Obamacare: il pomo della discordia degli Stati Uniti d'America

La riforma sanitaria voluta del Presidente al centro di un intenso dibattito. Obama ne parlerà con il Papa nell’udienza del prossimo 27 marzo?

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È domenica. Nel Bronx non c’è nessuno, neanche le automobili. La colpa è della neve che rende ancora più squallida una delle cinque circoscrizioni di New York, che detiene da decenni il “primato” del quartiere con il reddito più basso di tutta la città e con il più alto tasso di criminalità. Il Bronx è anche il luogo in cui è nata e cresciuta Sonia Sotomayor, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, la Corte cioè che decide in ultima istanza sulla costituzionalità delle leggi.

Si tratta di nove persone nominate a vita, le più importanti d’America. Sonia Sotomayor è la terza donna della Corte Suprema. È cattolica, come pure altri cinque o sei giudici; dalla povertà del Bronx ha percorso una brillante carriera nelle aule giudiziarie. Tuttavia non è lei l’obiettivo, ma l’Obamacare, la legge di riforma sanitaria in cui – che voglia o meno – è coinvolta.  

L’Obamacare a due anni dall’emanazione, continua sorprendere e a deludere. L’intenzione della legge era fornire l’assicurazione sanitaria ai 30 milioni di americani che ne sono privi, e ridurre i costi per la stragrande maggioranza di essi che già la possedevano. Agli assicurati, Obama ha detto: “Se le vostra assicurazione vi piace potrete conservarla. Se il vostro medico vi piace potrete continuare a farvi curare da lui”.

Approvata nel marzo 2010, l’Obamacare è entrata in vigore il 1° gennaio 2014. Il nome ufficiale è “Affordable Care Act – ACA” (“Legge per l’Assistenza Sanitaria alla portata di tutti”). Ma l’assistenza Sanitaria rimane problematica: chi non l’aveva è rimasto senza, anzi molti l’hanno perduta. In barba alle promesse, alcuni malati gravi sono rimasti senza le cure e senza i medici a cui erano abituati. E i prezzi, poi, sono tutt’altro che alla portata di tutti.

Il risultato è il caos; lo dicono anche i Democratici che hanno votato per la Legge. Il testo è troppo complicato: 1500 pagine di ordini e contrordini impossibili da padroneggiare. Non poteva essere altrimenti visto che alla base c’è il sistema di assicurazione sanitaria americano, un misto di privato e pubblico che Obama non ha toccato.

L’accusa più forte contro l’Obamacare è soprattutto di violare la Costituzione. Ed qui che Sonia Sotomayor entra in scena. C’è grande preoccupazione tra i cattolici per la libertà religiosa, garantita dalla Costituzione e messa in pericolo da tale legge, considerata considerata un attentato che viola il Primo Emendamento della Costituzione americana che protegge la libertà di tutte le religioni, compresa quella cattolica.

L’Obamacare ha cambiato infatti le carte in tavola. Spieghiamoci meglio: in America, le assicurazioni sanitarie sono da sempre legate al lavoro. È il datore di lavoro che assicura i propri dipendenti per assisterli contro le normali malattie. Ma ora l’Obamacare ordina che le impiegate di qualsiasi datore di lavoro siano assicurate anche per praticare gli aborti e per i contraccettivi abortivi in genere. Le organizzazioni cattoliche si rifiutano di obbedire perché queste assicurazioni sono in contrasto con la morale e quindi costituiscono una chiara violazione della libertà religiosa sancita dalla Costituzione.

Sonia Sotomayor deve avere ben presente il significato di libertà di religione, dal momento che i principi cattolici li ha appresi da piccola alla scuola elementare del “Blessed Sacrament” delle Suore della Carità.  La madre, poverissima, riuscì a risparmiare pur di pagare l’iscrizione all’istituto e mandare la figlia alla scuola cattolica piuttosto che a quella pubblica. “Le scuole cattoliche danno la speranza di un avvenire”, diceva. 

