Nuovi documenti di Israele scagionano Papa Pacelli

Il Memorandum dell’Irgun Zvai Leumi, indirizzato alle Nazioni Unite, non contiene accuse contro la Chiesa Cattolica, e tantomeno contro Pio XII

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di Livio Spinelli 

ROMA, venerdì, 14 dicembre 2012 (ZENIT.org) – In occasione del recente voto al Palazzo di Vetro di New York a favore della Palestina, spicca – tra la mole dei documenti – il “Memorandum dell’Irgun Zvai Leumi” dell’agosto 1947, il gruppo sionista che operò nel corso del Mandato britannico sulla Palestina dal 1931 al 1948, le cui accuse sullo sterminio degli ebrei nei confronti della Gran Bretagna e delle altre potenze, fanno impallidire quanto finora scritto sui presunti silenzi e le presunte colpe di Papa Pio XII.

Questo Memorandum fu consegnato precisamente 65 anni fa alla Commissione Speciale dell’ONU per la Palestina, alla vigilia di quel fatidico 29 novembre 1947, quando l’Assemblea Generale dell’Onu propose che il Mandato britannico della Palestina fosse ripartito tra due istituendi Stati, uno ebraico e l’altro arabo. Come è noto fu Mussolini a coniare la formula “due stati per due popoli” (Popolo d’Italia 8 set. 1933 e 17 feb.1934).

Data la crudezza dei contenuti  del Memorandum, alleghiamo gli estremi del documento per chi fosse interessato a una lettura completa, limitandoci qui a darne solo alcuni cenni. Alla pagina 11, si legge: “Lo sterminio del nostro popolo sotto Hitler ebbe inizio molto tempo prima della guerra. Essi [gli inglesi, ndr] sapevano allora, come sapeva il resto del mondo, quale sorte attendesse gli otto milioni di ebrei di tutta Europa – perché essi sapevano che cosa si preparava, e che nell’Europa centrale ed orientale, dove viveva la maggior parte degli ebrei, non vi erano forze sufficienti per sbarrare il passo alle orde di Hitler».

«E non a caso due mesi dopo la caduta di Praga, quando era stato dato il segnale per lo sterminio del nostro popolo, veniva pubblicato il ‘white paper’ (libro bianco) del 1939 annunciante lo sterminio di 8 milioni di ebrei. Quando Praga cadde, il primo ministro inglese Chamberlain, versò una lacrima di coccodrillo alla Camera dei Comuni: «Da quel che è successo a Vienna dopo l’ingresso delle truppe tedesche» egli disse «si può desumere quale è la sorte che attende gli ebrei di Cecoslovacchia».

Alle numerose altre accuse si aggiunge, infine, quella che la Gran Bretagna avesse sbarrato le porte della Palestina contro ogni possibile fuga degli ebrei dall’Europa. Accuse altrettanto pesanti e dettagliate vengono rivolte nei confronti del Gran Mufti di Gerusalemme el-Husseini, che trovò accoglienza a Berlino, dove i nazisti crearono per lui uno speciale ufficio chiamato “Büro des Grossmufti”.

L’aspetto singolare è che in questo Memorandum indirizzato alle Nazioni Unite, non c’è traccia di accuse alla Chiesa Cattolica e men che meno a Papa Pio XII, che non è neanche citato. Ben a ragione dunque Suor Margherita Marchione nel suo viaggio a Yad Vashem il 31 ottobre 2010 si è rivolta al Direttore del Museo dell’Olocausto chiedendogli di correggere la scritta sotto l’immagine di Papa Pio XII, richiesta che a distanza di un anno è stata alla fine accolta.

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Una parte del dibattito di Suor Margherita a Yad Vashem in difesa di Pio XII è visibile su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=YXsNAH-MugQ 

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ZENIT Staff

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