Pakistan: ancora cristianofobia. Spari davanti a chiesa San Pietro

A Lahore, due malviventi hanno sparato in pieno giorno contro la polizia. Feriti due passanti. Si indaga intanto sul caso dei due coniugi arsi vivi

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Resta alta la tensione a Lahore, capitale del Punjab pakistano, soprattutto nella comunità cristiana: come riferisce l’agenzia Fides, ieri due uomini mascherati in motocicletta hanno esploso colpi d’arma da fuoco contro gli agenti di polizia presenti davanti all’ingresso della chiesa cattolica di San Pietro. La polizia ha risposto al fuoco e messo in fuga i malviventi. Nello scontro due passanti sono stati lievemente feriti.

L’episodio è avvenuto in pieno giorno, alle due del pomeriggio. Al momento dell’attacco all’interno dell’edificio, essendo un giorno feriale, c’erano solo 25 persone. Anche gli studenti della scuola annessa alla chiesa avevano già lasciato le aule. I cristiani locali hanno ringraziato pubblicamente “la resistenza coraggiosa dei poliziotti che tutelano la nostra sicurezza” e intonato slogan a favore della polizia e contro il terrorismo. Una folla di passanti si è unita all’improvvisata manifestazione invitando tutti a lottare contro l’estremismo.

La polizia ha detto di aver acquisito i filmanti dalle telecamere di sorveglianza della chiesa. Il primo ministro del Punjab, Shahbaz Sharif, è stato informato del nuovo attacco e ha ordinato agli inquirenti di presentargli un rapporto sui fatti. 

L’avvocato cristiano Sardar Mushtaq Gill, difensore dei diritti umani e presidente dell’Ong “Lead” dichiara a Fides: “Sollecitiamo il governo a prendere misure adeguate per contrastare i gruppi militanti presenti nella società e ad intraprendere un’azione legale senza discriminazioni religiose. Chiediamo giustizia per gli attacchi alle chiese di Youhanabad. Quest’ultimo incidente alla chiesa di san Pietro crea nuova paura e insicurezza nella comunità cristiana”

Intanto in un altro caso sensibile, quello dei coniugi cristiani arsi vivi da una folla di musulmani a Kot Radha Kishan (in Punjab), solo perché accusati di blasfemia, la polizia su ordine della Corte Suprema proseguirà le indagini con una nuova “speciale squadra investigativa”. Per quel massacro sono 25 i sospettati tuttora agli arresti e i magistrati hanno ascoltato diversi testimoni. 

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ZENIT Staff

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