“Non sapete cosa hanno significato per me quegli otto anni al Blessed Sacrament”, racconta la Sotomayor. Ora ha saputo che la scuola verrà chiusa per mancanza di fondi: “Questo mi spezza il cuore”, confessa. Il giudice intanto sostiene altre Suore, le Piccole Suore dei Poveri, popolarissime, sia a destra che a sinistra, per la loro cura di anziani e malati abbandonati.

40.000 gli assistiti in tutti gli Stati Uniti dalle Suorine, che danno quindi lavoro a migliaia di dipendenti, medici, infermieri, inservienti, uomini e donne, di ogni religione. Loro hanno sempre assicurato i dipendenti contro le malattie, ma ora non hanno obbedito all’ordine relativo alle assicurazioni pro aborti e pro contraccettivi perché esso viola i principi cattolici. Quindi: avvocati e cause. Le autorità hanno detto alle Suore: “Firmate il modulo che vi consegniamo e affidate ad un altro ente (l’assicurazione privata) il compito di sovvenzionare gli anticoncezionali abortivi per le vostre impiegate. Così voi non andrete contro i vostri principi”.

“Invece sì. Noi saremo coinvolte perchè finiremmo per pagare i contraccettivi e la nostra polizza sarà aumentata”, hanno risposto le religiose. Il risultato? Nessuna firma. Ma il 31 dicembre 2013 scadeva l’ultimatum: pena una multa di migliaia di dollari che le avrebbe costrette a buttare molti poveri vecchi in mezzo alla strada.  

La notte del 31 dicembre Sonya Sotomayor era a Times Square a Manhattan per festeggiare il Capodanno. Ma non ha dimenticato le Suorine. Quella notte stessa ha bloccato l’ultimatum con un provvedimento d’urgenza, ottenendo che l’intera Corte  Suprema esaminasse il caso. La Corte lo farà alla fine di marzo; la decisione, invece, probabilmente arriverà a giugno.

E sempre alla fine di marzo scadranno i termini di altri provvedimenti dell’Obamacare che, pare, nella confusione della Legge,  rischiano di privare 6 milioni di persone di qualsiasi assistenza sanitaria. Intanto, il 27 marzo, è stata fissato l’incontro di Obama con Papa Francesco in Vaticano. “Parleremo dei poveri” ha detto il presidente. “Prego contro l’aborto”, ha sottolineato in più occasioni il Pontefice. Durante questo importante incontro si troverà quindi un accordo sulla libertà di religione?

Decine di organizzazioni religiose stanno facendo causa all’Obamacare in vari tribunali, con diversi risultati: bocciature, battute d’arresto, accoglimenti. Anche l’Università di Notre Dame, orgoglio dei Cattolici irlandesi dell’Indiana, ha fatto ricorso e ha perso. Settanta imprenditori di fede cattolica sono pure scesi in campo. La ditta più nota è la “Hobby Lobby” che fabbrica materiale decorativo in Oklahoma: 500 filiali, in tutti gli Stati Untiti, migliaia di dipendenti. Gli industriali cattolici vogliono continuare a fornire le assicurazioni contro le malattie alle loro dipendenti, ma non vogliono finanziare gli aborti e i contraccettivi abortivi. Meta finale di Notre Dame, “Hobby Lobby” e le altre organizzazioni cattoliche resta comunque la Corte Suprema.

“Ma perché Obama  hai fatto tutto questo?, si è domandato qualche giorno fa il cardinal Thimoty Dolan, arcivescovo di New York. “Noi Cattolici non siamo gli ultimi arrivati. Noi chiedevamo  l’assicurazione sanitaria per tutti gli Americani già nel 1919. Ora, caro Presidente, avremmo potuto essere  suoi tifosi, invece ci cacciate via”.

Intanto il prossimo novembre ci saranno le elezioni. Sonia Sotomayor, nominata da Obama, dovrebbe aiutare il presidente a vincerle, appoggiando il suo programma, incluso quindi l’Obamacare. Cosa farà Sonia? Starà con Obama o starà con i principi cattolici appresi al Blessed Sacrament? Alla Corte Suprema, su un totale di 9 giudici, il voto della Sotomayor sull’Obamacare potrebbe essere decisivo.

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Lilia Lodolini

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