Novecento anni di aiuto ai malati e ai poveri

Intervista a Jean-Pierre Mazery, Gran Cancelliere dell’Ordine di Malta

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Oggi, in occasione del IX centenario del riconoscimento ufficiale dell’Istituzione ospitaliera, avvenuta mediante la Bolla Piae postulatio voluntatis del 15 febbraio del 1113, ZENIT ha intervistato il Gran Cancelliere del Sovrano Militare Ordine di Malta, il francese Jean-Pierre Mazery.

Signor Mazery, Lei è il ministro degli Affari Esteri dell’Ordine di Malta. La bolla papale di fondazione parla di una “comunità monastica”: questa dimensione di impegno religioso, con voti, rimane ancora presente oggi nell’Ordine?

Jean-Pierre Mazery: La dimensione religiosa dell’Ordine è tanto importante oggi quanto lo era quando il fondatore dell’Ordine, il Beato Gerardo, l’ha creato quasi mille anni fa. Questo significa che tutte le opere caritative dell’Ordine vengono realizzate in uno spirito di amore cristiano. Alcuni membri dell’Ordine, ancora oggi, scelgono di consacrare la loro vita, prendendo i voti religiosi di povertà, di castità e di obbedienza. Questo è il fondamento dell’Ordine, come Ordine religioso laicale, che ha una doppia missione: prendersi cura dei poveri e dei malati, e vivere secondo i principi cristiani.

È stata aperta la causa di beatificazione del precedente Gran Maestro, Frà Andrew Bertie. Quanti santi ha l’Ordine e chi è la figura di santità più nota?

Jean-Pierre Mazery: Dodici membri dell’Ordine sono riconosciuti come santi e beati per la loro santità e le loro opere buone. La figura ispiratrice per i membri dell’Ordine è quella del nostro fondatore, il Beato Gerardo, che è vissuto nell’XI secolo. Lui ha creato l’Ospedale dell’Ordine a Gerusalemme, dove lui e i suoi “fratelli” hanno accolto tutti coloro che erano bisognosi, senza alcuna distinzione. Questa dedizione è tuttora la fonte di ispirazione dell’Ordine.

L’Ordine mantiene relazioni diplomatiche con più di cento Paesi, in che modo questa mediazione contribuisce alla pace nel mondo?

Jean-Pierre Mazery: Attraverso le nostre relazioni diplomatiche bilaterali e multilaterali, abbiamo un accesso diretto ai vari governi. Poiché l’Ordine è sempre stato indipendente, è presente ovunque nel mondo, è decentralizzato e dunque risponde alle necessità anche a  livello locale. Operiamo per promuovere i valori etici e sociali e aiutiamo nelle emergenze. In questo modo noi contribuiamo allo spirito di solidarietà tra le Nazioni e, di conseguenza, alla pace nel mondo. Disponiamo di una rete diplomatica umanitaria, e lavoriamo per integrarci nei sistemi sanitari nazionali facilitando l’organizzazione dell’aiuto medico. La neutralità e l’imparzialità dell’Ordine permettono di fungere come mediatore e conciliatore in situazioni di conflitto, dove per gli altri è difficile  arrivare.

Come viene vissuta la vostra presenza in Paesi a maggioranza musulmana come Afghanistan o Iraq?

Jean-Pierre Mazery: L’Ordine opera in molti Paesi musulmani. Le relazioni diplomatiche bilaterali che abbiamo con questi Paesi sono eccellenti. Sul posto, le persone sono più a loro agio con istituzioni basate sulla fede. Per quanto ci riguarda, è più facile per loro valutare la nostra sincerità e il nostro lavoro: non abbiamo altro scopo che offrire aiuto. Ad esempio, in Afghanistan, Pakistan, Iraq e Siria, i problemi sono i conflitti, non la religione.

In Africa, offrite in particolare un sostegno psicologico alle donne che sono state violentate nelle zone di guerra…

Jean-Pierre Mazery: L’Ordine è impegnato nell’assistenza alle vittime di violenze sessuali, diventate ormai vere e proprie armi in Africa. Abbiamo messo in piedi vari tipi di aiuto: assistenza alle donne che hanno partorito bambini frutto di queste violenze, e nei mesi successivi la realizzazione di un aiuto psicologico e sociale che permette a loro di ricostruirsi una vita, visto che spesso sono respinte dalla loro propria comunità, e un aiuto educativo in modo da poter affrontare con fiducia il loro futuro.

In questi giorni, 4500 membri dell’Ordine di Malta si sono riuniti a Roma. Cosa significa?

Jean-Pierre Mazery: Questa celebrazione è stata come una festa di compleanno. Il raduno dei nostri membri ieri in piazza San Pietro e la processione nella Basilica vaticana fanno ricordare che il lavoro dell’Ordine è stato riconosciuto 900 anni fa da papa Pasquale II e che questo lavoro di aiuto ai poveri e agli ammalati continua tuttora. Benedetto XVI ha sottolineato questa occasione storica per l’Ordine indirizzando un messaggio ai 4500 membri presenti. Ricordiamo in questo modo le nostre tradizioni e le nostre attività, sperando di poter continuare la sempiterna lotta contro la povertà e la miseria.

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François Vayne

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