"Nuovi Cristiani Cercasi" (Seconda parte)

Chiara Amirante racconta la nascita della Comunità da lei fondata “Nuovi Orizzonti” e il suo costante impegno per la Nuova Evangelizzazione

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di Salvatore Cernuzio

ROMA, giovedì, 5 luglio 2012 (ZENIT.org) – La nuova evangelizzazione è la sfida ‘lanciata’ da Benedetto XVI a cui tutti i cristiani devono rispondere, in vista anche del prossimo Sinodo dei Vescovi di ottobre incentrato proprio su questo tema.

È la sfida, inoltre, che Chiara Amirante e l’Associazione privata di Fedeli “Nuovi Orizzonti” da lei fondata, persegue da anni, portando la buona notizia del Vangelo in ogni angolo delle strade, delle scuole, delle parrocchie e addirittura delle spiagge. Una esperienza particolare, nata da un incontro personale con Cristo, che si è strutturata nel tempo in un vero e proprio progetto di nuova evangelizzazione, come ci racconta la stessa Chiara, nella seconda parte della sua intervista a ZENIT.

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Chiara, lei è oggi un volto molto conosciuto, in quanto fondatrice di“Nuovi Orizzonti”. Non tutti però conoscono l’affascinante storia che sta alle origini di questa associazione. La racconti ai lettori di Zenit…

Chiara Amirante:La nostra è una piccola esperienza tra le tante realtà ecclesiali e parrocchiali impegnate nella nuova evangelizzazione. Forse l’espressione caratterizzante Nuovi Orizzonti è l’aver diffuso una metodologia di missioni di evangelizzazione che crea un “ponte” tra la Chiesa e delle particolari nuove agorà… Tutto questo è stato possibile sicuramente per Grazia dello Spirito Santo col moltiplicarsi di centri e vocazioni, ma soprattutto col tangibile frutto di innumerevoli conversioni di persone passate dalla morte alla vita. Nel tempo si sono strutturati poi Centri di evangelizzazione e formazione, i Gruppi di Cavalieri della Luce, i Cenacoli di preghiera diffusi in Italia e all’estero e via dicendo.

Nel libro lei racconta diverse esperienze. Quali ricorda in particolare?

Chiara Amirante: Tra le tante ricordo un murales scritto dai ragazzi di strada su un muretto della stazione Termini che mi ha raggiunto come un colpo terribile in pieno cuore:  “Nonostante la vostra indifferenza noi esistiamo!” Fu Angelo a mostrarmi questo grido inascoltato del popolo della notte ed io per la prima volta ho aperto gli occhi su una realtà infernale che imprigiona troppi giovani nel pieno della loro esistenza.

I primi incontri con i ragazzi di strada segnarono per me uno spartiacque importante: compresi quanto la nostra indifferenza verso chi soffre possa ‘uccidere’ e quanto un semplice ascolto possa portare un ragazzo deciso a togliersi la vita a ritrovare la speranza, a cercare Colui che è la Via per la pienezza della Gioia. Quel “Guai a me se non annunziassi il vangelo” di S. Paolo si è impresso a fuoco nel mio cuore e nella mia anima.

Tanto che lei, poco più che ventenne cominciò ad andare da sola di notte per le strade più rischiose di Roma….

Chiara Amirante: Avevo iniziato a recarmi di notte in strada nel 1991 spinta dal desiderio di condividere la gioia dell’incontro con Cristo Risorto con i fratelli più disperati che vivevano di droga, alcool, spaccio, prostituzione, e Angelo è stato il mio primo incontro nei sottopassaggi della Stazione Termini. Da allora ho incontrato migliaia di persone in situazioni di gravissimo disagio e lontane dalla Chiesa, ma ho potuto contemplare come spesso sia sufficiente un ascolto profondo, una semplice testimonianza, perché chi è nella disperazione riapra il cuore all’amore di Dio e faccia esperienza della gioia della Risurrezione. Quasi ogni incontro si concludeva con un’accorata richiesta, spesso accompagnata da lacrime traboccanti: “Chiara portaci via da questo inferno! Vogliamo conoscere questo Gesù che ti porta a rischiare la tua vita per noi e che illumina il tuo sguardo di una gioia incredibile”.

