Sua Beatitudine Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini - Foto © Custodia Terrae Sanctae

Padre Pizzaballa: “Torno a Gerusalemme con il desiderio di servire"

Il messaggio alla Diocesi dell’ex Custode di Terra Santa, nominato ieri dal Papa nuovo amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme

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Non nasconde la sua sorpresa, padre Pierbattista Pizzaballa, per la nomina di ieri come nuovo Amministratore apostolico sede vacante del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini. Lo confida lo stesso francescano, per 12 anni Custode di Terra Santa, in una lettera alla Diocesi di Gerusalemme, pubblicata sul sito del Patriarcato.

“Come agli Apostoli, dopo ‘i fatti accaduti a Gerusalemme’ e l’incontro con il Risorto, anche a me il Signore, attraverso il Papa, chiede di tornare alla Città Santa dopo la mia esperienza di Custode”, scrive Pizzaballa. “Non nascondo di essere rimasto sorpreso da tale richiesta, conoscendo i miei personali ed oggettivi limiti. Potete dunque immaginare quale sia la mia trepidazione e la mia preoccupazione per l’incarico che mi è stato affidato. Posso anche comprendere le tante vostre domande e forse anche qualche perplessità”.

“Torno a Gerusalemme con il desiderio di servire innanzitutto il clero locale e tutta la comunità, chiedendo a tutti comprensione, amicizia e collaborazione”, aggiunge il nuovo amministratore apostolico. “Vengo mandato innanzi al Signore a preparargli le strade proprio lì dove tutto è cominciato. Come Giovanni il Battista, allora, dobbiamo guardare innanzitutto a Lui e nello sguardo verso Lui riconoscerci Chiesa. Solo così potremo diventare balsamo per le tante ferite di questa Terra e dei popoli che la abitano”.

Padre Pizzaballa ricorda quindi i suoi predecessori che, con l’aiuto di diaconi, religiosi, movimenti e nuove comunità hanno realizzato “vie aperte, spianate, libere da tutto ciò che ostacola l’incontro con Lui e tra di noi”.

Elevando poi una preghiera speciale per i seminaristi della diocesi e assicurando la sua piena collaborazione con l’AOCTS e con la CELRA, il francescano rivolge un pensiero particolare ai giovani. “Sono loro il futuro della nostra Chiesa e a loro guardiamo con speranza e con fiducia”, scrive. “Penso in particolare a coloro che sono coinvolti nelle varie iniziative del Patriarcato: nelle scuole, nelle parrocchie, nelle Università. Sono luoghi importanti di incontro, di condivisione e che meritano tutta la nostra attenzione. Sono risorse preziose che aiutano i giovani a costruire il sogno del loro futuro qui, ma anche strutture per le quali è necessario che tutti noi, con chiarezza, trasparenza e solidarietà, ci impegniamo a sostenere”.

“La salvezza – sottolinea Pizzaballa – ha la ‘forma’ dell’incontro: assecondando l’invito di Papa Francesco, vorrei che ripartisse da Gerusalemme, da questa Terra santa e ferita, per noi e per tutta la Chiesa, la capacità di incontrarci e di accoglierci gli uni gli altri, costruendo strade e ponti e non muri: tra noi e il Signore, tra vescovi e preti, tra preti e laici, tra noi e i fratelli delle diverse chiese, tra noi e i fratelli e amici ebrei e musulmani, tra noi e i poveri, tra noi e quanti hanno bisogno di misericordia e di speranza”. “Solo così – afferma – potremo rispondere pienamente alla speciale vocazione universale della Chiesa di Gerusalemme, Chiesa dei Luoghi Santi. Il Signore ci accompagni in questo nuovo cammino comune”.

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ZENIT Staff

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