Occhiolino

“Occhiolino”: il primo giornalino per avvicinare i bambini ai temi di solidarietà e disabilità

CBM Italia Onlus lancia il primo numero del giornale per i più piccoli che attraverso storie, fumetti, giochi vuole raccontare i valori della solidarietà e dell’apertura verso gli altri

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Raccontare il mondo della disabilità ai bambini, con un giornalino che parli il loro linguaggio. Ma anche spiegare in modo semplice l’importanza della vista e le condizioni di vita delle persone cieche nei Paesi del Sud del mondo attraverso storie, giochi, fumetti e curiosità. Tutto questo e molto altro è “Occhiolino”, il nuovo giornalino di CBM Italia Onlus che esce a luglio con il suo primo numero.
“Occhiolino” è una novità nel panorama della comunicazione e dell’informazione delle Ong italiane. Nato del desiderio di coinvolgere e sensibilizzare i bambini sui valori universali della solidarietà, dell’inclusione, dell’apertura verso gli altri ma anche di far conoscere il mondo della disabilità.
A prendere per mano i bambini è Cibì, il piccolo rinoceronte volontario sul campo che, attraverso i suoi viaggi nel Sud del mondo, fa conoscere il lavoro e i progetti di CBM per le persone a rischio di disabilità.
Eccolo allora accompagnare in ospedale un bambino cieco dell’Uganda, che tornerà a vedere grazie a un’operazione di cataratta; portare con la sua jeep medicine e kit di aiuto durante il terremoto in Nepal; fornire occhiali da vista e carrozzine nei villaggi più poveri del Sud America. 
Il primo numero è interamente dedicato all’Uganda, la Terra dei Grandi Laghi, un Paese bellissimo dove cecità e disabilità sono molto diffuse, anche tra i bambini. Cosa significa per una bambino povero avere la cataratta? Si può curare? I bambini con disabilità alle gambe possono giocare e fare sport? Queste alcune delle domande a cui si risponde in modo semplice ed educativo, senza spaventare ma incuriosendo i bambini.
Tanti gli ospiti speciali di questo numero: l’amica di CBM e conduttrice italo-svedese Filippa Lagerbäck, lo scultore cieco Felice Tagliaferri. Ognuno di loro ha una storia da raccontare: Filippa in Uganda con CBM porta la sua testimonianza per testimoniare la guarigione di Jessy, un bimbo con la cataratta di 7 anni che oggi va a scuola; Felice, lo scultore bolognese svela come ha saputo trasformare la sua disabilità in una straordinaria opportunità. Tutte storie che raccontano, da diverse prospettive, il mondo della disabilità ai bambini, con un linguaggio semplice e adatto a loro.
“Con linguaggio e immagini appropriate, proviamo a prendere per mano i più piccoli in un percorso di crescita lungo il sentiero dei nostri valori quali l’inclusione e la solidarietà” spiega Massimo Maggio, direttore di CBM Italia Onlus. “Perché i bambini di oggi saranno gli adulti di domani e noi abbiamo il dovere e la responsabilità di accompagnarli. Meglio se con la freschezza e lo stupore che loro stessi ci insegnano”.

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ZENIT Staff

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