Quando è nata la prima Comunità di accoglienza Nuovi Orizzonti?

Chiara Amirante: La prima Comunità è stata aperta nel marzo del 1994 a Roma e da allora migliaia di giovani incontrati in strada, dopo un percorso di guarigione del cuore e di formazione all’evangelizzazione, sono diventati testimoni dell’amore di Dio tra i loro coetanei, impegnandosi sistematicamente in iniziative di evangelizzazione.

Facendo l’esperienza del passare dalla morte alla vita grazie all’incontro con Cristo, gli stessi ragazzi che vivevano di violenza, di droga, di ‘morte’ hanno provato una pienezza che il cuore non poteva contenere, tanto da sentire il bisogno di ritornare nei loro ‘inferni’ per testimoniare a più giovani possibili l’incredibile esperienza della resurrezione.

Siamo partiti dai ‘deserti’ di Roma, per poi andare ovunque la fantasia ci suggerisse: strade, piazze, scuole, discoteche, stazioni, bar, pub, luoghi di aggregazione giovanile… spiagge! Dove andavamo trovavamo ragazzi con un profondo vuoto nell’anima e una tagliente solitudine, che davanti a tali testimonianze di resurrezione, restavano ammutoliti per ore. Ascoltando questi ragazzi tatuati, segnati dal carcere, dalla strada, da esperienze estreme, cadevano tutte le maschere, i cuori si scioglievano e si dava inizio a un nuovo percorso di vita.

Da lì sono nate poi le famose “Missioni di strada”…

Chiara Amirante: Esatto! Il 13 dicembre 1998, con il sostegno di don Andrea Santoro, a Roma, abbiamo inaugurato un primo Centro di evangelizzazione di strada: il Centro Arcobaleno, preceduto da una nuova proposta che abbiamo voluto chiamare missione di strada.

Ci siamo detti: perché non fare una mappatura del Centro per individuare tutti i luoghi di aggregazione giovanile e percorrere giorno e notte le zone individuate per portare la nostra piccola testimonianza? Presto fatto: abbiamo organizzato la prima missione di strada a cui parteciparono circa 200 giovani, con un’equipe stabile di 70 persone.Come si svolgevano queste missioni?

Chiara Amirante: Abbiamo concentrato il nostro impegno per 15 giorni in una zona particolare costituendo un tipo di evangelizzazione strutturata. I ‘missionari’ divisi in piccoli gruppi si sono avventurati di giorno e di notte, sia nei luoghi ‘più caldi e rischiosi’ – stazioni, piazze, locali, Sert, bische – sia in scuole, pub, circoli di giovani, bar, discoteche, cercando di battere a tappeto tutte le zone per raggiungere più persone possibili.  Anche musical e piccoli spettacoli di animazione ed evangelizzazione ideati dai ragazzi si sono rivelati strumenti particolarmente efficaci. La risposta dei tanti giovani incontrati è stata a dire poco entusiasmante!

Da quella prima missione molti Vescovi hanno invitato Nuovi Orizzonti per poter realizzare nel territorio della loro Diocesi esperienze simili, coinvolgendo le realtà ecclesiali presenti e cercando di trasmettere questa nuova esperienza. Si sono così moltiplicate le Missioni di strada e delineate differenti modalità di primo annuncio adattate di volta in volta alle diverse situazioni e realtà locali. L’obiettivo? Inventarsene di tutti i colori per “annunciare sui tetti” il Vangelo.

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È possibile acquistare il libro di Chiara Amirante cliccando su:
http://www.orizzontidiluce.com/index.php/catalogo/libri/item/nuovi-evangelizzatori.html

Per ulteriori informazioni:
– Social Network per la Nuova Evangelizzazione:http://www.cavalieridellaluce.net
– Scuola di Evangelizzazione on line: http://www.cavalieridellaluce.net/egioiasia/2011/10/20/scuola-di-nuova-evangelizzazione-on-line/< /a>

[La terza ed ultima parte dell’intervista verrà pubblicata domani, venerdì 6 luglio]

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ZENIT Staff

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