero, sono emersi aspetti di lavoro differenti, incluse visite a scuole cristiane, governative e private con lezioni che comprendevano elementi di fede (usando la Bibbia e il Corano), scientifici e pratici. I missionari hanno creato materiale cartaceo, articoli, poster, cd e liturgie, oltre a un “kit ecologico” che includeva libri sul tema e altri oggetti utili.

“La Laudato Si’ – afferma O’ Callaghan – è di grande ispirazione e spero riesca a sensibilizzare le persone su queste importanti tematiche, che sono ancora trattate in modo scarso dalla Chiesa qui. Inoltre abbiamo intenzione di lavorare da una prospettiva più interreligiosa”.

In effetti, sottolinea, “vi sono alcuni gruppi musulmani che già lavorano su questioni ambientali, come il cambiamento climatico, con cui siamo in contatto. Lavorando insieme, si possono ottenere una maggiore efficacia e una maggiore opera di sensibilizzazione”.

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ZENIT Staff

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