Obama: "I terroristi saranno annientati ovunque"

Nel 13° anniversario della strage delle Torri Gemelle, il presidente Usa annuncia alla nazione gli sviluppi della campagna contro il movimento jihadista e l’invio di raid aerei anche in Siria

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I terroristi saranno indeboliti e annientati ovunque si trovino. E’ una promessa quella del presidente Usa Barack Obama che suona più come una minaccia contro i miliziani dell’autoproclamato Stato Islamico (Is) che stanno seminando morte e distruzione in Siria e nel nord dell’Iraq.

Nel giorno in cui l’America piange i suoi morti di 13 anni fa, durante l’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre 2001, Obama pronuncia davanti alla nazione intera un messaggio di 15 minuti in cui annuncia gli sviluppi della campagna “lunga e complessa” che gli Stati Uniti stanno portando avanti per distruggere definitivamente i nuclei terroristici in Medio Oriente. E parla pure di raid americani che verranno inviati in Siria, con un intervento ancora più “intenso e capillare” di quello usato contro al Qaeda in Yemen o in Pakistan. 

Il Capo di Stato si dice infatti pronto e determinato la marcia sanguinosa dei militanti sunniti, sia con le bombe che con il supporto di forze di Paesi, anche arabi, schieratisi al fianco degli Usa. Durante l’intervento in territorio siriano nessun soldato statunitense combatterà sul terreno, ma vi saranno solo 475 nuovi esperti militari a consigliare l’esercito iracheno e i peshmerga curdi nella loro lotta contro gli islamisti. Questi saranno stazionati in Arabia Saudita per addestrare i gruppi moderati, mentre 500 avranno base in Iraq per sostenere le forze locali.

“L’America guiderà un’ampia coalizione per respingere questa minaccia terroristica” dichiara Obama, riaffermando con forza il primato dell’America nel mondo e il suo dovere di guidare e proteggere le nazioni. Garantisce poi l’impegno per fermare i flussi di finanziamenti e il reclutamento di nuove leve per i miliziani, come pure per il sostegno dei i profughi.

Prima del discorso trasmesso in diretta televisiva, l’agenzia Asia News informa che Obama avrebbe conversato al telefono con il re saudita Abdallah. L’Arabia è infatti un membro chiave della coalizione internazionale che gli Usa vogliono costruire contro gli jihadisti. Non a caso proprio oggi il segretario di Stato americano, John Kerry, farà visita al monarca a Riyadh.

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ZENIT Staff

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