Pakistan: arrestati due fratelli con l'accusa di blasfemia

Una denuncia nei loro confronti era già stata registrata nel 2012. Finora vani i tentativi di ottenere una cauzione o la scarcerazione

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Vita difficile per i cristiani in Pakistan. L’ennesima conferma è giunta poco fa e ne ha dato notizia l’agenzia Fides: due fratelli di nome Qaisar e Amoon Ayub sono stati arrestati a Lahore con l’accusa di blasfemia e uno di loro è inoltre accusato di aver pubblicato materiale offensivo sul suo sito internet. Una denuncia nei loro confronti era stata registrata già nel 2012. Secondo i due, tuttavia, il sito incriminato è stato chiuso nel 2009. Sembra però che un amico musulmano dei due fratelli lo abbia ripristinato e gestito per conto proprio, anche se formalmente la proprietà è rimasta a nome di Qaisar Ayub.

I due fratelli, entrambi sposati, Qaisar è inoltre padre di tre figli, sono fuggiti per un periodo a Singapore e poi in Thailandia, secondo le ricostruzioni di Fides. Rientrati in Pakistan nel 2012, Qaisar è stato informato che una denuncia per blasfemia era stata registrata contro di lui. A novembre 2014 Qaisar e Amoon sono stati fermati dalla polizia e arrestati.

La Ong Claas (Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement), che difende i cristiani in procedimenti giuridici nei quali sono coinvolti da innocenti, ha preso in consegna il loro caso, in quanto si reputa sia basato su accuse false e fabbricate ad arte. Finora i tentativi di ottenere una cauzione o la scarcerazione dei due non hanno avuto esito.

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ZENIT Staff

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