Obama delude per le sue decisioni sull'aborto

Scontento della Chiesa USA e del Vaticano

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WASHINGTON, D.C., martedì, 27 gennaio 2009 (ZENIT.org).- Il Cardinale Justin Rigali ha definito la decisione del Presidente Barack Obama nel terzo giorno della sua presidenza di invertire la Politica di Città del Messico “molto deludente”.

Obama ha emesso un ordine esecutivo per eliminare il bando di 8 anni sul finanziamento statunitense di organizzazioni che effettuano e promuovono aborti nei Paesi in via di sviluppo.

Il presidente del Comitato per le Attività Pro-Vita dei Vescovi statunitensi ha affermato in una dichiarazione che “un’amministrazione che vuole ridurre gli aborti non dovrebbe spostare fondi statunitensi a gruppi che li promuovono”.

Nel corso della sua campagna presidenziale, Obama ha ripetutamente insistito sul fatto di non essere a favore dell’aborto, ma per la sua riduzione senza rendere la procedura illegale.

Il Cardinale Francis George, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, ha scritto a Obama prima dell’insediamento della settimana scorsa esortandolo a tener fede a questo impegno: “La Politica di Città del Messico, stabilita per la prima volta nel 1984, è stata ingiustamente attaccata come una restrizione agli aiuti stranieri per la pianificazione familiare. In realtà, non ha affatto ridotto questi aiuti, ma ha assicurato che i fondi per la pianificazione familiare non siano deviati verso organizzazioni volte ad effettuare e promuovere aborti anziché a ridurli”.

“Una volta tracciata una chiara linea tra pianificazione familiare e aborto”, ha aggiunto, “l’idea di usare la pianificazione familiare per ridurre gli aborti diventa senza senso, e l’aborto tende a sostituire la contraccezione come mezzo per ridurre le dimensioni delle famiglie”.

Il peggio”

Anche il Vaticano ha espresso il proprio disappunto quando l’Arcivescovo Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita (PAV), ha riferito al Corriere della Sera della delusione provocata dalle decisioni presidenziali.

“Se questo è uno dei primi atti del presidente Obama mi sento di dire, con tutto il rispetto possibile, che il passo verso la delusione è assai breve”, ha confessato.

L’Arcivescovo Sgreccia, presidente emerito della PAV, ha detto all’agenzia ANSA che la decisione del Presidente è “un duro colpo non solo per noi cattolici ma per le persone che in tutto il mondo si battono contro la strage degli innocenti che si compie con l’aborto”.

Obama ha ricevuto anche lodi dalla Chiesa per aver firmato un ordine esecutivo per bandire la tortura.

Il Vescovo Howard Hubbard di Albany, presidente del Comitato sulla Giustizia e la Pace Internazionale della Conferenza Episcopale USA, ha affermato che i Vescovi hanno apprezzato la decisione e che questo bando “dice molto di noi – chi siamo, in cosa crediamo sulla vita e la dignità umana e come agiamo come Nazione”.

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ZENIT Staff

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