Nuovo video delle suore di Maaloula: le religiose usate come merce di scambio

In un filmato diffuso ieri dalla tv di Al Jazeera, le suore rapite a dicembre non parlano; una voce fuori campo chiede la liberazione di tutti i detenuti in Siria

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Dopo mesi di silenzio, riappaiono le suore di Maaloula. La televisione di Al Jazeera ha diffuso ieri pomeriggio un nuovo video che mostra le religiose, rapite nel dicembre scorso, sedute e in silenzio, mentre una voce fuori campo chiede la liberazione di tutti i detenuti in Siria.

Le suore di Maaloula, la cittadina cristiana a 55 km a nord di Damasco, erano scomparse il 2 dicembre scorso dal monastero greco-ortodosso di santa Tecla e – come ricorda l’agenzia AsiaNews – finora le uniche notizie certe riguardavano il loro trasporto a Yabroud, più a nord, da un gruppo di ribelli.

In un video, pubblicato sempre dalla tv del Qatar lo scorso 6 dicembre, le religiose dicevano di non esser state rapite, ma trasportate fuori da Maaloula per sfuggire ai bombardamenti per garantire la loro sicurezza e che sarebbero ritornate dopo due giorni.Nel filmato di ieri, invece, le suore non parlano; l’unico audio proviene da una voce fuori campo che afferma che “esse dicono di stare in buona salute, non sono state maltrattate e attendono di essere liberate per ritornare nel loro monastero”. La voce non dice nulla del luogo in cui le suore risiedono attualmente, ma le definisce “rapite” e afferma che fra loro vi sono “siriane e libanesi”.

Le accuse dei media siriani avanzate con il video di dicembre di usare le suore come scudo umano, hanno ricevuto ora una chiara conferma: i ribelli vogliono utilizzare le religiose come merce di scambio. Nell’ultima sequenza del video di ieri – informa ancora AsiaNews – la voce fuori campo dice che “le suore ringraziano tutti coloro che cercando di ottenere la loro liberazione e domandano la liberazione di tutti i detenuti”.

In precedenza il loro rapimento era stato rivendicato dalle brigate islamiste di Ahrar al-Qalamoun che, in cambio del loro rilascio, domandavano la liberazione di “mille donne siriane detenute nelle prigioni del regime siriano”. Numerosi appelli dal mondo hanno chiesto la liberazione delle suore: Papa Francesco, in primis,  e poi i vescovi ortodossi, le autorità libanesi e l’emiro del Qatar. Finora, però,non si è giunti a nessun risultato.

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ZENIT Staff

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