"Ogni giorno c'è chi paga con la vita la fedeltà a Cristo"

Il messaggio del cardinale Scola ai partecipanti alla veglia di preghiera per la Terra Santa, organizzata dai giovani della diocesi di Milano

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Il cardinale arcivescovo di Milano, Angelo Scola, si è unito “spiritualmente” ai giovani della sua diocesi, nella loro “coraggiosa iniziativa di preghiera” per la pace in Terra Santa.

Ieri sera, nel corso della veglia, il porporato ha fatto pervenire un proprio messaggio di sostegno: “È lodevole che abbiate mutato il rammarico per il mancato pellegrinaggio in Terra Santa nell’invocazione a Dio Padre per il dono della pace e affinché tocchi i cuori e le menti di quanti sono responsabili del conflitto e delle violenze che insanguinano i luoghi dove hanno camminato i patriarchi e Gesù ha svolto la sua missione”, ha affermato il porporato rivolto ai giovani milanesi.

“Quello che realizzate con il gesto di questa sera è un pellegrinaggio spirituale di solidarietà, condivisione e preghiera per le vittime e tutti coloro che soffrono per la guerra in Terra Santa – ha proseguito -. Un pellegrinaggio che non può concludersi nello spazio di questa celebrazione: continuate domani e nei prossimi giorni, anche quando i media spegneranno i riflettori su questa tragedia, ad essere attenti alle sorti di questi fratelli e a testimoniare a chi incontrerete la necessità della preghiera”.

L’arcivescovo di Milano ha quindi citato un passaggio dell’Angelus del 13 luglio scorso, in cui papa Francesco rivolgeva ai fedeli di tutto il mondo “un accorato appello a continuare a pregare con insistenza per la pace in Terra Santa. La preghiera – aveva detto il Pontefice – ci aiuta a non lasciarci vincere dal male né rassegnarci a che la violenza e l’odio prendano il sopravvento sul dialogo e la riconciliazione”.

Scola ha poi chiesto di estendere le intenzioni di preghiera al “mondo intero per abbracciare in particolare le migliaia di cristiani che nel mondo subiscono persecuzione tra il disinteresse generale”. In particolare, ha citato ciò che sta accadendo “a Qaraqosh, nella piana di Ninive, città nel Nord dell’Iran appena conquistata dai jihadisti, dove migliaia di cristiani terrorizzati sono costretti ad abbandonare la propria casa e le proprie terre senza poter prendere nulla con sé”.

“In troppi Paesi – ha aggiunto il cardinale – professare la fede in Gesù Cristo significa mettere a repentaglio la vita, quella della propria famiglia e condannarsi ad essere considerati cittadini di rango inferiore”.

L’arcivescovo di Milano ha poi citato un altro pontefice, l’ormai prossimo beato, Paolo VI, che sottolineava il “posto di primaria importanza” ricoperto dalla “libertà religiosa” ed il “dramma della fedeltà a Cristo”, spesso “mascherato da categoriche dichiarazioni in favore dei diritti della persona e della socialità umana” (Evangelii Nutiandi, 39).

La persecuzione attuale, “più feroce di quella subita dai cristiani nell’epoca apostolica – ha proseguito Scola – deve provocare e scuotere tutti noi che crediamo troppo tiepidamente e siamo poco coraggiosi nell’impegnare la vita seriamente sul Vangelo. Il martirio di questi fratelli cristiani, cari giovani, dia forza e consapevolezza della vostra fede. Vivetela sul serio: ogni giorno c’è chi paga con la vita la fedeltà a Cristo”, ha poi concluso l’arcivescovo di Milano.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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