Ordinario militare: “Come il pane, Cristo è necessario”

ANCONA, mercoledì, 7 settembre 2011 (ZENIT.org).- La Chiesa Ordinariato militare ha partecipato questo mercoledì al XXV Congresso Eucaristico Nazionale in svolgimento ad Ancona con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’Ordinario militare, l’Arcivescovo Vincenzo Pelvi, nel Duomo della città.

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Nella sua omelia, il presule ha sottolineato che “Cristo vuole darsi a noi, diventare sostanza e forza della nostra vita. E non in senso simbolico, bensì reale: vera carne, vero sangue, vero cibo e bevanda”.

“Alimentarsi di Gesù Cristo significa associare la propria vita alla sua, così che diventi un’unica vita insieme con la sua”.

Secondo l’Ordinario militare, “il gesto di Gesù Cristo, che si sostituisce al pane nella funzione di alimentare la vita degli uomini, in fondo è una preghiera: un’invocazione che tutti gli uomini vivano come lui, facciano quello che ha fatto lui”.

“Lui ha dato la sua carne, lui ha dato la sua persona, se stesso per la vita del mondo: ebbene Gesù Cristo vuole, che ogni uomo faccia la stessa cosa, cioè dia se stesso per la vita del mondo. Dio non solo ama, ma è amore nel cuore di ciascuno”.

Se il cibo corporale è assimilato dal nostro organismo e contribuisce al suo sostentamento, nel caso dell’Eucaristia “si tratta di un Pane differente”, ha proseguito: “non siamo noi ad assimilarlo, ma esso ci assimila a sé, così che diventiamo conformi a Gesù. Così l’Eucaristia, mentre ci unisce a Cristo, ci apre anche agli altri, ci rende membra gli uni degli altri: non siamo più divisi, ma una cosa sola in Lui”.

Congresso Eucaristico

Il presule si è quindi riferito al Congresso Eucaristico, osservando che “non ha alcun interesse ideologico o economico, ma solo lo scopo di dire a Gesù: dove andremo se non dove sei Tu, portando con te il nostro impegno a servizio del bene comune, della Patria e della famiglia umana”.

“Ci troviamo qui, perché Cristo ci ha scelto e noi abbiamo risposto, attirati dal mistero di una vita che ci aiuta a non disperare mai nella vita”.

“Chi riconosce Gesù nell’Ostia santa, lo riconosce nel fratello che soffre, che ha fame e ha sete, che è forestiero, ignudo, malato, carcerato; ed è attento a ogni persona, si impegna, in modo concreto, per tutti coloro che sono in necessità”, ha affermato l’Ordinario militare.

“Dal dono di amore di Cristo proviene pertanto la nostra speciale responsabilità di cristiani nella costruzione di una società solidale, giusta, fraterna”.

“Come il pane, Cristo è necessario. Come un amico che si avvicina tacitamente, aspetta senza tregua, pronto ad accogliere tutti, l’Eucaristia è l’invito a una mensa dolcissima di unione, di dolore e di amore. Chiama chi più soffre e fatica, chi è povero e piange, chi è solo e senza aiuto, chi è piccolo e innocente. La sua voce arriva ai vicini e ai lontani, agli illusi, ai pentiti e ai credenti”.

“L’Eucaristia ci vuole liberare da ogni abbattimento e sconforto, ci vuole far rialzare, perché possiamo riprendere il cammino con la forza che Dio ci dà mediante Gesù Cristo”.

“Quante volte il senso dell’inutilità, dello scoraggiamento, ci ha fatto dire: E’ tutto inutile!”, ha esclamato monsignor Pelvi. “Nella crisi si fa strada la tentazione dell’azzeramento del proprio passato”.

In questa situazione, però, “Dio interviene”.

“Con l’Eucaristia dunque il cielo viene sulla terra, il domani di Dio si cala nel presente e il tempo è come abbracciato dall’eternità divina”.

Il presule ha poi concluso con una preghiera: “Signore, che, nell’Eucaristia, hai disfatto Te per fare me, insegnami a seminare senza raccogliere, a consolare senza temere, a dare senza misurare, a seguire solo la tua volontà. E Tu, Maria, donna eucaristica, aiutami a gridare con fede: da chi andremo, Gesù, Tu hai parole di vita”.

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ZENIT Staff

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